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La soprintendente Acidini presenta le aperture e le chiusure dei musei nei giorni di festa di fine anno. "Abbiamo fatto il massimo per garantirle"

Cristina Acidini

"I commenti che da alcuni anni -e forse quest'anno un po' di più - vengono rivolti dagli organi d'informazione alle aperture, ma soprattutto alle chiusure dei musei del Polo fiorentino, meritano che si torni a condividere qualche elemento informativo.

Ogni anno per il periodo di festività dicembre-gennaio si deve predisporre un calendario di aperture, il più possibile ampio, che armonizzi però vari fattori di segno diverso: la normativa vigente (che, ricordo, per i musei statali prevede la chiusura nei soli tre giorni 1° gennaio, 1° maggio e 25 dicembre), i turni dei musei, chiusi in maggioranza il lunedì, le risorse disponibili e l'adesione del personale a programmi di aperture straordinarie. Un'adesione che può essere solo volontaria, in un periodo in cui sono in molti a usufruire delle ferie, anche se all’interno di una programmazione che tiene conto delle esigenze di servizio.

Se si considera il Polo Museale Fiorentino – un insieme di 24 diversi musei e luoghi d'arte - , vediamo qual è stata e sarà la scansione delle aperture durante queste festività:

Proprio gli Uffizi, nell’arco del 2013, sono stati eccezionalmente aperti:

A queste aperture straordinarie va aggiunta l’apertura gratuita e serale anche del 26 maggio, in occasione del ventennale della bomba di via dei Georgofili.

Questi dati indicano come tutti abbiano fatto il massimo per garantire le aperture straordinarie nei giorni e nelle sere in cui era opportuno e possibile, incontrando un apprezzamento differenziato del pubblico, che si presenta molto più numeroso (com'è intuitivo) quando l'accesso è gratuito.

A proposito delle festività 2013-2014. è parso ai Musei e Uffici della Soprintendenza che questa offerta - integrata dagli altri musei e dalle chiese monumentali di Firenze - potesse assicurare adeguata accoglienza nei luoghi della cultura. E poiché il calendario è reperibile in anticipo in rete nel sito ufficiale, per i visitatori sarebbe possibile - con una consultazione preventiva del sito - programmare al meglio le visite ai musei. Ma per qualche ragione, mentre controllare e prenotare un viaggio in treno o in aereo, oppure un posto a teatro, rientra nelle abitudini generali, il pubblico dei musei dà l'impressione d'esser meno propenso a informarsi preventivamente.

Per concludere, migliorare è sempre possibile, ma occorrono dei cambiamenti alle regole: anzitutto, bisognerebbe che fosse abolita o modificata la norma che stabilisce i tre giorni annui di chiusura dei musei statali, rendendo obbligatorio il servizio, come accade per i trasporti o per gli ospedali. Per fare questo occorre includere i musei tra i servizi di prima necessità. Si dovrebbe naturalmente prevedere l’aumento del personale nell'area della vigilanza e custodia.

Meno consigliabile appare l'ipotesi di abolire il giorno di chiusura settimanale. E' infatti in quelle ore che si concentrano manutenzioni, pulizie straordinarie, spostamenti e risistemazioni di opere, campagne fotografiche, monitoraggi all'impiantistica, interventi a fini di conservazione da parte dei restauratori, accessi per visitatori con esigenze speciali e ogni altra attività che presuma l'assenza del pubblico. I lavori negli ambienti restaurati e aperti negli Uffizi, così come gli spostamenti e i riallestimenti della Galleria dell'Accademia, sono stati eseguiti così: nel giorno di chiusura (e, quando necessario, al mattino prima delle 8 e di notte)".

Cristina Acidini, soprintendente per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze

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