Confcommercio sul centro storico: "Necessario un piano per il rilancio". Ecco l'intervento di Sergio Tricomi

Sergio Tricomi

Diamo nuove prospettive alle imprese del centro storico, che  chiedono a gran voce interventi e infrastrutture. Il 2013 si è chiuso in negativo per l'intera provincia, dove secondo la Camera di Commercio il saldo di natimortalità delle imprese è pari al -0,6% : nel commercio al dettaglio il saldo fra aperture e chiusure è negativo di 95 unità (- 2,4%), nella ristorazione si parla di un –2,5% con un saldo negativo di 48 unità. Le cose non vanno meglio entro la terza cerchia di mura, in cui le aziende sono costrette ad affrontare una dura lotta quotidiana per evitare la cessazione dell’attività.  A lanciare il grido d'allarme è Sergio Tricomi, delegato per

il centro storico di Confcommercio Pistoia: «Le imprese del centro – afferma – hanno urgentemente bisogno di interventi riguardanti la sosta e di parcheggi di prossimità adeguati, di infrastrutture capaci di agevolare la mobilità, di una riorganizzazione del trasporto pubblico e, più in generale, di una politica promozionale di alto livello.

La frequentazione del centro storico presenta difficoltà non sono solo nei giorni infrasettimanali, ma anche durante il week end, con un numero di presenze in costante diminuzione: le aperture domenicali importanti per attrarre visitatori devono essere accompagnate da eventi collaterali, da sole e con la liberalizzazione degli orari dei negozi non rappresentano più un evento straordinario. Un dato di fatto rafforzato dalla crisi dei consumi per cui nel settore moda si registra a livello

regionale un calo degli acquisti dell’8,6%nel 2013 rispetto all’anno precedente. Il rischio è quello di un progressivo impoverimento commerciale dell'intera zona: servono dunque azioni decise per invertire la tendenza». Poco incoraggianti anche i numeri diffusi dall'Osservatorio

provinciale per il settore turistico, con un calo del 4,73% di presenze in ambito alberghiero ed extralberghiero nel Comune di Pistoia: la variazione, relativa al periodo da  gennaio a novembre 2013, riguarda sia i visitatori italiani (-8,08%) che gli stranieri (-2,04%).

«Oltre a servizi, parcheggi e arredo urbano – continua Tricomi – bisogna provvedere a dare maggiore visibilità alla nostra città, attirando visitatori da fuori: servono dunque eventi promozionali di qualità, da programmare durante tutto l'anno tenendo conto dei periodi di particolare interesse commerciale e di una auspicabile logica di integrazione fra comparti quali moda ed enogastronomia. Il Centro commerciale naturale farà la propria parte ed è già al lavoro per definire gli interventi da realizzare nel 2014, ma da solo non può far fronte a questa situazione di emergenza. Per invertire la rotta occorre un impegno straordinario da parte

di tutto il sistema istituzionale, in modo da offrire prospettive per il futuro alle imprese che operano in centro e incentivare nuovi investimenti». Un percorso virtuoso, questo, che sarà possibile innescare anche traendo ispirazione da quanto realizzato in alcune  città vicine.

«In Toscana – puntualizza Tricomi – esistono  due esempi lampanti di quello che dobbiamo perseguire e di ciò che, invece, occorre evitare. In positivo possiamo  guardare a Lucca che, grazie a un piano di sviluppo basato su eventi, servizi e alta qualità del prodotto offerto, figura oggi ai primi posti fra le 20 città italiane più visitate.

Al contrario Prato non è riuscita a reinventarsi e a reagire alla crisi del manifatturiero, che ha generato una riduzione dei consumi con conseguenti difficoltà anche per le attività di commercio e di somministrazione del centro. Oggi questa città risente di una vistosa diminuzione della frequentazione del centro e di un evidente impoverimento della rete commerciale. Per Pistoia è un peccato non mostrare le qualità artistiche e architettoniche che ha la fortuna di possedere. Che i centri

 

storici oggi non possano più sostenersi sui consumi locali è un dato di fatto: dunque anche noi dobbiamo intraprendere immediatamente strade alternative per attrarre visitatori e offrire un'accoglienza all'avanguardia. Da tempo si parla della volontà di intervenire per il rilancio del centro con iniziative di richiamo che promuovano il nome di Pistoia oltre i confini territoriali ma il protrarsi della crisi e il livello di disagio raggiunto dalle imprese non lasciano più spazio all’attesa è arrivato il momento di agire, di cambiare passo e misurarsi con i risultati.”

Fonte: Confcommercio Pistoia

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