“Sull’ipotesi di introdurre i tirocini anche nelle aziende senza dipendenti, in commissione abbiamo avuto un confronto ricco di spunti di riflessione con le categorie economiche e con i sindacati. Continueremo ad approfondire la tematica anche con altri soggetti, così da trovare una condivisione di intenti e indirizzi da sottoporre all’attenzione dell’assessorato e del Consiglio regionale”. Lo ha dichiarato la presidente della commissione Sviluppo economico, Rosanna Pugnalini (Pd), al termine della seduta nella quale sono stati auditi i rappresentanti di Confindustria, Confesercenti, Confcommercio, Cna e Cgil.
La richiesta di individuare un possibile percorso per lo svolgimento di tirocini formativi anche in imprese senza dipendenti era contenuta in un emendamento al Dpef 2014, presentato dal consigliere Giuseppe Del Carlo (Udc) e approvato dal Consiglio regionale. I tirocini formativi, attualmente, possono essere svolti solo in aziende che abbiano almeno un dipendente a tempo indeterminato, così da garantire la presenza costante di un tutor. Fanno eccezione solo le ditte di artigianato artistico e tradizionale e i professionisti iscritti agli ordini professionali, che possono ospitare tirocinanti anche se non hanno dipendenti.
Secondo Cna, Confesercenti e Confcommercio, è utile prevedere un allargamento generalizzato o, in alternativa, allargato alle aziende che, pur senza dipendenti a tempo indeterminato, prevedano collaboratori o soci. Confindustria, è disponibile a valutare forme di allargamento ad altre tipologie di imprese ma adottando cautele che possano assicurare il rispetto delle caratteristiche del tirocinio. Contraria a una modifica della normativa in essere, invece, la Cgil perché anche in presenze degli attuali vincoli “il tirocinio viene usato come forma surrettizia di altri contratti e perché ad essi non corrisponde un numero sufficiente di trasformazioni in contratti a tempo indeterminato”.
I consiglieri Giuseppe Del Carlo (Udc), Marina Staccioli (FdI) e Marco Taradash (Ncd) hanno chiesto di procedere ad ulteriori approfondimenti e Del Carlo ha aggiunto che “è necessario non snaturare le caratteristiche del tirocinio, garantendo però pari opportunità anche a imprese oggi non ricomprese dentro la normativa vigente”.
Fonte: Toscana Consiglio Regionale
