Tragedia sfiorata al PalAramini: una freccia d'arco perfora una parete e colpisce in testa un bambino. Solo ferito il piccolo, a pochi centimetri dal cervello
Tragedia sfiorata solo per pochi centimetri all’interno delle strutture del PalAramini di Empoli. Questo pomeriggio, sabato 18 gennaio, intorno alle 16, mentre si stava giocando una partita di scuola calcio fra Progresso di Montelupo Fiorentino e Santa Maria di Empoli, un bambino che era seduto su una delle panchine delle tensostrutture che trovano sede alle spalle della struttura è stato raggiunto da una freccia di arco sportivo.
Sì esatto, una di quelle utilizzate nel tiro con l'arco di alluminio o carbonio e, allo scoccare del tiro riescono a viaggiare a una velocità di quasi 300 chilometri all'ora.
E' successo che una di queste armi, sebbene si tratti in questo caso di un attrezzo sportivo, sia uscita dal bersaglio in paglia in quanto il tiro è stato completamente sbagliato, e si sia infilata nella parete divisoria tra la palestra dentro la tensostruttura più vicina al fiume Orme e quella adiacente, ovvero la palestra di mezzo, più vicina allo stadio troviamo la pista di pattinaggio.
La freccia a quella velocità ha bucato la parete divisoria, fatta in materiale isolante e lamiera, oltre al tendone, come se fosse un burro o quasi.
E' uscita di almeno 30 centimetri dalla parete dell'altra palestra dove si stava giocando la partita di scuola calcio.
Un bambino di quasi 10 anni, fratello di uno dei piccoli giocatori in campo, tutti classe 2007, del Progesso e figlio di uno degli accompagnatori è stato colpito sotto la nuca, a pochi centimetri dal cervelletto e dalla colonna vertebrale, sul collo.
La punta in acciaio della freccia gli si è conficcata nella pelle.
Il bambini ha iniziato a divincolarsi ed è caduto poi a terra, sempre cosciente, ma dolorante. L'allenatore, il padre, i compagni e l'arbitro, oltre agli amici in campo lo hanno raggiunto.
Va detto che in un primo momento non sono riusciti a capire cosa lo avesse colpito. Si era pensato a un malore, ma qualcuno aveva visto che dalla parete usciva questo copro estraneo, simile a un'antenna o a una lunga cannuccia nera.
Nel frattempo dalla palestra del tiro con l'arco della Uisp, associazione che gestisce anche l'intero PalAramini, ignari di quello che stava accadendo nell'altra palestra, hanno estratto dalla parete la freccia.
Nessuno aveva pensato che la freccia potesse aver oltrepassato la struttura e che addirittura avesse colpito un bambino.
Dall'altra parte invece andava in scena un vero e proprio dramma: il piccolo a terra, usciva un po' di sangue da dietro la testa, sotto i capelli. Il padre disperato, bambini che piangevano, gara sospesa. Fra i genitori presenti due infermiere e un medico che sono intervenuti. Un altro babbo chiama il 118, ma parla di una botta alla testa, anche perché solo dopo qualche minuto si capisce, anche accorgendosi del foro sulla parete dietro a dove era seduto il fratello maggiore del 'giocatorino' del Progesso, dove lo stesso ragazzino ferito aveva giocato (ora è tesserato per l'Empoli F.C.), che forse qualcosa era arrivato da dietro, dall'altra palesta.
Si era pensato a qualcosa che era caduto dall'alto: ma lì le pareti sono oblique e poi il colpo era sopra il collo e sotto la nuca: impossibile che qualcosa dall'alto lo avesse potuto colpire.
Tra l'altro la fortuna ha voluto che il bambino stesse seduto piegato in avanti, se avesse appoggiato la testa alla parete come altri fanno quella freccia avrebbe forse avuto la forza di perforare il cranio e comunque di fare molti più danni.
Veramente si è sfiorato il dramma.
La palestra a sinistra, dove si giocava la partita di calcio, a destra quella in cui si tirava con l'arco (foto gonews.it)
Quando si è ricostruito l'accaduto il piccolo era già stato medicato sul posto da un infermiere del 118 e si stava operando per portarlo all'ospedale per un controllo alla testa, anche perché non si sapeva ancora se il corpo contundente avesse lasciato frammenti nella ferita e quanto fosse penetrato.
Si è temuto anche per la colonna vertebrale e per danni neurologici.
Quando uno degli istruttori del tiro con l'arco, colui che aveva scagliato la freccia, ha capito cosa era successo si è disperato di fronte a tutti. Ha realizzato di aver rischiato di uccidere o ferire gravemente un bambino.
Tensione fra i genitori che ogni weekend sono presenti in quell'impianto e che portano i bimbi giocare. Lì poteva esserci qualsiasi dei bambini e davvero poteva scapparci il morto. Il padre del piccolo, la famiglia è di Spicchio di Vinci, dopo lo spavento si è molto arrabbiato.
Fortunatamente, dopo i controlli al pronto soccorso, il bambino è uscito con le sue gambe dall'ospedale San Giuseppe di Empoli con un solo punto di sutura sulla ferita.
E' andata davvero bene.
Il presidente della Uisp Empolese Valdelsa Alessandro Scali ha spiegato a gonews.it che "non ci capacitiamo di come sia potuto succedere. E' chiaramente la prima volta che avviene un episodio del genere e che allenamenti col tiro con l'arco si svolgono in quella sede da molto tempo. E' stato uno spavento per tutti, immaginiamo per la famiglia del bambino. Verificheremo tutto quanto".
Del caso si è interessata anche la polizia del commissariato di Empoli arrivata sul posto con una volante per ricostruire la dinamica dei fatti. Saranno fatti accertamenti per risalire alle responsabilità, anche perché il padre del bambino, e così altri genitori, vogliono capire se ci siano tutte le condizioni di sicurezza in quelle palestre.
Silvano Giuntini, presidente del Progesso a gonews.it: "Uno spavento incredibile, ero in tribuna, anche se in un primo momento non ci siamo resi conto di ciò che era successo. Abbiamo visto il ragazzino cadere a terra mentre era in panchina. Il padre è accompagnatore e il suo fratellino era in campo, il babbo ha chiesto all'arbitro se il figlio grande poteva sedere in panca accanto a lui. Poi in pronto soccorso la cosa è tornata alla normalità quando abbiamo capito che non era grave, ma lo sarebbe potuto essere".