Antongiulio Pacenti: "Noi siamo stati esclusi quasi subito dalle vicenda"

La Mabro di Grosseto
Antongiulio Pacenti, da anni operatore nel settore dal "fashion luxury" ha inviato questa nota con la propria posizione sulla vicenda Mabro alla luce delle ultime notizie:
Dopo che per un brevissimo e caotico lasso di tempo la società ha acconsentito che io stesso ed i miei collaboratori potessimo contribuire con la nostra professionalità al tentativo di superamento della crisi in cui la stessa era caduta (come buona parte del settore tessile italiano), siamo stati completamente esclusi dalla gestione di tale ristrutturazione e dalla procedura concordataria come anche dalla collaborazione con la società stessa sulla base dei contratti in essere.
Nonostante ciò, abbiamo continuato a tessere contatti tra le nostre conoscenze e siamo riusciti a creare una importantissima "cordata di imprenditori" guidati da Alessandro Rossi (noto imprenditore toscano che ha già acquisito, ristrutturato e ceduto il marchio "Gherardini" e che opera con proprie società nel settore del "fashion luxury" con vari e noti marchi) con la presenza anche di altri noti imprenditori del settore concretamente interessati alla acquisizione della azienda Mabro e dunque al salvataggio della stessa, dei posti di lavoro e nel contempo capaci di contribuire in modo serio alla soddisfazione dei creditori, soprattutto perché proprietari di brand e commesse di produzione di primo livello.
Dal mese di settembre tale "cordata di imprenditori" ha chiesto di poter accedere ai dati contabili e gestionali della società sempre senza avere mai alcun risultato: l'amministratore, Maurizio Santoro e l'altro socio Barontini/Parrini, unitamente ai professionisti che li affiancano ed assistono, hanno negato ogni autorizzazione e possibilità di accesso deducendo ogni volta i più svariati e fantasiosi motivi, pervicacemente chiusi a tutelare unicamente la loro posizione e dunque le trattative con soggetti da essi reperiti (indubbiamente per motivi di evidente interesse personale). Il problema - che poi sta conducendo la società ora al fallimento o tutt'al più ad un accesso alla procedura di cui alla "legge Prodi bis" - è che gli interlocutori scelti da Santoro & Co erano e sono tutti soggetti incapaci di gesti re un'azienda e non dotati di alcuna risorsa economica, noti solo alle cronache giudiziarie per precedenti iniziative tutte, poi, puntualmente e miseramente naufragate. Ma vi è di più, nel nostro caso.
Nella vicenda "Mabro" questi soggetti sono giunti a presentare al Tribunale garanzie attestanti la loro capacità patri moniale e la esistenza di finanziamenti già deliberati, con documenti di HSBC firmati non provenienti da tale banca la q uale, peraltro, risulta letteralmente all'oscuro di tutta l'operazione e dunque vieppiù del finanziamento che essa avrebbe garantito. In questo senso da quanto ci risulta anche le autorità giudiziarie competenti stanno intervenendo a fronte, come detto, della presentazione in Tribunale a sostegno della domanda di concordato da parte di Abbigliamento Grosseto di lettere e documenti circa la disponibilità di risorse finanziarie, in realtà prive di ogni reale fondamento tanto da essere categoricamente smentite dal soggetto che ne risulterebbe intestatario e firmatario e cioè HSBC (una delle più importanti banche mondiali che peraltro risulta aver già inoltrato e aperto come da prassi la relativa segnalazione agli organi competenti di legge).
Ci auguriamo che il Tribunale sappia val utare adeguatamente tutti questi fatti e quindi possa sventare l'ennesimo tentativo di faccendieri che tentano di mettere le mani su Mabro, nella consapevolezza che si tratterebbe dell'ennesima storia di preannunciata e prevedibile insolvenza che questa volta condurrebbe alla morte definitiva del prestigioso marchio "Mabro".
La cordata invece di imprenditori da me individuata - che è assistita dall'Avv. Marcello Catacchini dello Studio Legale Gatteschi di Arezzo ed in Grosseto, dallo Studio legale Antichi Bastianini Leporatti nonché, a livello finanziario, dall'Advisor "Cross Border" società già incaricata dalla stessa Abbigliamento Grosseto sia per la ricerca di un partner industriale/finanaziario sia per la predisposizione del "business pian" - è tutt'ora pronta ad intervenire se solo le verrà data l'opportunità di farlo, certamente a questo punto non da Santoro & Co. che l'hanno sempre esclusa perseguendo solo e soltanto fini personali, ma almeno dagli organi giudiziari.
Confidiamo che i giudici sappiano cogliere l'opportunità che viene offerta alla società di salvarsi attraverso un gruppo di veri imprenditori capaci di ridare slancio e vitalità alla azienda.