Vivibilità e sicurezza, ecco alcuni punti cardine del programma di Bartaloni (PD): "Un progetto per la parte alta e risolvere definitivamente la questione del ponte dell'Elsa"



Sandro Bartaloni, candidato sindaco primarie PD Castelfiorentino (foto gonews.it)

Sandro Bartaloni, candidato sindaco primarie PD Castelfiorentino (foto gonews.it)

La sua conferenza stampa aveva un titolo eloquente ‘Azioni per una Castelfiorentino più sicura e vivibile’, ecco come si presenta il candidato alle primarie del PD, Sandro Bartaloni, nella sua sede del comitato. Le azioni concrete per restituire oltre alla sicurezza, il senso di sentirsi sicuri, che lo si può fare attraverso il miglior utilizzo delle forze presenti, il rafforzamento di ausiliari sul territorio, la riqualificazione del tessuto urbano, la realizzazione di un piano del traffico, il monitoraggio del cantiere della nuova 429 e un progetto vero e proprio per Castello Alto.

Questi i capisaldi del binomio sicurezza e vivibilità che legano l’azione di governo promossa dal consigliere provinciale del PD Bartaloni che sfida Alessio Falorni. Si chiede di premere l’acceleratore sul tema dello spostamento del comando della polizia municipale nell’ex scalo merci delle ferrovie. Prezzi calmierati, una operazione analoga a quella già eseguita per la farmacia comunale.

La sede del comitato del candidato alle primarie del PD di Castelfiorentino, Sandro Bartaloni (foto gonews.it)

La sede del comitato del candidato alle primarie del PD di Castelfiorentino, Sandro Bartaloni (foto gonews.it)

 

Attenzione su un tema caldissimo come il Ponte dell’Elsa: “Una cosa deve essere chiara, così come è strutturato attualmente non funziona. Serve un intervento di riqualificazione delle due sponde, studiato a tavolino, abbracciando le risorse a disposizione. Sicuramente la partecipazione dei cittadini sarà fondamentale per risolvere una questione spinosa” spiega Bartaloni. La polizia municipale in centro con forze maggiori e l’attivazione delle telecamere (non funzionanti e non collegate al comando) rappresentano una priorità: “Servono maggiori controlli sul rilascio delle residenze, le locazioni degli immobili, un controllo capillare, lotta al commercio abusivo, controlli sulle assicurazioni, edilizia, ambiente e commercio”. Come si può fare? “Liberando ad esempio il personale dal controllo della sosta e dei parcometri”. La riqualificazione del tessuto urbano può aumentare il decoro e la vivibilità, grazie a una manutenzione ordinaria, al contributo delle associazioni e attenzioni su immobili non compatibile da riconsegnare alla collettività. Il pensiero va all’adiacente cinema Puccini: “Servono sinergie e trattative fra privato e pubblico”.

Il terzo aspetto è Castello alto: “I cittadini chiedono il ripristino della legalità che deve partire da una analisi puntuale della qualità urbana ed edilizia dei fabbricati. Un punto di partenza per disegnare il futuro dell’area: servizi, parcheggi, viabilità e zone a traffico limitato”. Un’altra patata bollente è l’ex Montecatini: “Benefattori non ci sono ai giorni d’oggi, ma rendiamoci conto che non possiamo svendere, altrimenti chi pagherà la bonifica del suolo?”. Sul Santa Verdiana: “La commissione preposta è in costante contatto con il direttore Monica Piovi dell’Asl 11 di Empoli e anche a livello regionale sono arrivate importanti conferme. Noi dobbiamo solo monitorare questi passaggi”.

 IL DOCUMENTO INTEGRALE DI BARTALONI

I cittadini oggi chiedono non solo di essere sicuri - essere protetti dalla criminalità - ma anche di sentirsi sicuri. La sicurezza urbana dunque va intesa come bene pubblico e come elemento  fondamentale delle politiche locali,  in grado di affrontare la dimensione dell’ordine pubblico, ma anche di andare oltre, verso la valorizzazione dell’ordine sociale e civile, verso l’ordinata pianificazione e gestione degli spazi urbani e dei servizi pubblici.

La parola chiave accanto a sicurezza diventa quindi vivibilità. Sentirsi sicuri significa poter disporre della città e dei suoi spazi collettivi.

Castelfiorentino ha i suoi spazi, altri ne potrebbero essere creati, ma prima di tutto è necessario rigenerare e rendere vivibile l’esistente. 

Tale obiettivo si raggiunge intervenendo su due binari paralleli: l’ordinaria amministrazione da un lato e la capacità di iniziativa dall’altra.

L’ordinaria amministrazione implica l’attenzione costante alla città, ai bisogni dei cittadini e  interventi che garantiscano il rispetto delle regole di convivenza civile e decoro urbano. Tale azione deve integrarsi con la capacità di iniziativa di progettualità, di ricerca di finanziamenti per ampliare e innovare la vivibilità della nostra città.

 

Sicurezza e vivibilità sono le due parole chiave che verranno declinate  con progetti, iniziative e soprattutto con un lavoro integrato con le forze dell’ordine e con il tessuto associativo, che significa far funzionare con continuità un tavolo di coordinamento nel primo caso ed un unico punto di accesso presso l’amministrazione per la gestione ed il coordinamento di iniziative che nascono dalla capacità e dalle idee di  associazioni e operatori economici.

 

Proposte di ordinaria amministrazione:

 

1. Sviluppare la polizia locale e sostenere gli interventi di ordine pubblico perché il territorio sia presidiato e controllato:

 

- lavorare da subito per lo spostamento del comando nell’ex scalo merci delle ferrovie. La presenza della polizia municipale in centro significa sia più personale in giro a piedi che attivazione delle telecamere nel centro storico basso e alto collegate con la PM.

- maggior controllo sul rilascio delle residenze e sulle locazioni degli immobili.

- controllo capillare e lotta al commercio abusivo

- maggiori controlli sulla viabilità e sulle assicurazioni dotandosi di strumentazioni oggi esistenti e autorizzate

- maggior controllo per edilizia, ambiente e commercio

Questo ultime due possono realizzarsi liberando anche personale dal controllo della sosta e dei parcometri, utilizzando altre forme di controllo, come gli ausiliari. Soluzione questa da ritrovare all’interno clell’unione dei comuni partendo dal dare gambe alla nostra scala di priorità.

 

2. Riqualificare il tessuto urbano e contrastare situazioni di degrado e non decoro:

 

- garantire una manutenzione ordinaria puntuale ed efficiente per illuminazione, verde pubblico, arredo urbano. Questo significa  tutela, rispetto del bene pubblico, decoro urbano e aumenta la percezione della sicurezza oltre ad incoraggiare a mantenere e proteggere il bene pubblico.

- utilizzare patti con associazionismo diffuso per riuscire a mettere in piedi i “custodi del bello”, impiegando ad esempio coloro che si trovano momentaneamente in cassa integrazione, o coloro che sono in carico al servizio sociale

 

- impostare piani di attuazione su immobili non compatibili per riconsegnare spazi alla collettività: un esempio l’ex cinema Puccini che potrebbe essere sia luogo che completi un presidio culturale in centro, che una via accessibile (anche meccanizzata) alla parte alta del paese; altri edifici che possono divenire parcheggi per i residenti e/o aree a verde

3. Progetto castello alto:

- Prima di tutto: concepire castello alto come centro storico e come tale va trattato. Oltre alla serie di controlli prima evidenziati che ripristinino il segno della legalità, occorre un analisi puntuale della qualità urbana ed edilizia dei fabbricati, in modo che si rispettino  requisiti igienico sanitari dei locali abitabili. Questo controllo aiuterà anche ad elaborare da subito un piano particolareggiato che individui la necessaria dotazione dei nuovi servizi, dei parcheggi, le viabilità, le zone a traffico limitato. L’obiettivo sarà quello di passare da un’interpretazione negativa ad una positiva con un centro storico alto che valorizzi il proprio patrimonio e sia riconoscibile per la sua vocazione caratteristica, valorizzando anche le esperienze private e associative degli ultimi anni.

- prevedere particolari incentivazioni ad interventi di recupero e ristrutturazione edilizia (riduzione od eliminazione  degli oneri di urbanizzazione, della tassa di suolo pubblico, IMU od altro), ma tutto ciò non è sufficiente.

4. Definizione di un PIANO DEL TRAFFICO, viste le mutate esigenze e la previsione della nuova 429:

 

- ridisegnare l’intera rete viaria del comune che individui le priorità e gli  interventi che potenzino e riqualifichino le vie d’accesso al paese  ma anche i parcheggi, le piste ciclabili e i percorsi pedonali.

- In primis il nodo del ponte sull’elsa, che non va visto solo nel senso di ponte chiuso o aperto, ma va ridisegnata tutta l’area comprese le due sponde, ma soprattutto vanno individuate da subito le fonti di finanziamento e i passi da fare.

- Tra le priorità emergono Piazza Grandi; il potenziamento degli svincoli stradali negli incroci di via Masini – circonvallazione nord-est; via Volterrana-circonvallazione nord –est (San Piero); viale Zanini –viale Potente; via Volterrana via S. Antonio; circonvallazione ovest- via profeti; Circonvallazione ovest via Bustichini; Circonvallazione ovest via XXIV Maggio; importante opera di manutenzione di via Sanminiatese.

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