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Una lapide con le parole di Primo Levi in Palazzo Comunale. Carlo Azeglio Ciampi apprezza e scrive al sindaco Cosimi

Carlo Azeglio Ciampi

Il Presidente Emerito della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ha scritto al Sindaco Alessandro Cosimi per esprimere apprezzamento per l’iniziativa promossa dal Comune di Livorno per la Giornata della Memoria per martedì 28 gennaio: cioè l’affissione, su una parete esterna al Palazzo Comunale, di una lapide che riporta la poesia di Primo Levi “Shemà”, a ricordare alla città il dramma della deportazione degli Ebrei nei campi di sterminio. Donata dal Lions Club Livorno Porto Mediceo, la lapide è un monito a non dimenticare i crimini commessi.

“Se l’età è d’ostacolo alla realizzazione di questo mio desiderio – queste le parole di Ciampi - nulla può contro la volontà di essere idealmente presente e, insieme con i concittadini livornesi, rendere onore a tutte le vittime innocenti di un disegno perverso; di un crimine perpetrato contro l’intera umanità”.

La cerimonia di inaugurazione della lapide, martedì 28 gennaio,  si svolgerà in due momenti.

Alle ore 12, all’interno del Palazzo comunale,  nella sala consiliare, è prevista la  commemorazione della Giornata della Memoria con gli interventi del sindaco Alessandro Cosimi, del Presidente  del Lions Club Livorno Porto Mediceo Roberto Diddi e per la Comunità Ebraica Livornese Daniele Bedarida, che leggerà un messaggio del Presidente del Consiglio Nazionale dell’Unione Comunità Ebraiche Italiane (UCEI). Introdurrà l’assessore alle culture Mario Tredici.

Alle ore 13 la cerimonia si sposterà all’esterno del Palazzo per lo scoprimento della lapide. La lapide verrà scoperta da Anna Abeniacar, sopravvissuta al campo di sterminio. Accanto a lei il coro degli alunni e degli adulti delle scuole Borsi- Pazzini diretti da Sara Saccomani, che si esibiranno in un'anteprima dello spettacolo musicale "Quadratini in brodo", liberamente ispirato al diario di Frida Misul. (Lo spettacolo si svolgerà integralmente il 6 Febbraio presso la Goldonetta).

Nel corso della cerimonia sarà distribuita la pubblicazione “Voi che vivete sicuri….” sulle persecuzioni degli ebrei a Livorno e sul rapporto tra Primo Levi e la nostra città. La pubblicazione è edita dal Comune di Livorno.

Questo il testo completo della lettera di Carlo Azeglio Ciampi: “I sentimenti e il tenace legame che conservo con la mia Città e con la sua comunità mi fanno desiderare intensamente di dividere con voi il momento commosso e solenne del ricordo di quell’ora buia della storia che da settant’anni non cessa di interrogare le nostre coscienze.

Se l’età è d’ostacolo alla realizzazione di questo mio desiderio, nulla può contro la volontà di essere idealmente presente e, insieme con i concittadini livornesi, rendere onore a tutte le vittime innocenti di un disegno perverso; di un crimine perpetrato contro l’intera umanità.

Apprezzo – e come livornese La ringrazio – l’iniziativa con cui oggi la Città celebra la Giornata della Memoria. Livorno – terra delle nostre radici – fin dai tempi lontani aperta e tollerante; lungimirante nell’accoglienza dello “stranieri”, fattore di crescita umana e civile, di prosperità e di benessere. Una città e una comunità che con le livornine scelsero di caratterizzarsi per una dimensione cosmopolita, per una convivenza rispettosa di fedi e di razze differenti. Una città che si spalancava”a tutti i mercanti hebrei e mori e altri mercanti reali (riconoscendo loro)…libera facultà e licentia di venire a stare, traficare, passare e abitare con le nostre famiglie”. E’ una lezione di civiltà che non dobbiamo smettere di apprendere. Con questi sentimenti la prego caro Sindaco, di portare a tutti i livornesi il mio affettuoso saluto.

Al Sindaco è giunta anche una lunga lettera del presidente della Regine Toscana Enrico Rossi nel ricordo dello sterminio del Popolo Ebraico ad opera del Nazifascismo. “Dallo sterminio del popolo ebraico, dalla tragedia del nazifascismo - scrive Rossi -  deriva anche una lezione universale:il principio della responsabilità individuale, l’idea che le nostre azioni devono corrispondere a un principio etico che metta sempre al centro il rispetto della persona umana. Questa consapevolezza deve essere anche la spinta per il rinnovamento della politica, il modo migliore per valorizzare il patrimonio di esperienze che il secolo scorso ci ha consegnato, per rendere omaggio alle innumerevoli vittime incolpevoli, alle loro sofferenze, e a quanti riposero la loro speranza in un mondo diverso e migliore. La Toscana continuerà a lavorare perché questo obiettivo sia praticabile e perché la speranza produca buoni frutti”.

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