Con 'CrescImpresa' un nuovo modo per legare il credito cooperativo con il tessuto economico locale. Il rating si fa 'in casa'

La presentazione della linea di credito a Impruneta

La presentazione della linea di credito a Impruneta

E' stato presentato, riscuotendo fin da subito consensi e adesioni da parte degli attori coinvolti, giovedì 6 febbraio al Circolo Cattolico di Impruneta.

Stiamo parlando del progetto “CrescImpresa”, studiato da Bcc Impruneta e Bcc Pontassieve in collaborazione con il Dipartimento di Economia Aziendale dell'Università di Firenze: un modo innovativo (e molto legato al ruolo etico-sociale del credito cooperativo) che si pone l'ambizioso obiettivo di aumentare la fiducia reciproca fra banche, aziende e professionisti. In un circolo virtuoso che porti effetti benefici per tutti.

La presentazione della linea di credito a Impruneta

La presentazione della linea di credito a Impruneta

Le motivazioni della Banca di credito cooperativo di Impruneta

“Una strategia - ha detto il presidente della Bcc di Impruneta Stefano Romanelli - che abbiamo pensato per superare i momenti difficili facendo sinergia fra banca, Università e imprese. Un progetto che portiamo ben volentieri avanti assieme alla Bcc di Pontassieve”.

“Sentivamo il bisogno di un’iniziativa di questo tipo - ha fatto eco il direttore generale Gianpietro Righi - che nel nostro “mondo Bcc” non ha analoghi: non ci sono esempi simili. Facciamo un po’ anche da apripista”.

“Riaffermiamo il ruolo e l’obbiettivo della banca di credito cooperativo - ha sottolineato - che vuol far crescere il territorio in cui opera facendo girare nella maniera più corretta possibile il denaro. Per farlo chiediamo la collaborazione di aziende e professionisti”.

E' toccato al dottor Francesco Dainelli, professore di Economia Aziendale presso l’Università di Firenze, presentare i dettagli di un progetto davvero particolare, “un sogno al quale stiamo pensando da un po’ di tempo. Per fortuna c'è stata comunanza di interessi e di sentimenti con le banche, su cose vissute ogni giorno anche dalle stesse aziende”.

La presentazione della linea di credito a Impruneta

La presentazione della linea di credito a Impruneta

Perché “CrescImpresa”

“Che questa sia una crisi finanziaria e creditizia lo sappiamo tutti - ha spiegato Dainelli - ma a mio modo di vedere diventa anche una crisi di identità e culturale, come ci insegna la storia. Tutto ciò ha portato a un inasprimento del rapporto fra banca, professionisti e impresa. Alla fine diventa un circolo vizioso nel quale ci si avvita sempre di più in cui nessuno, a parte i grandi speculatori ovviamente, ci guadagna”.

Quindi il progetto nasce “perché vogliamo timidamente di rivoluzionare questo stato di cose, questa crisi di modello di coesione sociale, di sviluppo territoriale, nel quale non ci guadagna nessuno. Il rapporto banca e piccola-media impresa è in profonda crisi di fiducia reciproca. Sono state messe in discussione la correttezza e la professionalità, i rapporti. A maggior ragione in un sistema in cui i sistemi di “rating” sulle Pmi non funzionano”.

“I rapporti fra banca e impresa - ha detto Dainelli concludendo l'analisi iniziale - sono quindi dominati da una mancanza di informazione reciproca, opacità e diffidenza. Tutti ne pagano gli effetti nefasti. Il progetto è un laboratorio universitario che cerca di monitorare l’evoluzione del rischio di credito e la correttezza dello sviluppo del relativo rapporto di affidamento sulla base di informazioni attendibili e condivisi fra banca, impresa e professionista. Insomma: più fiducia, più correttezza, più professionalità. E tutti ci guadagnano”.

Come funziona “CrescImpresa”

In pratica la banca dà la disponibilità a fare un “pricing” del credito ottimizzato e personalizzato, facendo un abito su misura del cliente. Una sorta di rating... “fatto in casa”; inoltre dà la disponibilità a dare maggiori informazioni sul processo di valutazione del credito.

L'impresa si dichiara disposta a offrire maggiori informazioni di natura competitiva e strategica, verificabili, e dati maggiormente attendibili.

Il professionista è un anello molto delicato, spesso gelosi delle loro competenze. Serve la necessaria apertura a migliorare i processi informativi sui bilanci, potenziare i sistemi di pianificazione e di controllo.

I dati vengono forniti al laboratorio universitario che analizza tutto e dà il suo responso oggettivo, sulla base del quale poi la banca può elaborare le sue strategie creditizie. L’Università coordina due incontri all’anno, uno in banca e uno in azienda, volti alla discussione e al riesame dei fidi concessi e delle relative condizioni. Alla fine l’Università redige un report che sintetizza gli accordi presi per il futuro svolgimento del rapporto di credito.

La Bcc cosa ci guadagna?

Meno sofferenze; selezione del cliente più affidabile e duratura; maggiore professionalità del personale; miglioramento e snellimento delle attività di segreteria; realizzazione della propria missione etica, per troppo tempo persa da molte Bcc nel periodo della bolla speculativa. Quali i costi della Bcc in un progetto di questo tipo? Il costo di avvio del progetto che viene sostenuto integralmente dalla banca; l’impegno a gestire gli incontri semestrali.

L’impresa cosa ci guadagna?

Facilitazione di accesso al credito, personalizzazione e ottimizzazione delle condizioni di affidamento; rapporti più stabili, duraturi e corretti con professionisti e banca; potenziamento dei sistemi di controllo interni relativi ai processi decisionali. I costi? In parte (divisi con la banca) quelli di realizzazione del progetto; forse maggiori costi amministrativi per la produzione dei dati.

Il professionista cosa ci guadagna?

Seleziona una clientela più affidabile e duratura; potenzia il proprio bagaglio professionale; migliora la propria immagine sul territorio; apre la strada a un possibile aumento di compensi. I contro? Maggiore impegno professionale per gestire gli incontri.

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