Ragazzi drop-out, l'assessore rassicura: "La Regione si è attivata immediatamente individuando nel giro di pochi giorni una soluzione"

foto di archivio

"La Regione si è attivata immediatamente, individuando nel giro di pochi giorni una soluzione ad un problema che non è dipeso da noi ma, dal ritardo nella programmazione dei fondi comunitari per il periodo 204-2020, abbiamo dato alla Toscana una risposta veloce e concreta ad una problematica che invece continua a persistere in altre realtà".

Così l'assessore alle attività produttive formazione e lavoro rassicura rispetto ai problemi evidenziati dal Comune di Firenze rispetto a corsi di formazione professionale per i ragazzi usciti anzitempo dalla scuola superiore.

"Già dai primi di gennaio – spiega l'assessore – c'è stato un incontro a livello tecnico per verificare e dare una risposta alle esigenze emerse a livello territoriale e in particolar modo nella provincia di Firenze, di prevedere ulteriori interventi formativi per i ragazzi drop-out (usciti dal percorso scolastico tradizionale) ed in diritto-dovere (fino ai 18 anni), rimasti esclusi dall'offerta formativa pubblica programmata per l'anno scolastico 2013/2014 per mancanza di risorse". Gli uffici regionali hanno proceduto a una ricognizione a livello provinciale del fabbisogno finanziario necessario per attivare gli interventi e mettere in formazione i ragazzi rimasti esclusi.

Tale attività di accertamento è oggi giunta a conclusione ed è in fase di modifica la delibera della giunta regionale con la quale verranno utilizzate risorse assegnate alla annualità 2014-2015 per il finanziamento, in tempi rapidi, degli interventi formativi e l'avvio delle attività per i drop-out da parte delle Province. In base a questa delibera saranno assegnate risorse sia alla Provincia di Firenze, dove è giunta la segnalazione del Comune di Firenze, ma anche per altre amministrazioni provinciali nelle quali il problema si è verificato. L'atto della giunta regionale specificherà che le Province e l'Unione dei comuni, all'atto dell'assegnazione delle risorse, dovranno fare riferimento alle preferenze espresse dall'utenza rimasta esclusa al fine di attivare quei corsi per i quali è effettivamente presente una richiesta espressa da famiglie e ragazzi.

Questo al fine di evitare che le risorse aggiuntive possano essere utilizzate per finanziare corsi che non hanno, in partenza, un numero sufficiente di utenti e rischiano quindi di essere chiusi prima del termine di normale conclusione. "La Regione – ribadisce Simoncini - si è mossa quindi in maniera tempestiva per la soluzione del problema mettendo a disposizione risorse aggiuntiive rispetto a quelle ordinariamente assegnate".

Fonte: Regione Toscana

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