Vertenza Seves, un voto unanime del consiglio regionale chiede l'apertura di un tavolo nazionale

Una manifestazione dei lavoratori Seves (foto d'archivio)

È stata presentata dalla commissione emergenza occupazionale: “Chiarezza sui piani strategici aziendali”


La Toscana dovrà adoperarsi affinché il Governo nazionale e in particolare il Ministero per lo sviluppo economico convochino “un tavolo di confronto sul futuro della Seves per quanto riguarda gli stabilimenti di Firenze e della Toscana”. La Giunta e il Consiglio, attraverso la commissione Emergenza occupazionale sosterranno la richiesta di chiarezza riguardo ai piani strategici aziendali avanzata dalla Rsu della Seves e dai sindacati. È quanto dispone una mozione approvata all’unanimità dal Consiglio regionale della Toscana. La mozione presentata dalla commissione Emergenza occupazionale, presieduta da Paolo Marini (Fds-Verdi) è sottoscritta oltre che da tutti i membri della commissione – Marina Staccioli (Fdi), Ivan Ferrucci eMarco Spinelli (Pd), Salvadore Bartolomei e Nicola Nascosti (Pd), Rudi Russo (Cd) – anche dai consiglieriVanessa Boretti (Pd), Monica Sgherri (capogruppo Fds-Verdi), Marta Gazzarri (capogruppo Idv) e Pieraldo Ciucchi(Gruppo misto).

Per la Seves, come si legge nel dispositivo della mozione, “è in corso una trattativa di vendita, con un unico possibile acquirente rappresentato da Tayton”. L’azienda specializzata nella produzione di vetro-mattoni isolatori in vetro e in ceramica, con “lavoratori di specifica competenza professionale”, ha venduto nell’ultimo anno “oltre 750mila pezzi di alta gamma, malgrado la situazione critica dell’azienda e la chiusura degli stabilimenti di produzione”. La mozione richiama anche l’intenzione della Seves “di trasferire le attività finora svolte in Italia nello stabilimento della Repubblica ceca”, con le conseguenti “pesanti ricadute anche sul livello complessivo dell’occupazione” e ricorda che “gli ammortizzatori sociali saranno in funzione fino ai primi di giugno del 2014”, mentre le organizzazioni sindacali “hanno manifestato all’azienda la disponibilità ad entrare nel merito delle attuali criticità organizzative per arrivare ad un piano di riassetto aziendale che possa rilanciare la produzione”.

Fonte: Toscana Consiglio Regionale

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