Una videocapsula endoscopica per prevenire il cancro al colon retto. Nel progetto impegnato il dottor Alessandro Tozzi dell'Asl 11

Alessandro Tozzi, Carlo Bruni, Alessio Vallesi - Ingegnere SED a Bruxelles

Alessandro Tozzi, Carlo Bruni, Alessio Vallesi - Ingegnere SED a Bruxelles

Il settore della diagnostica, in particolare quello della prevenzione del cancro al colon retto, potrebbe subire presto una vera e propria rivoluzione, grazie a un innovativo sistema di  screening che presenta numerosi vantaggi rispetto a quelli attualmente in uso: Supcam.
Si tratta di una videocapsula endoscopica in grado, attraverso campi magnetici esterni, di progredire agilmente lungo il lume colico e consentire una movimentazione precisa e un’ottima visuale.
Il progetto Supcam è iniziato il 1° novembre 2012, grazie all'inserimento nel settimo programma quadro della Comunità Europea, che lo ha finanziato con un contributo pari a un milione  e 78 mila euro, ovvero per circa il 70% del costo totale.
E adesso si parlerà di Supcam anche in occasione del XXV Simposio dell'Associazione Roberto Farini dal titolo “La gastroenterologia: tra il laboratorio e la clinica”. Il convegno, che si  svolge dal 31 gennaio al 1° febbraio nell'Aula Morgagni del Policlinico Universitario di Padova, prevede l'intervento del dottor Gastone Ciuti, ricercatore di robotica biomedica presso la  Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, preceduto dall'introduzione del professor Giorgio Battaglia, direttore dell'Unità di Endoscopia Digestiva Operativa ad Alta Tecnologia dell'Istituto Oncologico Veneto.

Alessandro Tozzi con Carlo Bruni e l'assegno della CE

Alessandro Tozzi con Carlo Bruni e l'assegno della CE

La relazione riguardante il progetto Supcam verrà illustrata venerdì 31 gennaio 2014 alle 12,20, nell'ambito della discussione dal titolo “Infiammazione e tumori: colon e pancreas”.
Supcam è un esame di tipo diagnostico, del tutto simile a un'ecografia dell'addome, eseguibile però senza l'utilizzo di macchinari ingombranti e costosi; queste caratteristiche fanno si che  Supcam necessiti di una logistica molto semplice, che consente un abbattimento dei costi legati sia alle apparecchiature sofisticate, sia all'impiego di personale altamente specializzato.
Lo screening attraverso Supcam è infatti eseguibile nella maggior parte dei presidi di prossimità, rendendosi quindi disponibile anche a coloro che vivono in zone più decentrate rispetto  ai centri di diagnostica tradizionali.
L'ideatore dell’avveniristico sistema di diagnosi precoce è il dottor Alessandro Tozzi, nativo e residente nel Chianti fiorentino e attualmente Dirigente Medico I Livello in  Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva dell'Azienda Asl 11 di Empoli.
Dopo la laurea in Medicina e Chirurgia all’Università di Firenze e la specializzazione in gastroenterologia ed endoscopia digestiva, appena 34enne, Tozzi si avvicina di nuovo a un'idea mai
abbandonata, nata durante gli anni dell'università in cui si era appunto occupato di ricerca: nasce così il progetto Supcam. Per svilupparlo ha tuttavia bisogno di un'azienda che si occupi di sviluppo hardware e software e la trova in Alberto e Carlo Bruni, titolari della S.E.D. - Special Electronic Design di Certaldo (FI), il cui laboratorio di ricerca è autorizzato dal Miur (Ministero Istruzione Università e Ricerca). Per presentarsi davanti alla Commissione Europea manca però ancora un tassello: la costituzione di un consorzio organizzato insieme alla D'Appolonia Spa di Genova, – che ha anche una sede a Viareggio - alla Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa e composto da tre aziende e tre centri di ricerca provenienti da quattro paesi  diversi, Italia, Portogallo, Danimarca e Germania.

Doveroso precisare che, prima del lancio del progetto Supcam, dalla forte connotazione toscana, le aziende produttrici di videocapsule erano tutte americane o asiatiche.
Dopo la positiva valutazione del progetto da parte della Commissione Europea - che lo ha approvato con 13 punti su 15 - e l'erogazione del finanziamento di un milione e 78 mila euro, il 1° novembre 2012 il progetto Supcam ha avuto il suo kick-off nella Scuola Superiore Sant'Anna, alla presenza del professor Giorgio Battaglia e del professor Andrew Burroughs del Royal Free Hospital di Londra, entrambi revisori esterni del progetto. Il professor Battaglia, che è anche, fra l'altro, organizzatore del Simposio, effettuerà l'introduzione al dibattito riguardante Supcam, nell'ambito delle metodologie di endoscopia avanzata. Ricordiamo infatti che l'Istituto Oncologico Veneto dispone di una strumentazione endoscopica molto sofisticata che prevede videoendoscopi di ultima generazione ad alta definizione e con tecnologia NBI. Basti pensare al videoendoscopio Olympus a fluorescenza: l'Istituto Oncologico Veneto è l'unico centro italiano e il secondo il Europa a possedere, in campo digestivo, questa tecnologia.
Sempre per quanto attiene a Supcam, il dottor Tozzi, chiamato a intervenire al convegno, è il responsabile medico-scientifico permanente del progetto.
Ma quali sono i reali vantaggi di Supcam? Gli attuali metodi di screening per la prevenzione e la diagnosi precoce del tumore del colon retto, sono invasivi, dolorosi, imbarazzanti e anche  rischiosi per le eventuali complicanze. Oltre a questo i centri di endoscopia non sono sempre facilmente raggiungibili da tutti e questo preclude a molte persone di sottoporsi ad un esame diagnostico importantissimo. Il metodo Supcam invece, può essere attuato nella maggior parte dei centri ambulatoriali, trattandosi di una semplice videocapsula endoscopica, movimentata dall'esterno grazie a campi magnetici, che progredendo lungo il lume colico, permette un'ottima e precisa visuale.
Alla fine del primo anno della fase progettuale, nel novembre scorso, il comitato ha presentato a Bruxelles i risultati conseguiti, che hanno rispettato pienamente la tabella di marcia. Qualora tali risultati siano mantenuti, Supcam potrebbe accedere ad “Horizon 2020”, l'ottavo programma quadro europeo, che stanzia 60 miliardi di euro per la ricerca e innovazione in  tutta Europa. In questo modo Supcam potrebbe agevolmente finanziare la fase successiva alla prototipazione che è quella dell'industrializzazione. Oltre a “Horizon 2020” ci sarebbero già  Venture Capital interessati a finanziare il progetto.
In Italia, ogni anno, vengono eseguite circa un milione di colonscopie, paria a circa il 2% della popolazione. Con Supcam tale percentuale potrebbe crescere notevolmente, così come la percentuale delle persone che riescono a sopravvivere, contrastando in modo precoce le conseguenze più gravi del tumore al colon retto.

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