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Lucia Franchini: "Necessario cambiare la legge sulla difesa civica"

Lucia Franchini

“Modificare” la normativa. Aggiornarla alla nuova situazione che nel 2014, come stabilito dalla Finanziaria, cancellerà i Difensori civici locali e mantenere fede alla “cultura e alla tradizione” della Toscana, prima regione italiana ad istituire la figura del Difensore civico. Lucia Franchini, ombudsman regionale e presidente della conferenza permanente dei Difensori civici della Toscana, lancia un appello alle istituzioni e agli enti locali. “Siamo stati esortati dal Consiglio a stimolare la Difesa civica. Ad essere presenti sul territorio. Se davvero si pensa che questa attivtà di conciliazione pubblica gratutita sia importante, occorre investire e ripensare la normativa. Così com’è, non serve più”.

Franchini esorta a pensare che “la Regione, da sola, non può coprire l’intero territorio. Non possiamo arrivare a tutti e non possiamo supplire alla cancellazione dei difensori civici locali”. “I Comuni possono, vista anche la loro autonomia statutaria, continuare a prevedere una figura a servizio dei cittadini. Da parte nostra ci stiamo impegnando, anche attraverso la collaborazione sempre più stretta e capillare con il mondo associativo, a mantenere attiva una rete che ha fatto della Toscana un modello per l’intero Paese”. “Siamo ancora all’avanguardia”, osserva Franchini. “Occorre però un’assunzione di responsabilità per mantenere attivo e presente il rappporto costruito negli anni”.

Il Difensore civico regionale ricorda inoltre che è imminente, da parte della Regione Marche, l’approvazione della nuova legge sull’ombudsman regionale. “Il testo prevede una sola figura di Garante. Sostanzialmente si smette di frazionare la rappresentanza istituzionale dei diritti, per un ombudsman unico come accade nelle altre realtà europee”.

Nel corso della conferenza permanente in cui sono intervenuti anche Anci, Uncem, Cesvot, Legambiente, l’associazione Il Gradino che ha istituito tre sportelli a servizio dei cittadini (Figline Valdarno, Incisa e Reggello) e Iramar Amaral della Consulta dei diritti umani, si è discusso delle prospettive che il mondo dell’associazionismo può offrire allo sviluppo della Difesa civica. In questo senso è stato annunciato che il software DiAsPro (Digital Administration Program), già utilizzato dalla Regione Lombardia e realizzato per un servizio di conciliazione on-line, sarà attivo nel corso del 2014. “Abbiamo fatto un grande sforzo per adattare il programma al nostro modo di gestione delle pratiche. I nostri uffici hanno lavorato mesi per mettere a punto un servizio che, grazie alle associazioni e alle istituzioni sul territorio, premetteranno anche di seguire l’iter delle diverse richieste, aggiornate in tempo reale e con un servizio di archivio telematico che abbatterà anche le spese”.

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