Cinque vittime, ma la cifra potrebbe aumentare ancora, e sei operai gravemente ustionati: questo il bilancio provvisorio di un incendio scoppiato stamani in una fabbrica a Prato, la Ye Life, in via Toscana.
La fabbrica è una ditta di confezioni di abiti gestita da cittadini cinesi. Le fiamme hanno causato il crollo di una parte del fabbricato che sarebbe adibito a dormitorio: piccoli ambienti ricavati con pareti di cartongesso e dove probabilmente si trovava a dormire l’uomo trovato morto.
Il primo morto dell'incendio è un uomo che dormiva all'interno e che ha tentato di mettersi in salvo. I vigili del fuoco hanno cominciato l'opera di spegnimento e, contemporaneamente, di ricerca delle persone che si trovavano all'interno. Solo cosi', via via che procedevano, tra le macerie ed il cartongesso con cui era realizzato il dormitorio, hanno trovato gli altri quattro cadaveri. Le operazioni proseguono per verificare se ci siano altri corpi.
Si profila inchiesta per omicidio plurimo
La procura di Prato, che indaga sull'incendio che questa mattina ha causato almeno sette vittime all'interno di un capannone industriale in via Toscana, si appresta ad aprire un fascicolo per il reato di omicidio colposo plurimo. Nelle prossime ore il sostituto procuratore Lorenzo Gestri, dopo aver acquisito le relazioni e gli atti dell'inchiesta da parte degli operatori di polizia e Vigili del Fuoco, iscriverà l'ipotesi di reato e gli eventuali indagati.
Una delle vittime ha sfondato il vetro per fuggire, ma c'erano le sbarre
Uno degli operai morti nell'incendio della fabbrica a Prato ha tentato di mettersi in salvo rompendo il vetro di una finestra del capannone ma ha trovato delle sbarre di ferro a bloccare la via di fuga.
Il suo corpo è stato trovato nell'unica parte del soppalco dove c'erano i "loculi" che non è crollata. Il corpo è stato trovato con un braccio fuori dalla finestra, tra le sbarre dell'inferriata. Gli altri cadaveri sono stati recuperati tra le macerie del soppalco crollato.
Tutti i resti, compreso quelli ancora non identificati che fanno pensare a sette morti, sono già stati portati a medicina legale. I vigili sono ancora al lavoro per le ricerche e la messa in sicurezza e de è previsto che lavorino per tutta la notte.
Si temono 7 morti
"I resti fanno pensare ad altre due persone oltre a quelle che abbiamo già trovato: quattro già all'obitorio ed una già localizzata". Lo ha detto il comandante dei vigili del fuoco di Prato Vincenzo Bennardo riferendosi ai resti umani carbonizzati trovati nel capannone dove aveva sede la ditta andata a fuoco.
"Presumibilmente i morti sono sette, ma fino a quando non avremo completamente ripulito l'area del capannone non possiamo esserne sicuri". Così i vigili del fuoco che stanno proseguendo con ruspe e muletti a trasportare materiali, e a raffreddarli, fuori dal capannone in cui si trovava la ditta gestita da cinesi andata a fuoco a Prato. I vigili del fuoco saranno impegnati tutta la notte nell' operazione e nella ricerca di altri eventuali resti.
Vigili del fuoco: "Lavoriamo con molta cautela tra le macerie"
Quattro dei cinque corpi delle vittime dell'incendio della fabbrica andata a fuoco a Prato sono già stati recuperati, mentre il quinto è stato individuato ed i vigili del fuoco stanno lavorando per recuperarlo.
"Stiamo facendo un lavoro di spegnimento e messa in sicurezza, stiamo lavorando con molta cautela - spiega il comandante dei vigili del fuoco di Prato Vincenzo Bennardo - soprattutto nella parte in cui c'e' stato il crollo del tetto. L'incendio è ancora covante perchè i materiali di lavorazione hanno una copertura che noi dovremo togliere per spegnere i focolai".
La fabbrica produceva abiti pronto moda e quindi nel capannone c'erano materiali altamente infiammabili, come stoffe e plastiche. I vigili del fuoco si stanno facendo spazio con piccole macchine movimento terra per arrivare nei punti dove il fuoco è ancora attivo. Sul posto si trova anche il pm di turno della procura di Prato.
LOCULI PER DORMIRE, FRA LE CAUSE STUFA O CICCA
''Loculi'' sopraelevati, tutti in fila lungo una parete del capannone: era questo il dormitorio della fabbrica di Prato gestita da cittadini cinesi andata a fuoco stamani. I cinque morti finora trovati si trovavano all'interno del capannone e quasi sicuramente nei loculi, costruiti in cartongesso ma anche in semplice cartone per dividere i diversi ambienti.
La struttura sopraelevata, raggiungibile probabilmente con una scala, era realizzata nella porzione di capannone occupato dall'azienda: il capannone andato a fuoco ospitava infatti anche altre ditte. Non è escluso che per riscaldare il dormitorio ci fosse una stufa elettrica, anche tenuto conto delle temperature basse di questi giorni, o che possa essere stata un sigaretta spenta male ad innescare il rogo, anche se sulle cause ancora nessuno si pronuncia. Non sarebbero state trovate bombole di gas gpl.
La ditta era specializzata nel pronto moda: la lavorazione non avveniva quindi con macchine tessili la utilizzava tessuti sintetici e cellophane per confezionare gli abiti, tutti materiali che hanno facilitato il propagarsi delle fiamme.
IL SINDACO: ALTRI RESTI UMANI, OLTRE AI 5 CADAVERI
I vigili del fuoco hanno trovato altri resti umani oltre ai cinque corpi delle vittime già accertate. Lo dice il sindaco di Prato Roberto Cenni, precisando che non è ancora possibile per la condizione dei resti indicare il numero delle eventuali nuove vittime.
FERITI GRAVISSIMI
Sono in condizioni gravissime, ricoverati nel reparto di rianimazione dell'ospedale di Prato, due operai cinesi rimasti ustionati e intossicati. Ricoverata con sintomi da intossicazione anche una donna, che secondo le prime informazioni lavorava nella stessa ditta, ma la sue condizioni non desterebbero ad ora preoccupazioni.
SI CERCA NEL DORMITORIO
Nella fabbrica si sarebbero trovate una decina di persone, due delle quali morte, due ustionate gravemente e una intossicata. Non è ancora chiaro se gli altri siano riusciti a mettersi tutti in salvo ed anche per questo i vigili del fuoco continuano a cercare, durante le operazioni di spegnimento, tra le macerie dei ''loculi'' di cartongesso crollati nell'incendio e che servivano probabilmente come alloggio per i lavoratori della ditta che produceva abiti.
VITTIME TUTTI UOMINI
Sono tutti uomini i cinque morti nell'incendio della fabbrica gestita da cittadini cinesi a Prato. Uomini anche i due feriti gravi ricoverati con ustioni e intossicazione all'ospedale di Prato, dove si trova anche una donna in condizioni meno gravi e sintomi da intossicazione. Il lavoro dei vigili del fuoco continua, sebbene con difficoltà anche a causa del vento forte che nella zona soffia facendo riaccendere i focolai, ispezionando le aree del capannone che sarebbe stata adibita a dormitorio.
IL SOCCORRITORE è UN'EX CARABINIERE
E' stato un ex carabiniere a dare l'allarme per l'incendio della fabbrica di Prato in cui sono morte 5 persone. "Stavo passando con la mia auto - racconta Leonardo Tuci dell'Associazione nazionale carabinieri in congedo - quando ho visto una colonna di fumo provenire dal capannone. Mi sono avvicinato e ho visto che c'erano alcuni cinesi che mi venivano incontro piangendo e urlando. Sono corso verso il capannone e ho visto un cinese che con un estintore in mano per cercare di spengere l'incendio. Allora - prosegue il racconto ho preso anche io un estintore per aiutarlo. Era stremato, anche per il freddo, e continuavo a sentire le urla dei cinesi".
UNA DELLE AZIENDE DEL MACROLOTTO
L'azienda andata a fuoco è nella zona del Macrolotto di Prato, una delle aree a maggiore densità di ditte orientali. Ancora non è chiaro come si siano sviluppate le fiamme. La struttura è ad un solo piano e vi si accede attraverso un cancello di una traversa di via Toscana. Sul posto sono al lavoro i vigili del fuoco di Prato, la polizia e i carabinieri.
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