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Agroalimentare, battaglia per il Made in Italy: la delegazione della Coldiretti partecipa alla manifestazione di Reggio Emilia

La delegazione degli agricoltori della Coldiretti del pistoiese a Reggio Emilia

Presenti i comuni di Monsummano Terme, Lamporecchio, Pieve a Nievole e Cutigliano

La delegazione degli agricoltori della Coldiretti del pistoiese a Reggio Emilia

'La battaglia di Natale: scegli l'Italia'! Da Roma, la capitale della politica, passando per Reggio Emilia, una delle capitali dell'agroalimentare italiano, fino al confine del Brennero, dove arrivano tanti prodotti agroalimentari che si trasformano in Made in Italy. Coldiretti ha lanciato una campagna di trasparenza “I consumatori devono sapere che, per esempio, molti dei prosciutti che mangiamo, italianissimi nel nome, derivano da cosce di maiali tedeschi -spiega Mario Carlesi, presidente di Coldiretti Pistoia, presente alla manifestazione del 4 dicembre a Reggio Emilia-. La nostra non è una battaglia protezionistica, ma per la trasparenza”. Presenti a Reggio Emilia, tanti allevatori e coltivatori pistoiesi accompagnati anche dai due vicepresidenti di Coldiretti provinciale, Michela Nieri e Giuseppe Corsini. Appoggiati da molti rappresentanti delle istituzioni locali, presenti con stendardi e fasce tricolori alla manifestazione. Tra questi, Cutigliano, Monsummano Terme con il vice sindaco Luca Buccellato, Lamporecchio con l'assessore Alberto Stellini, Pieve a Nievole con l'assessore Salvatore Parrillo.

“Abbiamo riscontrato una formidabile vicinanza dei comuni alle istanze dell'agricoltura, anche perché non sono battaglie di una corporazione di produttori -spiega Vincenzo Tropiano, direttore di Coldiretti Pistoia-. 'La battaglia di Natale: scegli l'Italia' mette insieme le esigenze della salute, del portafogli dei consumatori e della redditività delle aziende. Si stima che per ogni 150 prosciutti prodotti con maiali stranieri, si perda un posto di lavoro in Italia”. Anche in provincia di Pistoia la mancata tracciabilità delle materie prime, può avere conseguenze. La battaglia per valorizzare le produzioni locali è indispensabile per dare ulteriore slancio al settore: in montagna, in collina ed in pianura crescono gli allevamenti di bestiame, con fatica ma stanno emergendo.

Oltre alle frodi vere e proprie, all'origine della poca trasparenza c'è anche una legislazione che non impone l'indicazione dell'origine dei prodotti per tanti alimenti. Come si legge nella successiva tabella elaborata da Coldiretti.

I CIBI CON L'ETICHETTA CON L'ORIGINE SULLE TAVOLE DEGLI ITALIANI

Cibi con l'indicazione di provenienzaE quelli senza
Carne di pollo e derivatiPasta
Carne bovinaCarne di maiale e salumi
Frutta e verdura frescheCarne di coniglio
UovaFrutta e verdura trasformata
MieleDerivati del pomodoro diversi da passata
Passata di pomodoroFormaggi
Latte frescoDerivati dei cereali (pane, pasta)
PesceCarne di pecora e agnello
Extravergine di olivaLatte a lunga conservazione

Concentrato di pomodoro e sughi pronti

 

Fonte: Coldiretti Pistoia

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