Si è tenuto stamani a Firenze, presso la Sala Glue della società sportiva U.S.Affrico, il “Seminario sulle problematiche dell’Impiantistica sportiva nei Comuni della Provincia di Firenze” organizzato dal CONI Point Firenze di Eugenio Giani. L’evento ha visto la partecipazione, tra gli altri, del presidente del CONI Toscana Salvatore Sanzo e del numero 1 dello sport italiano Giovanni Malagò, presidente del CONI Nazionale. Sono intervenuti al dibattito anche gli archetti Luca Paglianti e Luigi Francalanci della Commissione Impiantistica Sportiva del CONI Toscana.
Alla presenza in sala dei rappresenti istituzionali dei Comuni della provincia e dei dirigenti dei club, il seminario si è posto come un importante momento di confronto e di riflessione per affrontare le problematiche indicate dai Comuni stessi e per trovare soluzioni a quello che rimane uno dei temi più delicati del movimento sportivo italiano.
“Il problema del futuro degli impianti sportivi è un problema oggettivo – ha esordito il delegato provinciale e consigliere nazionale CONI Eugenio Giani – E’ necessario intervenire in materia con una legge quadro che a livello nazionale preveda la costituzione di un fondo, da articolare con leggi regionali, per la manutenzione di impianti sportivi e per la costruzione di quelli necessari. Ed è giusto che sia la Regione, in quanto più vicina al territorio, a individuare con appositi piani quali debbano essere questi nuovi impianti.” Con riferimento alla realtà fiorentina, Giani ha aggiunto che “le priorità di nuovi impianti sportivi sono costituite dalla piscina nell’area di San Bartolo a Cintoia, vista la mancanza di impianti natatori nel sud-ovest della città, e da un palazzetto dello sport da 2000/2500 posti, in considerazione del fatto che, a parte il Mandela Forum, non vi è impianto a Firenze che superi gli 800 posti di capienza”.
"Riguardo all’impiantistica sportiva ragioniamo ancora in termini di arretratezza rispetto agli altri Paesi europei – ha aggiunto il presidente del CONI Toscana Salvatore Sanzo – Penso che la politica ne abbia di colpe, e non poche, e ritengo che si tratti di una situazione che non si possa accettare. In Toscana, ad esempio, ci sono due realtà come Firenze e Livorno che presentano impianti sportivi importanti, per il resto la nostra regione non dispone di strutture adeguate. C’è una legge quadro sullo sport di cui si parla da decenni ma che ancora non si riesca a portare in fondo, e che a mio avviso dovrebbe tenere conto di cinque livelli fondamentali su cui si regge lo sport, ovvero la scuola, la sanità, gli impianti sportivi, la formazione/lavoro di quanti operano nel settore e il volontariato”.
La chiusura dei lavori del seminario è stata affidata al presidente del CONI Giovanni Malagò. " Si avverte il bisogno di cambiare la dinamica della mentalità che sta alla base dello sport – ha concluso Malagò– partendo dalla considerazione che non si può fare sport se non esiste una casa dove praticarlo. Riguardo al problema degli impianti sportivi, ognuno deve ricoprire il proprio ruolo. Da parte del CONI c’è il massimo impegno ad accompagnare e sostenere chi fa le leggi, mentre chi lavora nel Project financing dovrà fare l'imprenditore ed essere affiancato nel proprio compito da persone competenti in materia. Insomma, serve un contesto manageriale. Ma per fare questo c'è bisogno prima di tutto di una mappatura territoriale. Mi auguro che una volta firmato il progetto con il Ministero dello Sport sull’impiantistica sportiva, sia proprio la Toscana la prima regione dove far partire questo mappatura degli impianti sportivi pubblici e privati, per poi valutare dove e come gli interventi privati e quelli degli enti pubblici possano coesistere e completarsi”.