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Un tetto ai compensi dei manager delle società partecipate. Mozione unanime a Palazzo Panciatichi

foto d'archivio

 Il Consiglio regionale, all’unanimità, ha approvato una mozione per fissare un limite massimo alle retribuzioni dei manager nelle società partecipate dalla Regione, insieme ad altre forme di controllo, come la pubblicazione obbligatoria sul web di bilanci ed emolumenti. Nel testo si sollecita, inoltre, il Parlamento ed il Governo ad assumere un’analoga iniziativa per le società partecipate dallo Stato. Primo firmatario della mozione, approvata è Marco Manneschi (IdV).

La mozione era collegata ad un’interrogazione di Monica Sgherri e Paolo Marini (FdS/Verdi) sulla  disparità di trattamento economico fra i ruoli apicali delle due società di gestione degli aeroporti di Pisa e Firenze. A loro giudizio tale disparità può rappresentare un ostacolo all’obbiettivo dell’integrazione e chiedevano un intervento del rappresentante regionale nel consiglio di amministrazione di Adf per un riequilibrio.

L’assessore ai trasporti, Vincenzo Ceccarelli, ha risposto che l’argomento è stato “oggetto di ampia discussione”, alla luce della politica di contenimento e razionalizzazione della spesa pubblica attuata dalla Regione. Tale discussione in seno al consiglio di amministrazione ha però condotto ad una votazione positiva alla luce di tre elementi: che si tratta di una società quotata in Borsa a prevalente capitale privato; che la professionalità del manager, necessaria per il miglioramento dello scalo, è indubbia; che il compenso è comunque di fatto inferiore a quello precedente, senza alcuna buonuscita in caso di revoca anticipata del mandato.

“Il riconoscimento di un bonus per il raggiungimento dell’obbiettivo pista non si riferisce all’attuale amministratore delegato, ma al precedente – ha precisato l’assessore – Per il nuovo sono stati fissati altri obbiettivi, che non prevedono nulla in relazione alla nuova pista”. L’attuale consiglio di amministrazione, nel calcolare il rateo di emolumenti per il vecchio amministratore delegato per il periodo gennaio-aprile 2013, essendo previsti più obbiettivi, ha valutato zero l’obbiettivo pista. Il consigliere Paolo Marini si è dichiarato soddisfatto della risposta.

LA NOTA DI FDS-VERDI

Come annunciato, stamani l’assessore regionale ai trasporti Vincenzo Ceccarelli ha risposto all’interrogazione urgente dei consiglieri regionali Monica Sgherri e Paolo Marini (Federazione della Sinistra – Verdi) sulla futura holding degli aeroporti PisaFirenze e gli ostacoli che possono frapporsi a una vera integrazione tra i due scali toscani.

In particolare i consiglieri chiedono chiarezza su due questioni. Se non si ritiene che possa essere un elemento di disparità e attrito il ‘bonus’ previsto per l’amministratore delegato di Adf, società di gestione dello scalo di Peretola, in caso di raggiungimento del cosiddetto ‘obiettivo pista’. Inoltre si pone la questione della disparità di trattamento economico che intercorre fra i ruoli apicali di Sat, società di gestione dell’aeroporto Galilei di Pisa, e quelli di Adf.

Paolo Marini ha commentato in aula la risposta dell’assessore : ‘Ceccarelli ha chiarito che il bonus ‘obiettivo pista’ era relativo all’amministratore delegato precedente a quello in carica, che non avendo raggiunto l’obiettivo posto non ha avuto il bonus. Per quanto riguarda l’amministratore delegato in carica gli obiettivi saranno altri. Questo è un primo elemento importante di chiarezza. L’integrazione dei due aeroporti è una prospettiva verso la quale stiamo andando e ogni forma di differenziazione tra i membri dei due cda delle attuali società di gestione può essere d’ostacolo alla buona riuscita del percorso. Non sono soddisfatto della risposta dell’assessore, che è stata piuttosto vaga e inconcludente, circa la disparità di trattamento economico tra le figure apicali. Piuttosto, pongo alla sua attenzione e gli chiedo di monitorare gli eventi, la questione dell’esternalizzazione del servizio di handling allo scalo di Peretola. Ho incontrato di recente i lavoratori e esprimono forte preoccupazione per il loro futuro”.

LA NOTA DI ROMANELLI (SEL)

"Sono molto soddisfatto per l'approvazione in Consiglio Regionale, della mozione che impegna la Giunta, tramite i propri rappresentanti nei CdA, a fissare un tetto massimo per la retribuzione dei manager pubblici. Le retribuzione dei grandi manager sono di circa 42 volte superiori alla retribuzione contrattuale prevista nei rispettivi contratti di lavoro, con punte di ben 108 volte. In Toscana vi sono oltre 750 società partecipate, tra enti, consorzi istituzioni e fondazioni. Dal Consiglio una indicazione importante in direzione di una maggiore equità e moralità " - dichiara Mauro Romanelli, Consigliere Regionale di Sinistra Ecologia e Libertà.

"In un momento perticolarmente critico per l'economia del nostro Paese,in cui la crisi sta costando molto ai lavoratori, sia in termini di retribuzioni che di diritti, non può più essere tollerata una sperequazione come quella che riguarda i top manager, che percepiscono retribuzioni strordinariamente superiori a quelle dei lavoratori dipendenti. E'  pertanto giusto e necessario intervenire per il contenimento delle retribuzioni dei manager e dirigenti pubblici, limitandosi a prevedere incentivi economici solo a fronte di risultati effettivamente vantaggiosi per l'interesse pubblico, e disincentivi a fronte di risultati negativi, con parametri adeguati alle retribuzioni medie europee" - conclude Romanelli.

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