
A pochi minuti dal giuramento del nuovo consiglio dei ministri guidato dal premier Matteo Renzi, il primo ministro twitta: "Grazie per i messaggi. Compito tosto e difficile. Ma siamo l'Italia, ce la faremo. Un impegno: rimanere noi stessi, liberi e semplici".
Grazie per i messaggi. Compito tosto e difficile. Ma siamo l'Italia, ce la faremo. Un impegno: rimanere noi stessi, liberi e semplici.
— Matteo Renzi (@matteorenzi) 22 Febbraio 2014
Trasferta romana per la moglie e i figli di Matteo Renzi in occasione del giuramento del nuovo governo. La moglie Agnese e i tre ragazzi sono giunti questa mattina, accompagnati da Luca Lotti, nell'albergo romano dove risiede il Premier incaricato.
Il presidente del Consiglio Matteo Renzi è uscito intorno alle 11 dall'albergo, in centro a Roma, insieme alla moglie Agnese e ai tre figli: Francesco, Emanuele ed Ester.
Renzi ha dato il buongiorno ai giornalisti, si è fermato un attimo a scherzare con il macellaio che ha il negozio davanti all'albergo, e poi si è diretto verso l'auto, con la quale si è diretto verso il Quirinale.
Arrivato al Quirinale con moglie e la piccola Ester all'interno di un'Alfa blindata. I bambini in un'altra vettura.
Emanuele, Francesco ed Ester assistono al giuramento del suo governo, in piedi nello spazio del Salone delle Feste del Quirinale riservato ai familiari. Il più grande dei bambini indossa un maglioncino rosso, il piccolo uno verde e la bimba una camicetta bianca. Agnese, la moglie del premier, indossa un tailleur grigio e assiste alla cerimonia un pò in disparte, dietro ai figli che spesso si avvicinano ad abbracciarla. Al loro fianco, anche Luca Lotti, amico di Renzi e membro della segreteria del Pd.
Il commento di Romano Prodi
"Tutti ci auguriamo un successo, perché abbiamo tanti problemi e almeno qualcuno deve essere risolto con urgenza": così l' ex presidente del consiglio Romano Prodi, interpellato sul nuovo governo Renzi a margine della manifestazione "Soma, psiche, pneuma" all'Istituto Stensen di Firenze.
''Se ho sentito Renzi? No, faccio un altro mestiere''. Lo ha detto Romano Prodi, ex presidente del Consiglio, ai cronisti che gli chiedevano se avesse avuto modo di parlare con il neo premier. Prodi, che ha parlato a margine del convegno 'Soma, psiche, pneuma', ha sottolineato di non voler parlare di politica nell'occasione di oggi.
'Non è mai esistito il problema, e comunque sarei venuto lo stesso''. Lo ha detto Romano Prodi, ex presidente del Consiglio, rispondendo allo uno spettatore di un convegno all'Istituto Stensen di Firenze che gli chiedeva se sarebbe venuto anche in caso di nomina a ministro dell'Economia nel nuovo governo. A un altro spettatore che gli chiedeva cosa avrebbe fatto se fosse stato Capo dello Stato in carica, Prodi ha risposto dicendo scherzosamente ''io presidente della Repubblica? Venivo con 101 corazzieri...''.
Riccardo Nencini sul Governo Renzi
''I ministri li sceglie il presidente del consiglio, immagino che la sua valutazione sia stata corretta'': cosi' il segretario del Psi Riccardo Nencini rispondendo ad una domanda sul suo ventilato coinvolgimento nel governo. ''Noi lo aspettiamo ora in aula lunedì - ha spiegato poi Nencini che ha preso parte a Livorno al congresso regionale del partito - per capire se le nostre priorità che gli abbiamo consegnato e che riguardano un pacchetto di diritti civili e sociali, un atto unico sul lavoro per l'occupazione vengano recepiti o meno, e quindi valuteremo la posizione da tenere''. Stessa maggioranza e stesso parlamento, ma ciò che ha in più Renzi rispetto a Letta Nencini lo spiega così:
''La maggioranza è la stessa, e l'impegno preso da Renzi era di allargarla al partito socialista, vediamo ora cosa succederà. Ha una cosa Renzi che non aveva Letta: un'investitura popolare, che deriva dalle primarie, più robusta anche se non è l'investitura delle elezioni. Direi forse anche più coraggio, e il coraggio porta a una maggiore spinta. Per il resto, bisogna imbroccare con atti rapidi un pezzetto di ripresa. Se c'è il segno di una leggera ripresa economica allora è possibile rimettere in movimento e dare una missione all'Italia, che è la cosa fondamentale: una missione all'Italia, questo deve far il presidente del consiglio''. E una riforma al mese?:
''Io credo che Renzi ce la metta tutta per farlo - ha concluso Nencini - Poi i tempi parlamentari non sono tempi strettissimi, ma la spinta se c'è una coesione nella maggioranza e una aspettativa nazionale condivisa può essere data''. Lo storico ''Franco Cardini - ha poi raccontato Nencini - ha fatto arrivare a Matteo e a me una lettera simile in cui per tutti e due augurava la benedizione della Madonna dell'Impruneta: ne ha bisogno il governo, perché se il governo funziona bene, risolviamo alcune grosse questioni, sciogliamo molti nodi per l'Italia, e questa è la cosa più significativa''.
Oscar Farinetti, patron di Eataly
"Ribaltare i tavoli". Non un consiglio ma quasi una scommessa di Oscar Farinetti, patron di Eataly, di ciò che il neo Premier Matteo Renzi farà. Questo è l'unico modo "per mettere a posto questo Paese" aggiunge, facendo 4-5 riforme "potenti": costo del lavoro, nuove istruzioni, semplificazione della burocrazia, e un grande piano strategico di marketing per lanciare le grandi vocazioni dell'Italia nel mondo. Farinetti, si legge in una nota, invita il Premier a procedere a cambiare "la legge elettorale". Il patron di Eataly, da tempo amico di Renzi, a Montalcino (Siena) per 'Benvenuto Brunello', chiede che il nuovo Governo difenda il wine and food, "un unico 'marchio Italia' dei prodotti delle eccellenze italiane" per contrastare "i 60 miliardi di italian sounding, il doppio di quello che noi esportiamo".
Secondo quanto si legge in una nota Farinetti spiega a WineNews che "una persona che ha 60 anni come me non deve dare consigli ad uno di 39, perché gli stiamo consegnando un Paese con duemila miliardi di debiti, e questa cavolata l'ha fatta la mia generazione, quelli tra i 55 e gli 80 viventi, nessuno innocente, come dice il 'sommo poeta' De Gregori, e io sono tra questi, quindi ultima cosa è dare consigli". Per Farinetti, contento anche per la nomina di Maurizio Martina all'Agricoltura, occorre dare fiducia a "una persona che in questo momento abbiamo in Italia che dice che ci vuole provare, che ce la metterà tutta e che cercherà di fare in fretta, tre cose che servono a questo Paese. Diamogli un po' di spazio, un po' di speranza, un po' di fiducia". "Le nostre Doc, Docg, Igt, Dop, Igp sono bellissime ma abbiamo troppi marchi e creiamo confusione - ha concluso -. Su questo lavorerei, lavorerà e io gli darò una mano".
Ingroia, Renzi ha perso occasione su lotta a mafia
''Matteo Renzi ha perso una grande occasione per combattere veramente la mafia. Avrebbe potuto mettere Nicola Gratteri, il magistrato antimafia al Ministero della Giustizia, invece non lo ha fatto''. Lo ha detto Antonio Ingroia a Grosseto durante il dibattito ''In difesa della Costituzione e della legalità contro le mafie''. ''Questo è un governo nato morto - ha proseguito Ingroia - che è la brutta copia del governo Letta che a sua volta era la brutta copia del governo Monti''.
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