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Papa Francesco in piazza San Pietro ai dipendenti Shelbox che rischiano il posto: "Si faccia ogni sforzo possibile"

Il sindaco di Castelfiorentino Giovanni Occhipinti stringe la mano a Papa Francesco. Al centro il cardinale di Firenze Giuseppe Betori

Il sindaco di Castelfiorentino Giovanni Occhipinti stringe la mano a Papa Francesco. Al centro il cardinale di Firenze Giuseppe Betori

 

Emozione e commozione. Praticamente ciò che succede alla stragrande maggioranza delle persone che riescono ad assistere da vicino a un’udienza di Papa Francesco. Sarà una giornata che non scorderanno quella di oggi per i lavoratori della Shelbox di Castelfiorentino che con due pullman sono partiti assieme alle loro famiglie e ad altre persone castellane alla volta di San Pietro.

Sul sagrato della basilica questa mattina, mercoledì 29 gennaio, hanno assistito all’udienza generale durante la quale il Pontefice ha anche ricordato la situazione dell’azienda castellana ormai fallita e per i lavoratori della quale, il prossimo 5 marzo, scadrà la cassa integrazione.

C’è ancora uno spiraglio, ovvero l’individuazione di un acquirente dell’azienda per rilanciare la produzione con magari il riassorbimento della manodopera, gli operai che rischiano la mobilità sono 130. Per ora anche l'ultimo incontro in Regione, tenutosi lo scorso lunedì, si è concluso con un nulla di nuovo.

Non tutti erano oggi a Roma, a Città del Vaticano. Sono partiti nelle prime ore di oggi due pullman.

 

Maurizio Garofano, a sinistra, e Massimo Simoncini della Shelbox di Castelfiorentino con Papa Francesco

Un’iniziativa di Maurizio Garofano e Massimo Simoncini, che da mesi, come delegati della Rsu Fiom, guidano il presidio e le attività dei dipendenti in cassa integrazione . In uno di questi incontri fu ospite del presidio Shelbox, anche don Giovanni Momigli, dirigente dell’ufficio diocesano per la pastorale sociale e del lavoro della diocesi di Firenze con cui è stato organizzato questo evento. Presente anche l’arcivescovo di Firenze, il cardinale Giuseppe Betori;  il sindaco di Castelfiorentino, Giovanni Occhipinti e il presidente della Camera di commercio di Firenze, Vasco Galgani, oltre a Yuri Campofiloni della Fiom Cgil di Firenze.

I dipendenti avevano anche inviato a sua Santità una lettera per un sostegno morale, erano in quel frangente a nove mesi dall'inizio del presidio della fabbrica.

“COME DICE SPESSO LEI – scrissero in maiuscolo nella missiva - NELL’ANGELUS LA DOMENICA MATTINA,  IL LAVORO PER NOI E’ PORTATORE DI QUELLA DIGNITA’ CHE PER NESSUNA RAGIONE VOGLIAMO PERDERE”.

Oggi il Papa ha loro risposto: “Che si faccia ogni sforzo possibile da parte delle competenti istanze, perché il lavoro, che è sorgente di dignità, sia preoccupazione centrale di tutti. Che non manchi il lavoro! E' sorgente di dignità!”.

L’eco del nome Shelbox in piazza ha fatto scattare le lacrime in molti componenti delle famiglie che non stanno attraversando un momento felice.

Come sempre avviene le delegazioni portano dei doni: gli operai della ditta castellana hanno omaggiato il Papa con una maglia ‘griffata’ Shelbox, una pergamena firmata da chi ha partecipato al viaggio e alcuni libri. Immancabile anche il calendario 2014 con le immagini dei vari eventi avvenuti in questi mesi di presidio.

Poi Papa Francesco, al termine dell’udienza, ha raggiunto l’area dove erano ospitati gli operai, i lavoratori e le loro famiglie per un saluto ad personam, anche verso i molti bambini, figli dei dipendenti, presenti in piazza.

All’udienza generale, dopo la catechesi, il Papa – tra i vari saluti – si è rivolto anche ai rappresentanti dello Spettacolo Viaggiante di Bergantino, esortandoli ad essere “testimoni gioiosi dei valori cristiani della solidarietà e dell’ospitalità”. Ha salutato inoltre il gruppo dei Cuochi fiorentini e toscani, come pure le Associazioni “Carta di Roma” e “Casa Alessia”, incoraggiando ciascuno “a proseguire l’impegno verso i bisognosi e i rifugiati”.

Quindi ha salutato le famiglie degli operai della Shelbox con il Cardinale Giuseppe Betori, esprimendo la sua vicinanza. Ha poi salutato ancora le Fondazioni Associate alla Consulta Nazionale Antiusura con l’Arcivescovo di Bari, Mons. Francesco Cacucci, auspicando “che le Istituzioni possano intensificare il loro impegno al fianco delle vittime dell’usura, drammatica piaga sociale ... e quando una famiglia non ha da mangiare perché deve pagare il mutuo agli usurai, quello non è cristiano! Non è umano! e questa drammatica piaga sociale ferisce la dignità inviolabile della persona umana”.

“Ci siamo trovati di fronte - sottolinea Maurizio Garofano, che insieme a Massimo Simoncini era presente stamani a nome della RSU Shelbox - una persona umile, disponibile, esattamente come ce l’aspettavamo. Papa Francesco ha dimostrato ancora una volta la sua sensibilità nei confronti del grande tema del lavoro, che non è solo un problema economico, materiale, ma è anche psicologico. Tutti siamo rimasti molto colpiti, in particolare, quando ha detto che il dramma non è soltanto la mancanza di pane, ma il non sentirsi più in grado di procurare il pane alle proprie famiglie. Parole che ci incoraggiano a proseguire nella nostra lotta, nella quale rientra naturalmente - nel breve termine - anche la questione degli ammortizzatori sociali”.

 

“E’ stata un’emozione indescrivibile – sottolinea il Sindaco, Giovanni Occhipinti – non solo per la consapevolezza di trovarsi fronte ad una grande personalità come il Papa, ma anche e direi soprattutto per le parole che ha pronunciato sulla difficile situazione dei lavoratori Shelbox, collegando il tema del lavoro a quello della difesa della dignità della persona. Ciò deve rappresentare per tutti noi, in quanto esponenti delle istituzioni, un richiamo forte a rimuovere tutti gli ostacoli di ordine burocratico che possono frenare la ripresa e lo sviluppo. E’ tempo di guardare ad uno scenario più ampio, per utilizzare al meglio tutte quelle opportunità che possono venire anche dall’Europa”.

 

Massimo Simoncini della Shelbox di Castelfiorentino con Papa Francesco. Al centro il cardinale di Firenze Giuseppe Betori

"Difendere il lavoro significa difendere anche la dignità delle persone, questo ciò che il Papa ci ha detto e che noi cercheremo di attuare in questa corsa contro il tempo, alla ricerca di un imprenditore pronto a rilevare l'azienda anche cambiando la tipologia di attività" è il commento di Campofiloni della Fiom fiorentina. "Le parole del Papa ci danno fiducia e ci incoraggiano a fare tutto il possibile per per salvare il futuro di 130 famiglie della Valdelsa".

Papa Francesco con gli operai della Shelbox di Castelfiorentino

Fedeli (Pd) "Il Papa ricorda che il lavoro è fonte di dignità"

"Questa mattina i lavoratori della Shelbox di Castefiorentino, un' azienda storica di case di legno e prefabbricati, dichiarata fallita dal tribunale, sono stati ricevuti dal Papa: davvero una bella notizia. Il santo Padre nella sua udienza ha ricordato che il lavoro è fonte di dignità e ha augurato che sia fatto tutto il possibile perché la situazione dell'azienda sia risolta al più presto. Mi auguro che giungano buone notizie per lavoratori e lavoratrici la cui cassa integrazione è in scadenza a marzo, e che sono in attesa di conoscere il loro futuro e quello di un'azienda la cui chiusura segnerebbe un forte colpo alla situazione occupazionale dell'area e del paese." Lo dichiara la Vice Presidente del Senato Valeria Fedeli.

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