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Verso il 'porta a porta'. Il Comune in visita ai ai centri di raccolta di Publiambiente di Montelupo Fiorentino ed Empoli

Il centro di raccolta del Castelluccio a Empoli di Publiambiente (foto gonews.it)

Giovedì pomeriggio si è svolta la prima visita del Comune di Pistoia ai centri di raccolta di Publiambiente di Montelupo Fiorentino e di Castelluccio, ad Empoli.

Come annunciato durante gli incontri con i residenti, organizzati dall’Amministrazione comunale a fine ottobre, tutti gli interessati, possono infatti partecipare alle visite ai centri di raccolta gestiti da Publiambiente, per capirne meglio il funzionamento e le caratteristiche. A questa prima visita hanno partecipato tre cittadini.

Caratteristiche del centro di raccolta. Il centro di raccolta è un’area presidiata e appositamente allestita dove i cittadini possono lasciare in modo agevole e sicuro ogni tipologia di rifiuto domestico, ma in particolare, in modo totalmente gratuito rifiuti, quei rifiuti di difficoltoso smaltimento come ingombranti, pile, farmaci scaduti, olio alimentare, bombolette spray ecc.

Questa attività, essendo complementare al servizio di porta a porta, risulta necessaria in un sistema di raccolta differenziata spinta, come quello che sarà attivato a Pistoia.

L’utilità delle visite ai centri di raccolta è anche quella di cogliere da vicino la differenza, esposta più volte durante gli incontri pubblici e illustrata nei documenti pubblicati sulla home page del sito del Comune, tra queste strutture e gli impianti come il Dano, che è appunto un impianto di trattamento meccanico e biologico ed è previsto in dismissione dal vigente P.a.i. a partire dal 2017.

A differenza di questi impianti, i centri di raccolta sono strutture considerate parte della fase di “raccolta” dei rifiuti e non della successiva fase “trattamento”; qui i rifiuti sono separati per tipologia, non subiscono alcun tipo di trasformazione o lavorazione, e devono rispettare tempi massimi di stazionamento previsti dalla normativa.

 

Collocazione del centro di raccolta. La scelta dell’ubicazione del centro di raccolta non può che essere parametrata su criteri precisi e oggettivi di natura normativa, tecnica e urbanistica, e fondata su analisi puntuali. È sulla base di tali criteri che è stato individuato nei mesi scorsi il terreno nei pressi dell’area Ex Pallavicini, oggetto di una variante sottoposta, da alcune settimane, all’esame della commissione consiliare competente. L’opzione dei Cantieri comunali, presa in considerazione fin dall’inizio, aveva fatto riscontrare diverse criticità. Da molte settimane, come più volte detto, anche pubblicamente e persino durante gli incontri pubblici del 29,30,31 ottobre scorsi, il sindaco ha chiesto agli uffici comunali e a Publiambiente di verificare in maniera più dettagliata e approfondita la possibilità di collocare il centro di raccolta all’interno dei Cantieri comunali, anche confrontandosi con gli altri soggetti che hanno lì una loro sede operativa. Nell’ultimo mese, dunque, gli uffici hanno lavorato per capire se, tra le molte criticità, ve ne fossero alcune tali da escludere in via definitiva l’opzione dei Cantieri comunali. Tra i problemi affrontati, quelli legati al fragile tessuto viario, con la via Fermi indicata dal Piano Urbano della Mobilità e dal Piano Strutturale come un asse viario da rivedere, la prospettiva di alienazione di una porzione dell’area, la possibilità di collocare in un’altra porzione dei Cantieri un centro di interscambio modale gomma-rotaia per lo scalo merci, la non facile coesistenza già allo stato attuale di Publiacqua con Publiambiente, la presenza della Croce Rossa Italiana e del laboratorio scenotecnico del Manzoni e le prospettive di dimensionamento dei Cantieri. Nelle prossime settimane gli uffici proseguiranno con le verifiche tecniche sulla variante urbanistica, nel mentre la Commissione consiliare 2 (urbanistica) proseguirà con l’esame della variante normativa che consentirà la realizzazione dei centri di raccolta più piccoli, cosiddetti “self-service”, in aree destinate a parcheggi pubblici. In questo modo, sarà possibile procedere speditamente all’attivazione di queste strutture, primo obiettivo in ordine temporale del progetto dell’Amministrazione finalizzato all’incremento dei livelli di raccolta differenziata.

L’iter. È forse utile ricordare, in ultimo, che, per la prima volta nel Comune di Pistoia, la giunta ha deliberato lo scorso luglio un atto di indirizzo con il quale ha dato mandato al servizio Governo del Territorio di elaborare la variante, intendendo in questo modo rendere da subito pubblico ed esplicito il suo orientamento. Parallelamente, ha aperto una fase di consultazione pubblica: dopo una prima assemblea dei residenti in zona Sei Arcole con l’assessore Tuci, martedì 29, mercoledì 30 e giovedì 31 ottobre sono stati organizzati tre incontri pubblici con il sindaco. Come previsto dalle norme comunali, è stato inoltre pubblicato sulla home page del sito internet del Comune l’avviso pubblico del Garante della comunicazione. L’iter della variante, dunque, oltre ad essere stato il più trasparente mai adottato nel Comune di Pistoia, è stato affiancato da un percorso di consultazione reale, gestito dal Garante della Comunicazione, che ha visto l’Amministrazione assumere su di sé, responsabilmente, l’onere di una proposta tecnicamente fondata e portarla all’attenzione dei consiglieri e dei cittadini prima della sua adozione in consiglio comunale.

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