La Casa della Salute e un centro servizi avanzati in piazza Guido Rossa a Ponte a Egola. C'è la firma sul protocollo Comune - Asl 11 da 5 milioni di euro



Il sindaco di San Miniato, Vittorio Gabbanini e Monica Piovi, direttore generale dell'Asl 11 (foto gonews.it)

Il sindaco di San Miniato, Vittorio Gabbanini e Monica Piovi, direttore generale dell'Asl 11 (foto gonews.it)

Dai fogli di carta protocollati a una vera e propria azione di governo a sostegno del cittadino nell’ambito sanitario. Sotto questo aspetto che si è concretizzato il primo passo per la realizzazione del Centro Servizi Avanzati e Casa della Salute a San Miniato, nella località di Ponte a Egola, in piazza Guido Rossa. Una zona strategica con parcheggi gratuiti, scuole e strategica anche per la stessa amministrazione comunale. Il fabbricato ospiterà in parte la chirurgia ambulatoriale, Casa della Salute e in parte i servizi amministrativi decentrati del Comune di San Miniato. Costo previsto: 5 milioni di euro. Cifre che però potrebbero variare quando entro la fine di marzo ci sarà una bozza di progetto preliminare sul quale stanno lavorando tecnici delle due realtà in campo per rispondere a una richiesta di interventi che si avvicina ai 5mila l’anno. Sui tempi di realizzazione di questo progetto non ci sono certezze: le risorse devono essere reperite e questo protocollo rappresenta il primo atto ufficiale per iniziare un percorso che possa fornire rapidamente tempi certi nella costruzione di questo progetto. A presentare il protocollo il sindaco di San Miniato, Vittorio Gabbanini, il direttore generale Monica Piovi e il direttore Sanitario Renato Colombai.

Per l’individuazione del terreno e la definizione del progetto è prevista la costituzione di un gruppo di lavoro composto da tecnici del comune di San Miniato e dell’Asl 11. Questo gruppo di lavoro avrà, dunque, il compito di pianificare gli interventi di realizzazione dell’opera.

Una volta definiti gli aspetti progettuali sarà sottoscritto un apposito accordo di programma con il quale verranno formalizzati gli impegni di ciascuno dei due enti per portare a compimento l’opera. Si risponde così alle sollecitazioni che arrivano per rispondere non a una emergenza territoriale ma a una evoluzione delle tecniche che potrà consentire una riduzione dei tempi di ricovero e un risparmio sulla comunità che potrà avere una sanità di livello maggiore. Il commento del dg Piovi: “Procede spedito il nostro piano di realizzazione della casa della salute nella nostra azienda che va a rafforzare così il processo di de – ospedalizzazione”. Il sindaco Gabbanini: “Questa è una scommessa che vogliamo vincere e non sarà solo finalizzata al nostro Comune ma sarà importante anche per l’azienda sanitaria”

 Che cosa sono le Case della Salute

 

Nella Casa della Salute si potranno ricevere servizi di assistenza da parte dei medici di medicina generale, attività infermieristica, attività di prevenzione (screening) attività specialistica di I livello on demand (su richiesta).

L’attività specialistica on demand è prevista per le branche: cardiologia, chirurgia,  ecografia etc. È rivolta a soddisfare le esigenze di consulenza di base dei medici di un territorio. Frequenza e tipologia delle suddette prestazioni specialistiche offerte nella Casa della Salute sono concordate direttamente con i medici di famiglia. Tali attività specialistiche favoriranno, quindi, il rafforzamento di legami tra ospedale e territorio.

Nella Casa della Salute, infine, verranno anche erogate le prestazioni inerenti il modulo sanità di iniziativa. I cittadini con patologie croniche (diabete, scompenso, Bpcoe, ictus…) saranno seguiti in team dall'infermiere e dal medico di famiglia.

Per rafforzare sul territorio questo modello assistenziale, l’Asl 11 ha  ricevuto dalla Regione Toscana oltre 3milioni di euro.

Questo fondo costituisce una fetta dell’intero cofinanziamento, pari a euro 15.985.528, erogato dal Ministero della Salute a favore della Regione Toscana in base al decreto del 28 ottobre 2010.

Tale tesoretto è andato ad aggiungersi alla quota erogata direttamente dalla Regione attraverso il Fondo Sanitario Regionale pari a euro 2.700.000.

Il progetto legato alla creazione, all’organizzazione, alla gestione e allo svolgimento delle attività nelle Case della Salute sul territorio dell’Asl 11, quindi, è stato reso possibile grazie ad un sostegno economico superiore ai 6milioni di euro.

La Casa della Salute si configura come la struttura in grado di garantire una continuità dell’assistenza, ma anche come servizio per la presa in carico globale dei malati cronici attraverso percorsi di supporto e di assistenza da parte di un’équipe multiprofessionale.

Progetti personalizzati vengono creati ed offerti ai soggetti non autosufficienti per garantire risposte socio-sanitarie adatte alla complessità dei loro bisogni.

Inoltre, la Casa della Salute vuole garantire la semplificazione dell’accesso ai servizi della salute attraverso lo snellimento delle procedure, l’integrazione fra servizi, l’informatizzazione delle comunicazioni e del passaggio di dati.

Fra i servizi offerti al cittadino è necessario ricordare i progetti educativi, non necessariamente sanitari, fondamentali per incidere sugli stili di vita dell’utente e, quindi, sulle cause principali delle patologie croniche.

Grazie al modello Casa della Salute il cittadino viene maggiormente coinvolto nelle questioni che riguardano la propria salute, rendendosi perciò protagonista e parte attiva delle proprie scelte.

I progetti Case della Salute esistenti sul territorio dell’Asl 11 sono il frutto della collaborazione e della partecipazione di molteplici soggetti: le Società della salute di Empoli e del Valdarno Inferiore, le associazioni del terzo settore, i professionisti sanitari coinvolti (medici di medicina generale e pediatri di libera scelta, medici della continuità assistenziale, medici di comunità e specialisti, personale infermieristico, ostetriche, assistenti sociali e personale amministrativo).

 

Centro di Chirurgia Ambulatoriale

 

Per chirurgia ambulatoriale si intende la  modalità di effettuare interventi chirurgici od anche procedure diagnostiche e/o terapeutiche invasive e seminvasive praticabili senza ricovero in studi medici, ambulatori od ambulatori protetti, in anestesia locale e/o analgesia. Si tratta di interventi di facile esecuzione, da condurre in anestesia

locale e/o analgesia su pazienti dichiarati idonei ad un trattamento in tali condizioni. E da considerare, infatti, che l'adozione di tale modello assistenziale è comunque subordinata ad una corretta selezione del paziente che tenga conto anche degli aspetti psicologici, logistici e familiari dello stesso.

Renato Colombai, direttore sanitario Asl 11 Empoli (foto gonews.it)

Renato Colombai, direttore sanitario Asl 11 Empoli (foto gonews.it)

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