Dal 2006 è il parroco della Fiorentina e della Nazionale, ecco il castellano Don Massimiliano Gabbricci
Sul sito ufficiale della Fiorentina è riapparso il 19 dicembre quando ha consegnato ai ragazzi di mister Montela la lettera del cardinale Francesco Betori. Don Massimiliano Gabbricci, 42 anni, castellano è il parroco della squadra viola dal 2006, per volontà dell’allora ds Pantaleo Corvino. Il sacerdote è tornato a casa, a Castelfiorentino, nel viale Togliatti, per trascorrere un po’ di giorni con la madre e il padre, oltre che il fratello Giancarlo, titolare di un negozio di pesca a Certaldo. Un ritorno in Valdelsa per il parroco condito da decine di richieste di inviti e saluti. Dagli amici del teatro del Popolo fino al locale storico del Gattopardo per Don Massimiliano è difficile distriscarsi, senza passare inosservato, fra le vie della comunità castellana. Il 42enne è laureato in filosofia e teologia, oltre che ad insegnare al liceo sportivo sportivo Dante Alighieri di Firenze. Ad oggi, oltre che il parroco della Fiorentina e della Nazionale quando si ritrova a Coverciano, è il sacerdote della chiesa dell’Immacolata San Martino a Montughi. La sua vita, tra passioni e sport, si divide tra Firenze e Siena, città divise storicamente da una profonda rivalità calcistica. Don Massimiliano infatti è un grande appassionato del Palio. Lui è il vice di Don Sergio Volpi, correttore della contrada della Lupa. Il 26 maggio del 2002 diventa sacerdote e il suo primo incarico, che durerà 4 anni, sarà il ruolo di vice parroco a Firenze, a due passi dallo stadio Artemio Franchi, nella chiesa di San Gervasio e Protasio.
In questi anni si avvicina alla sua squadra del cuore, la Fiorentina, e conosce Pantaleo Corvino che nel 2006, con la scomparsa del sacerdote salesiano Don Francesco Morelli che seguiva i viola, lo chiama come nuovo proposto per la squadra. Per Don Massimiliano è l’inizio di un sogno che tuttora va avanti: “Sono da sempre un tifoso della Fiorentina e l’apertura di Papa Francesco che ha testimoniato la sua passione per il San Lorenzo è l’ennesimo esempio nel fatto che non ci sia niente di male nell’avere una fede calcistica”. Dove può arrivare questa Fiorentina: “Deve lottare per il terzo posto e centrare gli obbiettivi di Europa League e Coppa Italia, Firenze merita grandi successi”. Una Fiorentina dove gli stranieri la fanno da padrona e che ha visto nel corso degli anni uno spogliatoio invaso da spiritualità diverse: “Penso al portiere Neto che è venuto a testimoniare il suo credo davanti agli alunni con straordinaria semplicità. I giocatori sono esempi, a prescindere dalla loro spiritualità. Devono capirlo e io per questo li aiuto. Con alcuni di loro ho sviluppato un rapporto che va avanti nel tempo, li ho preparati al matrimonio, sposati, i battesimi dei figli e avvicinati alla cresima. Fedi diverse e credenze spirituali di varia natura, penso al portiere Sebastian Frey che è passato al buddismo ma che resta un mio grande amico, al cristiano ortodosso Stevan Jovetic, al cristiano evangelico Gaetano D’Agostino, Donadel, Cerci, De Silvestri, Dainelli, Zauri e Brocchi. L’ex centrocampista di Lazio, Milan e Fiorentina è fra i nomi del calcioscommesse: “Sono convinto che dimostrerà la sua estraneità ai fatti, dove ci sono i soldi l’uomo si fa ingannare. Indubbiamente dobbiamo mantenere alto il livello di guardia”. Menzione speciale per l’uomo spogliatoio, il portiere Lupatelli: “E’ un grande uomo che per sfortuna e occasioni sfuggite non è riuscito a dimostrare completamente il suo potenziale”. Su bomber Rossi: “Ho avuto modo di andare a cena con lui e altri giocatori, persone fantastiche che stanno seguendo la giusta via”. Don Massimiliano segue i ragazzi anche nel ritiro estivo a Moena: “Quest’anno con mio fratello siamo andati a trovare la squadra, fa sempre piacere trovare persone disponibili”.
La Nazionale italiana è un’altra avventura di Don Massimiliano: “Quando Prandelli arriva a Coverciano passo spesso a salutare i ragazzi e sicuramente parteciperò a qualche amichevole in vista del Mondiale 2014 in Brasile. Il mister è una garanzia e rappresenta al meglio i valori che professo”. Inevitabile l’argomento Balotelli: “Mario è un giocatore da sempre sotto i riflettori dei mezzi di comunicazione che cercano la notizia a tutti i costi. Va lasciato sereno, così come l’ho conosciuto. Ho avuto un breve colloquio ma soprattutto sguardi ed abbracci. Ognuno di noi nella vita sbaglia, quindi non puntiamo il dito contro”.