
“Voglio puntare su un sistema educativo di ampio respiro, costruito su modelli e metodi in linea con le indicazioni europee e con le sperimentazioni più significative, che sia in grado di rilanciare il ruolo fondamentale della scuola pubblica e di connettere sempre di più tutti gli attori (a partire dalle famiglie) che concorrono alla formazione dei nostri cittadini”. Dice Bartaloni
I dati di questi ultimi anni mettono sul tavolo dei decisori politici una serie di problematiche che vanno dall’elevato numero di bocciature, al tasso crescente di abbandoni scolastici precoci, alla scarsa preparazione dei nostri giovani su molti assi culturali rispetto ai coetanei europei.
A questo si somma la scarsità e frammentarietà di risorse che lo Stato Italiano dedica al sistema educativo, generando ulteriori difficoltà di intervento per la manutenzione di edifici ed impianti, per non parlare delle dotazioni di materiale didattico e di sistemi tecnologici.
Bartaloni continua “Oggi dobbiamo unire le energie, i saperi, le idee e coordinarci per costruire ambienti di apprendimento e di crescita che riescano a garantire esperienze educative e formative calibrate sui bisogni di ciascuno, che facilitino la comprensione delle reciproche diversità, che stimolino il fare insieme e il senso di comunità, che offrano tante forme per sperimentarsi ed esprimere il proprio potenziale personale, che diano concretezza alla parola Cittadinanza Attiva e riconoscano diritti di partecipazione vera ai bambini e ai ragazzi”.
Allora come fare? Quali idee e azioni mettere in campo oggi, con la scarsità di risorse di cui dispone l’ente locale? Proviamo a tracciarne il quadro logico.
“Castelfiorentino ha già strumenti (Tavolo Minori) per costruire una proposta pedagogica nuova e forte, che riguarda i tempi, i modi e gli spazi dove si apprende. Inoltre molti genitori da tempo sono attivi e collaborano con la scuola (vedi Comitato Genitori) per il bene dei figlie e della comunità.
Ho sentito forte la richiesta da parte di giovani studenti universitari di esser coinvolti in un percorso di aiuto alla scuola e di formazione sul campo che affianchi i loro studi: per far questo il Comune attiverà una leva di volontariato giovanile e utilizzerà le forme del tirocinio e del servizio civile. Credo anche che si debbano destinare alcune risorse per sostenere progetti sperimentali, prevedendo un supporto scientifico da parte dell’Università e dell’Ufficio Scolastico Regionale, in modo che le buone pratiche siano sostenute ed implementate.
Ho ben chiaro quali sono le priorità di intervento anche sul piano delle manutenzioni e, con una programmazione efficace e condivisa, possiamo pensare di risolvere alcune criticità: spazi di gioco all’aperto per la Scuola Tilli, sala del pranzo adeguata e sanificazione dei magazzini sottoterra alla Scuola Di Vittorio, spazi laboratoriali e aree aperte alla Bacci Ridolfi.
Un punto cruciale riguarda l’ultimo grado di istruzione, ovvero l’Istituto Enriques: oggi più che ieri questa scuola ha e deve avere un ruolo strategico nella formazione di giovani dell’intera area Empolese Valdelsa. Il Comune, per le sue competenze, deve affiancarla nell’autonomia e deve impegnarsi al suo fianco per creare le condizioni di maggior contatto con il territorio, ancor più se sarà attivato l’Indirizzo Agrario. Credo che l’Enriques debba essere un faro nella formazione, puntando ad un mix tra sapere, saper fare e saper essere, e generare una spinta innovativa perché si diplomino giovani in grado di affrontare le sfide del mercato del lavoro e della vita in generale, anche trasformando in chiave moderna ed europea la nostra classe imprenditoriale.”
Tutte le notizie di Castelfiorentino
<< Indietro