
La Toscana scommette sui giovani. La Regione ha deciso di mettere le politiche a sostegno della loro autonomia e occupazione al centro degli interventi della nuova programmazione del Fondo sociale europeo per gli anni 2014-2020. Il buon andamento della programmazione del Por Fse 2007-2013, a conclusione di sette anni fra i più difficili per la nostra economia, è la conferma che il Fondo sociale europeo è uno strumento essenziale per lo sviluppo e che la Toscana è riuscita ad utilizzarlo al meglio. "Abbiamo fatto del Fse una leva fondamentale per la valorizzazione del capitale umano, promuovendo e facendo crescere istruzione, formazione, ricerca, occupazione. Per quanto riguarda i giovani, in particolare, la Toscana è stata apripista di esperienze come quella dei tirocini, con il progetto Giovanisì, che hanno anticipato scelte raccolte poi sia a livello nazionale, che comunitario. Oggi, forti di questa esperienza, vogliamo andare ancora di più in questa direzione. Per quanto riguarda i giovani, in particolare, la programmazione regionale si incrocia con quella nazionale che prevede, per la prima volta, l'attuazione della Garanzia giovani. Per questo la giunta ha approvato uno specifico Programma".
Così, l'assessore alle attività produttive lavoro e formazione Gianfranco Simoncini, intervenuto oggi in apertura dell'evento organizzato a Livorno per fare il bilancio dei sette anni di attività del Por Fse 2007-2013 e tracciare le linee degli interventi da mettere in campo per i sette anni a venire.
"Promuovere l'occupazione dei giovani e la loro autonomia - spiega l'assessore alle attività produttive lavoro e formazione Gianfranco Simoncini - è una delle sfide principali che abbiamo davanti. I giovani sono portatori di innovazione, tenerli fuori dal mercato del lavoro e dal sistema produttivo significa, fra l'altro, rinunciare a una spinta propulsiva essenziale per far ripartire l'economia. Ecco perchè la Regione Toscana da tempo li mette al centro delle sue politiche, facendo da apripista a livello nazionale nella definizione di interventi come, ad esempio, quello per scongiurare l'uso distorto dei tirocini, in buona parte convogliati nel progetto Giovanisì. Ecco perchè, oggi, siamo convinti con la prossima stagione dei fondi, di dover rafforzare ulteriormente il nostro impegno".
L'assessore ha ricordato la Toscana arriva alla scadenza con le carte in regola, con un livello di impegni (86%) e pagamenti (68,3%) molto avanzato, concretizzatosi in nuove leggi (imprenditoria giovanile e femminile e tirocini) e interventi per formazione, orientamento, inserimento nel mondo del lavoro, mobilità internazionale, tutela dei diritti e sostegno al lavoro dei più deboli. Interventi che la Regione si è sforzata di adeguare all'incalzare della crisi, anche mettendosi a disposizione per interventi che non sarebbero di sua competenza, come ad esempio cofinanziando la cassa integrazione in deroga, per salvaguardare e tenere insieme tenuta sociale e interventi per lo sviluppo.
"Purtroppo c'è stato un forte ritardo nel confronto a Bruxelles sulla nuova programmazione 2014-2020, che rischia di farci perdere un anno e di farci trovare, nel momento più delicato della crisi, senza risorse certe per rilanciare lo sviluppo. Un rischio che abbiamo cercato di evitare, anticipando 80 milioni di risorse con il bilancio regionale e avviando per tempo la concertazione sulla nuova programmazione, nonostante le gravi incertezze che ancora gravano sulla definizione del programma. Riusciremo così a non bloccare le politiche per il lavoro, per i giovani e per la qualificazione del capitale umano".
Restano aperti problemi a livello nazionale, nel confronto sia con le Regioni che con il partenariato.
"La prima incertezza è quella della mancata definizione dei programmi nazionali, cui si somma quella sull'assetto istituzionale delle Province, vicenda ancora aperta ma la cui soluzione è essenziale per l'assetto futuro dei servizi per l'impiego. Altra questione aperta riguarda i rapporti con il governo al quale chiediamo una maggiore capacità di ascolto. Non si può arrivare al punto di inviare a Bruxelles un accordo di partenariato senza averne condiviso i contenuti con le Regioni. . Anche in queste ore sono impegnato perchè vengano superate queste posizioni e si arrivi alla ripresa di una leale collaborazione interistituzionale".
Il punto sul Por 2007-2013 A fronte di circa 660 milioni di risorse programmate, gli impegni di spesa sono circa 567 milioni, di cui oltre 450 milioni assegnate, per 67 mila progetti presentati, 54 mila finanziati e poco meno di 40 mila conclusi. I destinatari finali degli interventi sono stati 144 mila (su 231 mila iscritti), di cui circa 80 mila (il 55%) donne. I giovani iscritti risultano circa '80 mila, poco meno del 40% del totale.
I numeri I tirocini ammessi al contributo nell'ambito del programma toscano Giovanisì, dal giugno 2011 all'agosto scorso sono stati 10.139, di cui oltre 1000 riguardanti disabili o svantaggiati.
I praticantati retribuiti, dal febbraio 2013 data di partenza della misura, hanno visto 404 tirocinanti in studi professionali ammessi al rimborso. Il servizio civile ha visto 4148 giovani ammessi al contributo previsto, mentre gli incentivi per giovani laureati e ricercatori sono stati, nel 2011 e 2012, 253. La legge che sostiene la creazione di imprese da parte di giovani under 40, ha ad oggi deliberato contributi per 1300 imprese, di cui 884 già finanziati dalle banche.
Le iniziative a favore di studio e formazione (borse di studio e contributi mobilità per studenti universitari e delle scuole superiori, corsi di formazione tecnica superiore, corsi di formazione e istruzione professionale, voucher per percorsi di alta formazione in Italia e all'estero, assegni di ricerca, borse Pegaso per dottorandi, incentivi alla mobilità transnazionale) hanno coinvolto negli ultimi due anni 55 mila giovani.
Giovani in Toscana L'assessore ha ricordato i numeri di quella che si configura come una delle principali emergenze anche per la Toscana, dove la perdita occupazionale a partire dal 2008, è stata fra gli under 30 di 43 mila occupati, a fronte di una perdita complessiva di circa 25 mila occupati adulti, con un aumento percentuale del tasso di disoccupazione passato dal 17 del 2008 al 25,2% del 2012 e l'ascesa dei Neet (Not in education, employment or training, ovvero ragazzi e ragazze che non lavorano ma non sono nemmeno in percorsi di formazione o istruzione), passati dai 64 mila del 2008 ai 102 mila del 2012, circa il 19% dei residenti fra i 15 e i 29 anni.
"Anche la Toscana è in difficoltà – conclude Simoncini – c'è da fare la nostra parte per far ripartire il motore dell'economia, per dare una speranza di futruro ai giovani toscani valorizzando i loro talenti e competenze. Dobbiamo essere vicini coloro che hanno perso il lavoro o non l'hanno ancora trovato, aiutare l'innovazione e la ricerca, sostenere le imprese e la qualificazione di lavoratori e imprenditori. Per tutto questo il Fondo sociale europeo è lo strumento fondamentale".
Stella Targetti: "La qualità del capitale umano fattore fondamentale della sfida"
"Una crescita intelligente, sostenibile, inclusiva costituisce la strategia europea che l'impiego dei fondi strutturali dovrà contribuire realizzare e a trasformare da visione in realtà. In questa sfida un fattore fondamentale è la qualità del capitale umano. Per questo le misure che metteremo in campo con il Fondo sociale europeo per il rafforzamento delle conoscenze e delle competenze, sono di particolare rilevanza". Così la vice presidente della Regione Toscana e assessore all'istruzione Stella Targetti ha salutato l'affollata platea intervenuta oggi a Livorno per il convegno Diritti al futuro col fondo sociale europeo.
La vice presidente ha illustrato gli interventi realizzati dalla Regione nei settori della prima infanzia, dell'educazione e dell'istruzione, dell'alternanza scuola lavoro, della ricerca e dell'educazione degli adulti. In alcuni casi, come ad esempio per i servizi all'infanzia, la Toscana si posiziona al top, riuscendo a raggiungere il target fissato dal Consiglio europeo di Lisbona di una copertura pari al 33% della popolazione in età 03. In altri casi, come quello dell'abbandono scolastico, c'è ancora da fare, come ad esempio rafforzare il legame fra scuola e lavoro, potenziare l'istruzione tecnica e l'alta formazione.
"Il prossimo ciclo di fondi – avverte Stella Targetti – ci vedrà impegnati nel presidiare affinché l'impoverimento economico della nostra società non diventi anche imporverimento di competenze e affinché proprio dal raffoirzamento di conoscenze e competenze possa riprendere un percorso di sviluppo saldamente fondato sulla giustizia sociale".
Serena, Martina, Sara e Pietro: quattro giovanissimi che ce l'hanno fatta anche grazie al Fse
Sara, Martina, Serena e Pietro: quattro giovanissimi che ce l'hanno fatta e, dopo un'esperienza di tirocinio presso un'azienda, sono riuscite a trasformare questa attività formativa in un vero e proprio lavoro. Sono storie diverse, ma con un identico lieto fine. Sono un bel segnale, anche perché non sono le uniche e possono costituire un esempio positivo e un incoraggiamento. Ma, soprattutto, sono la conferma che gli strumenti che la Regione Toscana ha scelto di mettere in campo con i fondi Fse vanno nella giusta direzione.
Serena Conti e Sabrina Danti, 20 anni entrambe, erano disoccupate. Sono state assunte dall'azienda Brogi a seguito di due percorsi di tirocinio, uno promosso dalla Provincia di Livorno, l'altra direttamente dalla Regione con Giovanisì. Il risultato finale è stato apprezzato dal titolare dell'azienda che valuta molto positivamente l'esperienza.
Sara Taddei è approdata ad un'occupazione nel settore della nautica grazie ad uno stage presso l'azienda Steel Yacht: era già laureata, quando ha scelto un percorso che la avvicinasse di più al mondo del lavoro, ovvero un progetto Ifts (Istruzione formazione tecnica superiore), promosso dalla Regione. Il progetto si chiamava Nauteak Cup 49901. Nell'ambito del corso, ha poi scelto di fare lo stage, previsto dal percorso di studi, presso l'azienda Steel Yacht dove si è destreggiata con grinta e competenza. Dopo la fine del corso ha ricevuto e accettato dall'azienda una proposta di lavoro.
Pietro Monelli, 18 anni, ultimo anno ITIS Galilei di Livorno. Pietro, frequenta il progetto Orienta, varato con fondi Fse per aiutare i giovani ad orientarsi al termine degli studi superiori.
<< Indietro