
Risveglio con un ospite 'ingombrante' per gli abitanti dell'isola del Giglio: Francesco Schettino. "Proprio lui, ed è qui?", hanno chiesto ai giornalisti i residenti interpellati nelle stradine del porto per sapere dove il comandante della Costa Concordia avesse preso alloggio per la 'prima volta' del suo ritorno sull'isola. La 'caccia' alla residenza che lo ospita e il movimento delle troupe televisive e dei cronisti hanno animato una giornata invernale altrimenti noiosa, anche per la pioggia. Nessuno sapeva della repentina decisione di Schettino di anticipare l'arrivo al Giglio già a martedì sera. E la maggior parte delle reazioni alle domande degli isolani - soprattutto anziani - ha avuto una gradazione così fatta: stupore, tiepidezza, atteggiamento negativo: "E che vuole Schettino qui dopo quello che ha fatto?", ottenendo un breve sunto di cosa succederà domani col sopralluogo a bordo.
Si è compreso comunque che sull'isola il comandante della Concordia ha alcuni 'contatti' che lo hanno aiutato ad affittare la casa, a noleggiare una macchina, a comprare i giornali, a pranzare lontano da sguardi indiscreti. Unica concessione 'pubblica' la sera dell'arrivo, con una cena da Ruggero, sul porto, a un tavolo posizionato sotto una foto della Concordia.
Un'immagine forte, mentre è ancora presente la memoria delle 32 vittime del naufragio epocale. Brigitte Bitsier, francese, madre di una giovane morta, ha scritto al sindaco Sergio Ortelli: "Ho appena saputo che Schettino si trova sull'isola, ma come può accadere? Ho paura e sono arrabbiata, spero che dorma sulla Concordia, la nave ha tutte le cabine per lui, questa volta non ha certo problemi a risalire... Non capisco come gli venga data tutta questa attenzione, quanto il dolore avuto dalla nostra famiglia".
La giornata è scorsa via col 'fantasma' di Schettino, che dai discorsi dei giornalisti ha poi esteso la sua ombra su quelli della gente del posto in una normale giornata di lavoro per commercianti, artigiani, e pescatori dell'isola. E con il personale della Titan Micoperi - vera risorsa per la debole economia isolana in questa stagione - si è alternato ai turni facendo la spola tra il molo e la Concordia. Ad ogni modo in paese Schettino non è sceso, almeno col giorno. Si è visto, invece il suo difensore, l'avvocato Domenico Pepe. Il legale ha vissuto uno spiacevole fuori programma: per spostare l'auto, che rischiava di ostruire il transito in una stradina del porto, ha chiuso dietro di sè la porta della casa dove alloggia, con chiavi e cellulare rimasti all'interno. Così, in attesa dei proprietari, è rimasto ore in strada, approfittando dell'imprevisto per una breve gita a Giglio Castello. E anche lui sarebbe rimasto senza notizie di Schettino per quasi tutto il giorno.
Fonte: 7
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