Lorenzo Carboncini annuncia il suo ritiro a Limite sull'Arno (foto Enzo Sanchini - Gruppo Fotografico Limite)
Non ha saputo trattenere le lacrime: “Mi ritiro”. Così Lorenzo Carboncini, 37 anni compiuti lo scorso settembre, ha annunciato l’addio all’agonismo dopo che il canottaggio gli ha regalato undici medaglie mondiali e, soprattutto, un argento a Sydney 2000 nel quattro senza. L’atleta nato e residente a Empoli, cresciuto a Limite sull'Arno (Capraia e Limite), ha deciso di rompere gli indugi e di dare la notizia all’evento a lui più caro: l’inaugurazione dell’anno remiero della Limite, la società che lo ha formato. Lo ha fatto assieme a Renzo Borsini, che lo ha allenato in tutti questi anni, e ad Antonio Baldacci, vecchia gloria del remo limitese, ex coach della federazione italiana. Proprio Baldacci gli ha portato un remo che Carboncini, simbolicamente, ha letteralmente appeso al chiodo oggi pomeriggio, lunedì 6 gennaio, sul muro di fronte alla presidenza della Canottieri Limite, all’interno del centro sportivo ‘Del Gratta’ in zona Mollaia.
Tanta la commozione in sala: circa 250 i presenti al pranzo della Canottieri. Lo stesso Carboncini, sempre determinato e grintoso in barca, ha invece mostrato una forte emozione nel spiegare ai suoi principali tifosi che Limite sull'Arno dovrà trovarsi un altro beniamino che li farà attaccare al televisore nella speranza di riportare a casa una nuova medaglia olimpica. Oltre che nel 2000, Carboncini ci provò ad Atlanta 1996, a Pechino 2008 e Londra 2012 quando, con Niccolò Mornati, sfiorò quel bronzo nel due senza capace di coronare in bellezza una carriera pur ricca di soddisfazioni, come quel titolo mondale nel 2004 nel quattro con quando, pur non convocato per le olimpiadi di Atene, tirò fuori gli artigli e dimostrò al mondo di essere ancora uomo da battere.
Nel 2013, in verità, Carboncini aveva preso parte a una sola gara nazionale e da tempo molti si aspettavano questa decisione. Rio de Janeiro 2016 era una meta troppo lontana anche per lui, seppure, va detto, un po’ ci aveva anche creduto. Si era invece dilettato nel ciclismo, vincendo la classe M2 del Giro del Granducato di Toscana con il Santa Maria Cdp, e da aprile aveva assunto l’incarico di direttore sportivo della Canottieri Limite, a cui tuttora si dedica, entrando anche a far parte del direttivo del club remiero più antico d’Italia.
Quale futuro adesso per Lorenzo? Di fatto è un uomo della polizia, avendo fatto parte fino ad adesso del gruppo sportivo della Fiamme Oro. Pur continuando nel suo ruolo a Limite, l’ormai ex atleta sembra indirizzato a voler mantenere la divisa, anche se verrà destinato a mansioni operative. Al momento infatti non sembra esserci spazio nel corpo nella veste di allenatore (lui ha conseguito il patentino per poterlo fare) e per questo sta attendo la sua prossima destinazione. Nel frattempo a lui gli applausi e gli onori per aver regalato a un comune di settemila anime il sogno di una medaglia olimpica in una notte d’estate, con la telecronaca scandita sulla Rai da Giampiero Galeazzi seguita da tanti appassionati alla vecchia sede della Canottieri di piazza Battisti.

d.d.