Vigli del Fuoco, da Petrazzi prende la parola Fabio Ulivelli: "Dovremmo rovesciare la piramide ed investire nella formazione professionale continua del personale generico"

foto di archivio

"Pur apprezzando il grande sforzo nel preparare la bozza di riordino del personale e delle sedi del CNVVF, onestamente avremmo sperato che finalmente l’Amministrazione proponesse qualcosa che andasse oltre i numeri ed i loro difficili calcoli.

Il momento e’ sicuramente il piu’ difficile da tanti anni a questa parte, ma troppe questioni e situazioni irrisolte lasciano il personale operativo senza adeguate e certe risposte per il proprio futuro, e la cosa in molti casi fa intravedere un senso di apatia, disillusione, disattaccamento ed impotenza che non sono affatto tipici e caratteristici dell’uniforme del Vigile del Fuoco.

Se razionalizzare e risparmiare si deve e si vuole, e’ giusto partire dal livello piu’ alto e scendere a caduta fino alla base, tenendo sempre in prima considerazione il servizio reso al cittadino, la qualita’ delle prestazioni, il livello di sicurezza del personale, il modus operandi, l’impatto di stress da lavoro-correlato, le varie realta’ territoriali, e tutti gli altri molteplici fattori che determinano l’utilita’ e l’unicita’ del CNVVF nel suo insieme nel panorama del soccorso tecnico urgente del Nostro Paese e nella sua totale organizzazione.

Le grandi riforme e le speranze per un futuro migliore dovrebbero partire investendo nella scuola e nelle nuove generazioni; nel caso del CNVVF sarebbe opportuno investire in primis su chi il soccorso lo effettua giornalmente sul territorio: la Partenza.

Dovremmo rovesciare la piramide ed investire nella formazione professionale continua del personale generico, arrivando ad essere un Corpo di Professionisti Veri del Soccorso su tutto il territorio Nazionale.

Oggi la societa’ ci richiede delle risposte sempre piu’ precise e tecniche investendo la figura del Pompiere di molteplici responsabilita’, specificita’, attribuzioni e compiti, sanciti da leggi, decreti, ordinamenti e regolamenti dello Stato.

Ecco, tanto per iniziare,  si potrebbe partire da una collocazione certa in un comparto specifico di contrattazione ed attribuzioni che riconosca gli stessi diritti e possibilita’ di carriera delle altre figure in divisa dello Stato, e delle altre professioni deputate al Soccorso;  siamo dipendenti civili del Ministero dell’Interno, perche’ non pensare agli esempi delle professioni sanitarie?

Abbiamo realta’ invidiate ed invidiabili da tutti: vedi la SFB di Capannelle, la SFO, l’ISA, la possibilita’ di investire nei Poli Didattici Regionali; abbiamo 1000 tecnici in servizio tra Geometri, Periti Industriali, Ingegneri, Architetti, che sarebbero sicuramente in grado di fornire la giusta docenza per qualsiasi corso di formazione;  perche’ non creare una Accademia del Vigile del Fuoco?  Perche’ non investire in una scuola di formazione sul modello degli altri Corpi dello Stato in divisa per i passaggi di qualifica?

Pensate a quanta speranza e soddisfazione potremmo dare a chi veramente crede nella professionalita’ e nell’aggiornamento personale se i percorsi formativi accompagnassero per intero tutto l’arco di permanenza all’interno del CNVVF;  scelte che a suo tempo sono state fatte per i CC, la GdF;  senza considerare EI, AM, MM.

Con questi atti veramente coraggiosi potremmo rivendicare quei diritti e quelle conquiste che dovrebbero essere dovute all’interno della Comunita’ Europea;  giustificando ridimensionamenti della componente “permanente” e sviluppo del volontariato sul territorio, valorizzando specificita’,  specialita’ e specializzazioni di “elite” da calare al momento giusto ed opportuno, ma sempre pronti e comunque addestrati.

Soltanto allora potremo vedere riconosciuti quelli stati che ci competono di “lavoro usurante”, altamente qualificato, professionale, fondamentale ed unico nel soccorso tecnico urgente, di assoluto rilievo nel panorama sociale.

La logica conseguenza sarebbe l’applicazione nei confronti della nostra categoria di tutte quelle leggi e provvedimenti a  favore che comporterebbero immediatamente un riconoscimento economico, previdenziale e sociale che farebbero fare al CNVVF quel salto in avanti di riallineamento con gli altri professionisti dello Stato Italiano.

Onestamente penso che il vero riordino dovrebbe partire sotto questi auspici ed intendimenti futuri".

Fabio Ulivelli, vigili del fuoco di Petrazzi

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