Punti di primo soccorso, Rifondazione Comunista: "La riforma non funziona. Il furto dell'automedica ne è una prova"

"Il Partito della Rifondazione Comunista di zona Empolese Valdelsa esprime preoccupazione per lo stato dei servizi sanitari dell'area. I tagli e le riduzioni alla spesa pubblica che si stanno abbattendo sulla sanità hanno ripercussioni pesanti sia sui lavoratori del comparto, sia sugli cittadini che si trovano ad usufruire dei servizi. L'episodio avvenuto a Castelfiorentino, dove un'automedica del 118 è stata rubata durante un intervento di soccorso, è solo l'ultimo di una lunga lista. Al di là dell'episodio di cronaca, che in ogni caso è costato 15mila euro di danni, il fatto di essere costretti a lasciare l'automedica accesa e incustodita ogni volta si presta soccorso a domicilio (perché non ci sono autisti e a guidare tocca a medici e infermieri), fa riflettere sullo stato delle cose.

Tanto per rimanere in Valdelsa, la mancanza di personale e l'inadeguatezza degli spazi adibiti a punti di primo soccorso si stanno facendo sentire e mantenere la qualità dei servizi spesso diventa impossibile, nonostante l'impegno di chi ci lavora. A Castelfiorentino, ad esempio, nei giorni festivi e prefestivi e durante le notti il personale medico e infermieristico di 118 e guardia medica è sempre da solo e la porta principale è sempre aperta. Inoltre, il bagno è in comune tra sanitari e utenti. La sicurezza è limitata per i lavoratori: le porte della zona calda ad esempio rimangono aperte, cosicché il materiale (farmaci, presidi e automediche stesse) è sempre accessibile a tutti.

Stesso discorso vale per il punto di primo soccorso di Certaldo. Qui c'è un'unica stanza: nello stesso spazio sostano i sanitari e avvengono le visite. Chi effettua turni di 12 ore, dunque, non ha nemmeno uno spazio per mangiare. Peraltro, davanti al presidio si trova l'area di svuotamento dei camper e ciò è causa di cattivi odori forti specie nel periodo estivo. Altro disagio è legato al garage dove viene parcheggiata l'automedica che è stretto e non permette di accedere alle apparecchiature.

In tale contesto di evidente difficoltà operativa ai lavoratori viene chiesto anche di rientrare nei target, sempre più stretti, e negli obiettivi di riduzione dei costi. Insomma, una missione impossibile a tutti gli effetti.

Invocare continui tagli alla spesa pubblica per tenere in piedi un sistema economico insostenibile produce inevitabilmente questi effetti. Per mantenere la qualità dei servizi servono risorse e non deroghe ai contratti di lavoro e aumento dei carichi per i dipendenti. La ricetta è semplice: basta regali alle banche e una seria redistribuzione della ricchezza dai privati alla collettività".

Fonte: Partito della Rifondazione Comunista Empolese Valdelsa

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