“Le procedure stanno andando avanti e siamo in grado di prevedere tempi certi per i passi che ancora si devono compiere. Sono inoltre confermati, per il 2014, gli ammortizzatori sociali”. Così l’assessore regionale alle Attività produttive Gianfranco Simoncini ha risposto ad un’interrogazione presentata dal gruppo Idv e discussa nel corso della seduta di mercoledì 8 gennaio in commissione Sviluppo economico, presieduta da Rosanna Pugnalini (Pd).
Il caso della Eaton di Massa, e degli oltre 345 lavoratori rimasti a casa, è una vertenza che la “Regione non ha mai smesso di seguire”, ha ricordato Simoncini facendo un rapido riassunto degli ultimi cinque anni spesi alla ricerca di una “soluzione affidabile”. “Abbiamo avviato un percorso pubblico attraverso un accordo di programma sottoscritto il 24 luglio scorso con il Comune di Massa, la Provincia di Massa-Carrara ed il Consorzio Zia per recuperare e riqualificare l’area Eaton e il relativo immobile per l’insediamento di nuove realtà artigianali, industriali o terziarie”. “Parallelamente – ha continuato l’assessore – è stato siglato un protocollo con le organizzazioni sindacali per favorire il riassorbimento occupazionale connesso alla riqualificazione dell’area”.
Allo stato attuale è quasi completa la documentazione necessaria per la valutazione congiunta tra gli enti pubblici prevista dall’accordo di programma iniziale, “tenendo conto della riduzione della superficie acquistabile da parte del Consorzio Zia dopo la novità del contratto preliminare tra Eaton e Iglom Spa, che intende acquisire la parte maggioritaria dell’area per le proprie produzioni con un possibile assorbimento a regime di 70 lavoratori ex Eaton”. “A questi - ha informato l’assessore - si possono sommare fino ad oltre altri 180 lavoratori consentendo, quindi, un riassorbimento praticamente totale”.
Soddisfatto della risposta si è dichiarato Marco Manneschi (Idv), presidente della commissione Affari istituzionali che ha segnalato la necessità di vigilare sul percorso di reindustrializzazione anche per “non determinare situazioni di lacerazioni tra rapporti di lavoro”.