"Mascagni aveva un legame importante con il fascismo. Questo non ci fa piacere ma era contigente. E la sua arte va oltre la definizione politica: parla un linguaggio universale".
Lo ha detto il sindaco di Livorno Alessandro Cosimi in occasione del Consiglio Comunale del 7 dicembre dedicato ai 150 anni dalla nascita del compositore livornese Pietro Mascagni, il più grande esponente del verismo musicale italiano.
Data celebrata con un ricco programma di iniziative promosse dal Comune di Livorno, dalla Fondazione Teatro Goldoni, dall’Istituto Superiore di Studi Musicali Pietro Mascagni e dalla Fondazione Livorno; e aperta appunto dalla seduta del Consiglio Comunale nel corso del quale si sono svolti la Lectio magistralis di Cesare Orselli, (docente di Storia del teatro musicale e di Storia ed estetica della musica nei Corsi superiori dell’Istituto Superiore di Studi Musicali “R. Franci” di Siena), e un intervento di un rappresentante del Comune di Cerignola dove Mascagni soggiornò dal 1887 al 1892. La seduta è stata intervallata da brani mascagnani eseguiti dall’Istituto Superiore di Studi Musicali “Pietro Mascagni” (Ilaria Casai soprano; Annamaria Fornasier violino; Dorotea Vismara viola e Corinne Pascucci violoncello).
"L'appuntamento di oggi vuol essere – ha dichiarato Cosimi - un momento importante di riflessione per la città, di affetto e ricomposizione dei rapporti con il grande compositore".
"Fece parte dell'Accademia Fascista – ha ricordato il Sindaco - ma la sua arte è quanto di più lontano dall'accademismo si può immaginare: era moderna ed era prorompente, libera", ha sottolineato Cosimi nel corso di un excursus dedicato alla modernità e all'apertura all'Europa del compositore.
"Mascagni è passato attraverso la conoscenza e l'influenza di tutte le fasi della cultura europea della sua epoca, senza che questo intaccasse la sua individualità". Il Sindaco ha tratteggiato le contraddizioni, ma allo stesso tempo la coerenza del percorso di un uomo "che a differenza di tanti dopo la guerra non cambiò casacca, anche se questo gli valse per molto tempo l'ostracismo della sua stessa città". Ed ha concluso: "Le qualità di Mascagni sono innegabili nella sua arte e nella sua vita".
Di grande spessore la lezione magistrale del professor Orselli che, dopo aver elogiato la qualità dell'opera di Mascagni, compositore di respiro europeo, ammirato da Mahler e dai grandi della sua epoca, ha invitato la città di Livorno a farsi promotrice di una riscoperta del compositore,non solo tirando fuori dai cassetti le opere e le lettere inedite, ma "portando nei teatri di tutto il mondo i 5/6 titoli più importanti e rappresentativi delle diverse stagioni della sua creatività che hanno coperto 50 anni della storia musicale europea. Da Livorno – ha concluso il professor orselli - venga un messaggio per una visione completa e luminosa del livornese Pietro Mascagni".
Fonte: Comune di Livorno - Ufficio Stampa
