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Quarto posto per un team tutto toscano in un concorso di idee internazionale di Greenpeace

L'utilizzo della pompa a energia solare

Lo scopo della "gara" era progettare un nuovo strumento di coltivazione

Si è concluso in questi giorni a Patna (India) il concorso di idee promosso da Greenpeace “Energy  [R]evolution", in palio premi fino a 30 mila euro per la progettazione di una pompa da irrigazione a energia solare destinata alle piccole fattorie indiane della regione del Bihar.

Una sfida per ingegneri, architetti, ricercatori, studenti o semplicemente inventori e creativi che avessero voglia di cimentarsi in una nuova tipologia di strumento che aprisse l'orizzonte su nuove forme possibili di coltivare.

Non pochi i requisiti richiesti per il nuovo strumento da progettare: portabile, facilmente trasportabile e utilizzabile sia dal contadino e dai commercianti d'acqua, robusto e facilmente riparabile in loco. Richieste, inoltre, potenza ed economicità: sufficientemente potente da innaffiare un tipico appezzamento di terra di piccole dimensioni e prevedere un costo di realizzazione ammortizzabile in un anno.

Il concorso, aperto a tutti, dal 3 settembre al 15 novembre, ha raccolto più di 250 progetti, ciascuno dei quali ha provato a trovare soluzioni interessanti per ovviare l’utilizzo di combustibili fossili in l’agricoltura attraverso il ricorso alle energie rinnovabili.

20 i progetti scelti dalla Community che ha potuto esprimere liberamente, tramite il canale jovoto.com, il proprio indice di gradimento rispetto a ciascun progetto; 3 soltanto, invece, i progetti scelti e premiati dalla giuria di tecnici che ha valutato ogni lavoro in base alla corrispondenza rispetto ai requisiti richiesti, all'approccio tecnico-innovativo e alla loro effettiva possibilità di realizzazione.

Il primo premio giuria va ad un progettista canadese che, in team con il vincitore del secondo premio, già lavora nel settore e produce pompe solari in parte già distribuite in paesi in via di sviluppo quali Kenya, Zimbawe, Mali, Nepal, El salvador, Brasile, Bolivia e Filippine.

Il secondo spetta ad un sistema di pompaggio progettato, e già collaudato, da un ingegnere meccanico direttamente made in India mentre il terzo premio se lo aggiudica un progettista bulgaro.

Da menzionare il primo lavoro escluso: l'Italia si aggiudica, infatti, il quarto posto con un lavoro -"Pimp my (Solar) Pump"- tutto italiano ad opera di una nuova e giovane cooperativa fiorentina, The breeding ground che, con la collaborazione di un architetto e di un ingegnere, ha elaborato un suo sistema di pompaggio dell'acqua.

Un'immagine che dimostra la trasportabiità del progetto toscano

Fonte: Ufficio stampa

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