Il museo della ceramica, l'archivio e la biblioteca in un unico spazio: la Soprintendenza dà il via libera al 'MMAB'

Il sindaco Mori e l'assessore Cresci durante la conferenza stampa (foto gonews.it)

Si è infatti concluso l'iter autorizzativo e entro 60 giorni il Comune spera di poter terminare i lavori e rendere attivo questo nuovo servizio. Spesi 110mila euro, ma il risparmio annuo sarà di 76mila euro




La Sovrintendenza e la Regione Toscana hanno dato parere positivo sul nuovo MMAB (acronimo di Montelupo Musei Archivi Biblioteche) di Montelupo Fiorentino. Lo spazio di piazza Vittorio Veneto che accoglierà il museo della ceramica, l'archivio e la biblioteca comunale sta per diventare quindi realtà.

Si è infatti concluso l'iter autorizzativo: entro 60 giorni il Comune spera di poter terminare i lavori e rendere attivo questo nuovo servizio che l'amministrazione definisce "un progetto di importanza nazionale".

Oggi, lunedi 3 febbraio, il Comune ha reso nota la decisione della Soprintendenza dando ufficialmente il via i lavori. A spiegare nuovamente gli intenti del MMAB erano presenti in sala giunta il sindaco Rossana Mori e l'assessore alla cultura Marzio Cresci.

Il progetto, nato nel settembre del 2013, doveva vedere la sua conclusione il 18 gennaio 2014, ma si attendeva proprio il parere definitivo della Soprintendenza, raggiunto con qualche mese di ritardo.

La causa di questo rallentamento era dovuto alla disamina dell'intervento strutturale da compiere sull'immobile di piazza Vittorio Veneto per accogliere la biblioteca e l'archivio. Intervento che il Comune, precisa, "non era di natura edile". Il parere della Sovrintendenza ha espresso una valutazione positiva ed ha posto alcune condizioni per l'avvio dei lavori, "pienamente in linea -  specifica il Comune - con l'idea iniziale".

Per l'allestimento del nuovo spazio  sono stati spesi 110mila euro di fondi comunali di cui 20mila serviranno per gli arredi, ma l'accorpamento dei servizi produrrà un risparmio annuo di 76mila euro sugli oltre 217mila che il Comune spendeva per la gestione del sistema museale (utenze, affitto, personale e pulizie). Inoltre sembra profilarsi la possibilità di accedere ad alcuni bandi regionali per la cultura.

I lavori da compiere sono già stati affidati a due aziende e dovrebbero iniziare entro la metà di febbraio. La 'Cenci' di Lastra a Signa si occuperà dei lavori edili, l'Elettroline di Empoli dell'impiantistica.

"In un momento di crisi come questo - spiega il sindaco Rossana Mori - è necessario da una parte diminuire le spese, e dall'altro rendere più fruibili i servizi culturali. Il MMAB va in questa direzione".

"Con questo progetto - continua il sindaco Mori - i cittadini saranno sollecitati a visitare il museo e a conoscere un settore che rappresenta la nostra storia".

Alla base del progetto, oltre il risparmio per le casse comunali, c'è infatti un'idea di cultura che pone l'attenzione sulla necessità di renderla fruibile a tutti e quindi di trovare metodi innovativi per renderla più appetibile. Quest'idea a Montelupo si lega ovviamente con la ceramica e l'artigianato. Scopo primario del MMAB è infatti proprio quello di "costringere i cittadini ad entrare in contatto con un luogo, il museo, spesso avulso dalla loro quotidianità e far conoscere il nostro artigianato" come spiega il sindaco Mori.

"La ceramica - prosegue la prima cittadina - sta diventando un settore di nicchia. Sono molti più i visitatori che vengono da fuori e solo 1/3 dei montelupini sa effettivamente cosa offre il museo".

E se è vero come spiega l'assessore Cresci che "se le persone non visitano il museo, il museo muore", l'obiettivo del MMAB è proprio quello di mantenere vivo un settore tradizionalmente legato alla vita della città.

"Questo - spiega l'assessore Cresci - è un progetto di livello europeo. È proprio l'Europa a chiederci piattaforme di apprendimento sociale nel settore cultura. Dobbiamo prenderci la responsabilità di far vivere quello che la nostra storia ci ha lasciato e di non farlo morire"

Il MMAB sembra infatti essere diventato un modello anche per altre realtà. Un valore riconosciuto proprio dalla Regione Toscana che nel suo parere afferma:
"È in corso da alcuni anni un dibattito internazionale tra i tecnici addetti ai lavori circa le potenzialità offerte dall'attivazione di un dialogo tra le diverse discipline del sapere che appartengono agli ambiti di Musei Archivi e Biblioteche (MAB), a partire dalla condivisione degli spazi in cui le rispettive attività vengono poste in essere.Valutata l'opportunità che Montelupo con il suo Museo possa essere uno dei primi casi concreti in Italia di sperimentazione di queste nuove istanze emerse, non soltanto in occasione di una congiuntura economica critica che costringe le pubbliche amministrazioni a razionalizzare al meglio l'utilizzo degli spazi destinati ai servizi culturali al fine di' salvaguardarne la continuità di offerta, ma anche tenendo conto che l'esperienza che il progetto propone, può essere occasione per elaborare un nuovo modello metodologico da proporre ad un panorama non solo regionale ma nazionale quale ipotesi di sviluppo».

In questo senso è stato concordato con la Regione Toscana un convegno nazionale in primavera dedicato alla presentazione del progetto e all'integrazione delle diverse funzioni culturali.

"La cultura - spiega il sindaco - deve essere un bene accessibile a tutti, non solo per il pubblico elitario degli studiosi. Il nostro Museo della ceramica nella versione attuale non è riuscito ad avere una funzione divulgativa e quando le cose non funzionano vanno cambiate. Vogliamo aprire le stanze del nostro tesoro e renderle accessibili a tutti a prescindere delle inclinazioni, interessi e livello culturale".

Il progetto del MMAB ha portato con sé molte polemiche a cui il Comune ha sempre evitato di rispondere, le quali, secondo il sindaco, sarebbero state anche una delle cause dei ritardi sui lavori. La "scrupolosità" con cui la Soprintendenza ha analizzato gli interventi da effettuare sull'immobile di piazza Vittorio Veneto sarebbe stata insomma dettata dalle proteste per questo progetto che era visto da molti come un impoverimento dell'offerta culturale. Il nuovo MMAB, infatti, prevede una riduzione dei pezzi in mostra del 14%. I pezzi però "saranno comunque visibili digitalmente" come specifica l'assessore Cresci e saranno conservati un uno spazio all'interno dell'immobile di Piazza Vittorio Veneto.

"Credo - spiega il sindaco Mori - che questo progetto sia un modo per valorizzare l'offerta culturale che abbiamo. Penso che ci sia solo un po' di paura di cambiare".

IL PROGETTO 'MMAB' NEL DETTAGLIO

Fonte: Giovanni Mennillo

Tutte le notizie di Montelupo Fiorentino

<< Indietro
torna a inizio pagina