
L'episodio fu sventato dall'interventi di altri studenti e dei professori, che poi denunciarono il fatto
Un vero e proprio caso di bullismo giovanile quello accaduto lo scorso 17 ottobre in una delle scuole del polo di via Sanzio: una ventina di ragazzi tentarono di aggredire uno studente appena diciottenne nella sua classe dopo averlo rincorso, fuori e dentro l’edificio scolastico. L’azione fortunatamente fu impedita dall’intervento di alcuni compagni della vittima, dei bidelli e dei professori.
A seguito dell’episodio, la dirigenza dell’istituto scolastico si presentò negli uffici del Commissariato di Empoli per denunciare l’accaduto e gli uomini del Dr. Maurizio Di Domenico si misero subito alla ricerca dei responsabili di quel gesto partendo da un possibile movente.
Ascoltando la parte lesa - un ragazzo di origini cinesi - e diversi testimoni gli inquirenti accertarono che prima del fatto la vittima aveva avuto una lite su un autobus di linea proprio con uno dei suoi aggressori il 12 ottobre scorso. Il giovane cinese era intervenuto per fermare un sedicenne che colpiva con un ombrello due suoi amici. Per questo doveva essere punito.
Quello studente era poi andato a cercare il giovane cinese il giorno seguente, sferrandogli un calcio e un pugno. Anche per questo motivo durante le indagini questo giovane è stato identificato come l'organizzatore della spedizione punitiva del 17 ottobre, che è stata sventata dall'intervento di altri studenti e insegnanti.
Un vero e proprio raid punitivo messo a segno da una ventina di studenti, che hanno fatto irruzione nella sua classe iniziando a sbattere i banchi e tentando di picchiarlo. Una decina di giovani è rimasta fuori dall'aula, mentre gli altri sono entrati cercando di trascinare fuori il diciottenne. La situazione è tornata alla normalità solo grazie all'intervento dei docenti, che poi hanno denunciato l'accaduto alla polizia.
Le indagini hanno permesso di identificare quattro ragazzi che si sarebbero distinti per aggressività. Accertamenti sono in corso per identificare altri giovani che hanno preso parte al raid punitivo. I quattro denunciati appartengono a scuole diverse, a dimostrazione dell'organizzazione che stava dietro all'aggressione. Per loro le accuse vanno dalla violazione di domicilio, all’interruzione di servizio pubblico, alla tentata violenza privata aggravata.
"Quest'episodio - ha commentato il questore di Firenze Raffaele Micillo - deve sollecitare l'attenzione dei genitori, che devono cercare di seguire i propri figli, tenere d'occhio le loro amicizie, sapere che cosa fanno. Così il fenomeno del bullismo può essere bloccato sul nascere''.
La polizia continua ad indagare per individuare gli altri giovani coinvolti nella vicenda.
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