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La rivoluzione del Supcam guidata dal professore di Empoli, Alessandro Tozzi, con una videocaspula per il tumore al colon del retto suscita grande interesse: 340 medici a Padova

Da sinistra Ciuti, Battaglia e il professor Tozzi

E' stato accolto con un lungo applauso, seguito poi da tante domande e interessamento da parte degli “addetti ai lavori”, il progetto SUPCAM, l'innovativa videocapsula endoscopica per l'individuazione precoce del tumore al colon retto, ideato dal dottor Alessandro Tozzi, di cui si è parlato a Padova in occasione del convegno nazionale di gastroenterologia promosso dall'Associazione Roberto Farini.

I circa 340 presenti, tutti medici gastroenterologi, hanno posto numerose domande, dopo che il dottor Gastone Ciuti, ricercatore di robotica biomedica presso la Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, ha esposto la relazione del primo anno di gestione del progetto, mostrando anche alcune slides.

“La “rivoluzione” innescata dal metodo SUPCAM – ha precisato Ciuti – non riguarda tanto la tecnologia, quanto i vantaggi legati alla ridotta invasività della procedura. Va da sé che, effettuare lo screening in una condizione totalmente asintomatica, comporta una miglior accettazione dell'esame da parte del paziente.

Questo permette di individuare fasi precoci di una eventuale malattia, che può quindi essere trattata più efficacemente. Inoltre, ed è questa la vera assoluta novità di SUPCAM, si tratta di una videocapsula a locomozione attiva: per la prima volta il dispositivo potrà essere movimentato interamente e in modo volontario dal medico il quale beneficerà di una visione ottimale di tutto il tratto analizzato.

E infine – ha concluso Ciuti – SUPCAM è, orgogliosamente, un progetto italiano al 100%; anzi, per maggior precisione, è un progetto toscano”. E toscana è anche l'azienda, la S.E.D. (Special Electronic Design) di Certaldo, che sta sviluppando la tecnologia di SUPCAM.

In un momento economico tutt'altro che facile, l'azienda ha deciso di puntare tutto sulla ricerca “perché - sottolinea uno dei titolari, Alberto Bruni - “resta l'unica strada da percorrere per cercare di aprire nuovi mercati”. I risvolti economici del dispositivo, sono stati ben evidenziati anche dall'introduzione effettuata dal professor Giorgio Battaglia, direttore dell'Unità di Endoscopia Digestiva Operativa ad Alta Tecnologia dell'Istituto Oncologico Veneto.

“Attualmente si parla di spanding review e di carenza di risorse – ha detto – ma, fortunatamente, chi lavora bene viene comunque premiato. SUPCAM, valutato positivamente da organismi neutrali quali i revisori internazionali europei, è la prova che il buon operato nell'ambito della ricerca, riceve il giusto riconoscimento. D'altro canto – ha aggiunto - gli americani avranno più mezzi ma il primato dell'inventiva resta a noi italiani”.

Molte sono state le domande sul dispositivo, presentato come l'evoluzione nel campo della diagnostica del tumore al colon retto: sia riguardo al funzionamento, sia sulla tempistica necessaria affinché possa essere reso disponibile nelle strutture. “Per SUPCAM – fa sapere l'ideatore, il dottor Alessandro Tozzi – è iniziata la fase operativa e, nel mese di novembre, presenteremo il prototipo, con l'auspicio che nei prossimi due anni possa essere immesso sul mercato.

Mentre i prototipi precedenti non sono riusciti ad arrivare a un prodotto finito, con la soluzione SUPCAM c'è invece la convinzione che si possa presto ottenere un dispositivo adatto alle necessità dei pazienti e dei medici. E il primo anno di progettazione e prototipazione sta dando sempre più conferma di questo.

Un encomio a S.E.D. – conclude Tozzi - che continua a investire nella ricerca”. Intanto il prossimo appuntamento in agenda per SUPCAM è a Vienna, dal 18 al 22 ottobre prossimi, in occasione del convegno internazionale “United European Gastroenterology Week”.

 

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