Un carcere trasformato in luogo mitologico, suggestivo, affascinante, così lontano dall’idea di prigione come centro di espiazione della pena. Per un giorno, venerdì 31 gennaio, l’Istituto Penale Minorile (Ipm) di Pontremoli, sezione distaccata della Casa di Reclusione di Massa Carrara, ex casa mandamentale, aprirà le porte a piccoli gruppi di spettatori che entreranno in un luogo magico, trasformato ad arte nel labirinto di un castello, per vedere uno spettacolo “L’Uccello di Fuoco”, in cui le protagoniste sono le ragazze dell'Istituto dirette dal regista di fama nazionale Paolo Billi. Alla rappresentazione parteciperà anche il Garante regionale per l’Infanzia e l’adolescenza Grazia Sestini, invitata a toccare con mano il progetto avviato lo scorso giugno dal titolo “Saran rose e fioriranno”, curato dallo stesso Billi, promosso e sostenuto dal Ministero della Giustizia, che ha l'obiettivo di costituire una équipe permanente di Teatro presso l'Ipm di Pontremoli.
“Scopo degli istituti minorili – anticipa Sestini - è innanzitutto quello di ricostruire la personalità e le capacità relazionali di ragazze che seppure in età adolescenziale hanno già vissuto esperienze traumatiche in contesti spesso difficili”. “L’attività teatrale, così come altre attività artistiche ed espressive, è strumento privilegiato per favorire, quanto possibile, il benessere all’interno delle carceri”. L’Ipm di Pontremoli è totalmente femminile, normalmente non ospita ragazze toscane ma è stato comunque visitato dal Garante nel 2012, proprio nella settimana che precede la giornata internazionale dei diritti dell’infanzia, come “gesto di attenzione verso un luogo particolare”.
“L’iniziativa– continua ancora Sestini - è interessante perché esempio di contiguità tra istituti di pena e territorio, non a caso sono presenti e coinvolte le associazioni locali”.
La rappresentazione è organizzata con la collaborazione dell’assessorato al sociale del Comune di Pontremoli. Il primo spettacolo è previsto alle ore 14.00 con repliche alle ore 14.45 e 15.30. L’ingresso è subordinato al permesso dell’Autorità giudiziaria competente.
Fonte: Toscana Consiglio Regionale
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