Un simbolo. Questa è l’Officina grandi riparazioni delle Ferrovie dello Stato di Porta al Prato a Firenze, trasferitasi nel 2009 nel nuovo polo dell’Osmannoro, sulla cui storia e le trasformazioni industriali ad essa connesse è stato scritto il volume “Ferrovieri in tuta blu, immagini e testimonianze: 1958-2009”, edito da Libreria Alfani. Si racconta l’Officina attraverso le testimonianze degli operai che vi lavorarono, ossia quei “ferrovieri in tuta blu”, meno visibili del “personale viaggiante”, ma ugualmente importanti per la “macchina ferroviaria” dell’intera Toscana.
Il volume, scritto e curato dal professor Marco Da Vela, è stato presentato nel pomeriggio a palazzo Panciatichi, sede del Consiglio regionale, dal consigliere Paolo Bambagioni. Erano presenti, oltre all’autore, anche l’assessore regionale alla Mobilità Vincenzo Ceccarelli, Renzo Manni del comitato Storia e memoria dell’Officina Gr di Firenze, Fabio Aprili delle Rsu delle Officine dell’Osmannoro e l’attuale capo impianto Carlo Ucci dell’Osmannoro.
“Spesso i dibattiti su questioni annose, come il funzionamento delle ferrovie, risultano sterili, invece bisogna riflettere su un patrimonio fatto di uomini, non solo di macchine, uomini con competenze e tradizione senza i quali non sarebbe possibile neanche ipotizzare un futuro per le ferrovie”, ha detto il consigliere Bambagioni presentando il volume. “A me fa piacere che, di fronte all’assessore regionale, ci sia la possibilità di parlare di questa importante realtà e sottolineare che occorre non disperdere il patrimonio di conoscenze e professionalità rappresentato da questi lavoratori. Anche per questo ho chiesto alla commissione Mobilità, di cui faccio parte, di visitare entro Pasqua l’impianto dell’Osmannoro. Credo che la presentazione di questo libro debba diventare il motore che riaccende un interesse e una riflessione sul presente e sul futuro, non solo sul passato, di queste Officine ormai uniche in Toscana”.
Per l’assessore Vincenzo Ceccarelli, “il libro che presentiamo oggi è, prima di tutto, un racconto, piacevole da leggere, che è memoria storica di un luogo di lavoro, della città di Firenze e delle ferrovie”. Ceccarelli ha aggiunto che dalle pagine del libro “emerge una forte carica di emozioni, il senso forte della dignità del lavoro e dell’impegno politico e sindacale dei lavoratori. Si tratta di un’iniziativa importante”, ha concluso, “che offre uno sguardo in prospettiva che, dalla sede storica di Porta al Prato, ci proietta nella nuova sede dell’Osmannoro con l’augurio che il futuro riservi una lunga vita anche a questa nuova esperienza industriale”
Il volume presentato segue un analogo lavoro, sempre di Da Vela, su “Ferrovieri in tuta blu, documenti, memorie, testimonianze, immagini dell’Officina Fs di Porta al Prato: 1905-1958”, pubblicato nel 1990 a Roma da Editori Riuniti. Il volume odierno è promosso dal comitato Storia e memoria dell’Officina Gr di Firenze e ha come obiettivo quello di ripercorrere il mezzo secolo e poco più di storia delle Officine nella vecchia e gloriosa sede di Porta al Prato prima del trasferimento all’Osmannoro giunto al termine di una battaglia politico-sindacale durata anni ed anni.