“Organizzare in un unico corpo normativo integrato, organico e di agevole consultazione, le singole discipline che hanno come fine la tutela dei beni naturali, sino ad oggi distinte in corpi normativi diversi, prevedendo disposizioni e procedure di tipo comune”. Questo uno degli obiettivi contenuti nell’informativa su Parchi regionali, valorizzazione aree protette e conservazione della biodiversità, illustrata dall’assessore all’Ambiente Anna Rita Bramerini. Un documento preliminare alla futura proposta di legge che intende “uniformare e rendere omogenea” la disciplina per l’individuazione e la governance dei parchi regionali, delle riserve naturali e dei siti di natura 2000 (aree di particolare pregio naturalistico ndr), per il loro “rilancio” e per una “migliore, più efficace e partecipata gestione dei beni naturali in essi presenti”.
Secondo quanto riferito in Aula da Bramerini, la modifica all’organizzazione dei Parchi regionali punta a “rivederne composizione e competenze degli organi”. “Intendiamo ridurre il numero dei componenti del Consiglio direttivo e procedere, ove esistente, all’eliminazione della giunta esecutiva”. In tema di funzionamento, l’assessore ha spiegato che si intende procedere alla “individuazione di modalità unitarie più efficienti, anche attraverso la definizione di uno statuto tipo, promuovendo forme di associazione”. Sarà infatti promossa la “collaborazione tra parchi ed enti individuati come gestori delle riserve e dei siti di interesse regionale esterni, soprattutto in relazione alle aree contigue dei parchi ed a quelle dei corridoi ecologici”. In tema di pianificazione, l’assessore ha spiegato che sarà “perseguita una maggiore efficienza ed efficacia degli strumenti anche di programmazione, prevedendo un unico piano”. Sarà inoltre “incentivata” la partecipazione e l’accessibilità dei cittadini al governo delle aree tutelate “potenziando gli strumenti di diffusione delle informazioni” e non tralasciando l’individuazione di “strumenti tesi alla valorizzazione e alla promozione dell’intero sistema dei parchi toscani e delle aree naturali protette”. Prevista infine il “potenziamento della funzione di supporto tecnico-scientifico della Giunta”.
Secondo Giovanni Santini, presidente del Gruppo Forza Italia, la comunicazione “pone al Consiglio alcuni spunti di riflessione e offre opportunità per sviluppare un confronto istituzionale”. Prima di illustrare la mozione collegata, Santini ha precisato che i Parchi sono “enti che hanno una funzione specifica ed importante. Sono a salvaguardia, conservazione e valorizzazione del patrimonio ambientale che fa della nostra regione una eccellenza nel mondo”. Per questo, sempre secondo Santini, “non sono da sottovalutare le potenzialità di sviluppo economico che possono rappresentare” anche se, a detta del presidente, la Toscana ha bisogno di “parchi amici, non di carrozzoni o di ulteriori enti burocratici”. Ecco allora che questa “revisione legislativa diventa ancora più strategica. È un’occasione per voltare pagina, per ridare fiducia e speranza ad imprenditori e cittadini che aspettano la riforma nel segno della discontinuità”. Santini ha inoltre sostenuto l’idea di “costruire una sorta di Testo Unico regionale” che “comprenda tutte le discipline che hanno come fine la tutela dei beni naturali e al contempo che sappia armonizzarsi ai piani regionali come Pit e Piano ambientale energetico”. Altro aspetto giudicato “positivo e condiviso”, la “previsione di una diretta partecipazione delle categorie economiche, degli enti di ricerca e delle associazioni ambientaliste alla gestione dei parchi”. Santini ha infine evidenziato alcune mission da perseguire, tra queste una “maggiore integrazione tra agricoltura e ambiente”, “forme permanenti di consultazione popolare”, “ripensamento della tutela dell’ambiente marino”, “valutazione tecnica, e non ideologica, della riperimetrazione dei parchi e delle aree contigue”.
“Aree protette e parchi devono diventare strumenti di sviluppo” così Giovanni Ardelio Pellegrinotti (Pd) che ha condiviso la necessità di “uniformare e dare funzionalità a tutte queste aree della nostra regione, circa il 17 per cento”. Sulla mozione collegata e presentata dal presidente Santini, il consigliere si è detto “disponibile al voto con alcune modifiche”, tra queste, anche la previsione di rivedere l’indennità del presidente, giudicata “non sensata”. “Dato il numero esiguo – ha chiarito Pellegrinotti – credo che dovrebbe essere reinserito un compenso che possa anche motivare l’incarico”.
Apprezzamento all’Informativa è stato espresso da Antonio Gambetta Vianna (Più Toscana-Ncd) che si è detto “colpito” dal contenuto illustrato al Consiglio regionale. “La riorganizzazione e la razionalizzazione dell’intera materia – ha detto – è la strada giusta da perseguire”. Il presidente del Gruppo ha quindi rilevato la necessità di un “continuo richiamo allo snellimento della burocrazia. Deve essere un punto qualificante insieme ai buoni propositi lanciati da Bramerini”.
“È necessario arrivare ad una legge quadro che permetterà un salto di qualità atteso. C’è un turismo importante nel mondo che sta chiedendo meno stelle e ombrelloni e più natura integra”. Così Monica Sgherri (FdS-Verdi) che ha sollecitato di “arrivare velocemente alla legge vera e propria”.
Le finalità presenti nel preliminare illustrato dall’assessore all’Ambiente sono state definite “condivisibili” anche da Marina Staccioli (Fdi). “Dobbiamo dare una base normativa comune ai parchi, semplificando le norme e snellendo le procedure” ha detto. “È altrettanto chiaro però che per tutelare le singole realtà nella loro diversità, dovrà essere garantita una parte di normativa più elastica”.
Condivisione al documento è stata espressa anche da Giuseppe Del Carlo (Udc) che ha però chiesto “più potere di intervento alla Regione”. Ricordando che il Parco delle Apuane non ha ancora un Piano, il presidente del Gruppo ha sottolineato che quando questi enti diventano “elementi di freno, occorre intervenire”. Riallacciandosi poi all’intervento del consigliere Pellegrinotti in tema di compensi dei presidenti, Del Carlo ha rilevato come sul tema si sia fatta “molta demagogia. Dobbiamo ristabilire le condizioni per il corretto funzionamento dei consigli direttivi” ha concluso.
Una mozione per rafforzare il collegamento con le comunità locali
Collegata all’informativa dell’assessore Anna Rita Bramerini, il Consiglio ha approvato all’unanimità una mozione – primo firmatario il capogruppo di FI Giovanni Santini – che, in tema di aspetti organizzativi, impegna la Giunta regionale a prevedere alcuni indirizzi: dal superamento dei comitati scientifici alla previsione di un nuovo piano per il personale, passando da un maggiore coinvolgimento della comunità del parco, per rafforzare il collegamento tra gli stessi parchi e le comunità locali.
Il consigliere Ardelio Pellegrinotti (Pd) intervenuto per apportare alcune modifiche alla mozione, aveva suggerito anche l’inserimento – come punto aggiuntivo – di riconoscimento di indennità ai presidenti dei parchi. Da qui la precisazione di Santini, che ha parlato di questione non precedentemente convenuta, e della consigliera Marina Staccioli (FdI) contraria a tale inserimento. Il capogruppo Pd Marco Ruggeri ha spiegato che “la proposta mirava a far riflettere sulla questione, che dovrà essere affrontata serenamente” in sede di discussione sulla legge. La partita delle indennità è stata quindi rinviata. L’aula ha inoltre recepito le modifiche del consigliere Mauro Romanelli (gruppo Misto) sulla ridefinizione della perimetrazione dei parchi e delle aree contigue.
Taradash (Nuovo Centrodestra): "Qualcosa di buono nei principi, vediamo la pratica"
Sintesi dell’intervento in aula del Vicepresidente del gruppo Nuovo Centrodestra Marco Taradash
«Mi auguro che la giunta voglia finalmente assumere quanto su questa materia come centrodestra andiamo sostenendo da anni, ovvero che il Parco – da vincolo e spada di Damocle che pesa sui territori e sui cittadini – divenga strumento di valorizzazione economica, turistica e naturalistica in modo che possa essere vissuto dai cittadini come parte integrante di ogni aspetto della vita quotidiana, ivi compreso quello della partecipazione politica dei cittadini toscani».
«Ritengo sia meno importante avere una rappresentanza ambientalista nel direttivo, che non avere associazioni e cittadini che si occupano di natura e ambiente convocati abitualmente per decidere sul futuro di un parco. Credo, in sostanza, che dovremmo recuperare i parchi alla quotidianità della vita della nostra regione».
«Nell’informativa espostaci dalla giunta qualcosa mi pare vada in questa direzione, almeno per la riduzione degli apparati burocratici e amministrativi e l'intento di valorizzare anche economicamente i nostri bellissimi parchi e aree naturalistiche. Vedremo se poi nella legge questi principi saranno tradotti in norme e se le norme verranno tradotte in pratica. Certo, il pauperismo demagogico che sottende spesso le scelte della giunta mal si concilia con la valorizzazione dei beni toscani: spesso si rischia di premiare la mediocrità perdendo occasioni di investimento sul futuro».
Sgherri: "Una buona scelta, si giunga presto alla legge vera e propria, per contribuire ad un doveroso salto di qualità”
Preliminare alla proposta di legge su parchi, aree protette e biodiversità oggi in aula. Siamo di fronte ad un buona scelta, che punta a realizzare una legge quadro e procedure coordinate, elementi che possono contribuire a far fare un salto di qualità a tutto il comparto, nell’ottica di una sua valorizzazione. Così Monica Sgherri – Capogruppo di “Federazione della Sinistra – Verdi” in Consiglio Regionale. Abbiamo infatti – prosegue Sgherri – un patrimonio rilevante e qualitativamente elevato nella nostra regione, ma ad oggi non adeguatamente conosciuto. Vi è invece un sempre più forte un turismo – sia locale, nazionale e internazionale - che chiede meno “ombrelloni e stelle” ma legato alla richiesta di fruire di queste aree, della biodiversità, ecc. L’auspicio è che quindi si giunga presto alla predisposizione della proposta di legge vera e propria.