Rifiuti, Bramerini a PT-Nuovo Centrodestra: "La soglia del 70% fissata al 2020 è alla nostra portata". Entro l'anno l'adozione del piano

Annarita Bramerini

“Abbiamo le capacità e i presupposti per marcare l’obiettivo del 70 per cento di raccolta differenziata, entro il 2020, fissato nel Piano regionale. Non è un’utopia e rappresenta il 5 per cento in più di quello che lo Stato chiedeva per il 2012”. Così l’assessore regionale all’Ambiente Anna Rita Bramerini ha risposto ad un’interrogazione presentata, in commissione Territorio presieduta da Gianfranco Venturi (Pd), dal presidente del Gruppo Più Toscana/Nuovo Centrodestra Antonio Gambetta Vianna.

Nel testo si chiedeva di sapere quali erano le “valutazione tecniche che hanno portato ad inserire nel Piano percentuali restrittive rispetto alla vigente normativa” e se era stata “valutata la fattibilità di tali percentuali in relazione all’industria dello smaltimento dei rifiuti in Toscana”.

Secondo quanto affermato dall’assessore, il “dato regionale 2012 vede la Toscana al 43 per cento di raccolta differenziata”, con “situazioni di eccellenza, come il circondario empolese” e “situazioni in sofferenza che abbassano la media”. “Arrivare al 70 per cento entro il 2020 è un obiettivo ambizioso – ha detto Bramerini – ma è alla nostra portata”.

Il Piano regionale attualmente in commissione e che presumibilmente sarà adottato entro l’anno, prevede di raggiungere la soglia fissata passando dall’attuale sistema di raccolta a quello cosiddetto di prossimità (prelievo dei rifiuti differenziati e non, in prossimità della residenza di un gruppo di utenti ndr) “soprattutto nei grandi centri urbani”, ha spiegato l’assessore, anche per “migliorare la qualità della raccolta e ridurre i rifiuti alla fonte”. Bramerini ha inoltre spiegato che si prevede un “efficientamento del compost” e il “trasferimento dell’ecotassa agli Ato per la conversione del sistema”.

L’assessore ha comunque chiarito che l’obiettivo inserito nel Piano potrebbe essere “vanificato” dal collegato ambientale alla Finanziaria. Pare infatti che il Governo stia valutando l’ipotesi di dilazionare i termini per il raggiungimento delle percentuali di raccolta “non solo per il 65 per cento fissato al 2012, ma addirittura ristabilendo quelle del 35/40 per cento”. “Questo produrrebbe effetti che avrebbero ricadute pesanti sulle previsioni fatte in Toscana”, ha spiegato. “In primis la mancata riscossione dell’ecotassa che dovrebbe servire per finanziare la raccolta di prossimità”. “Forse – ha concluso Bramerini – dovremmo iniziare a parlare di riciclo e non solo di raccolta differenziata che è un’invenzione tutta italiana”.

Il presidente Gambetta si è dichiarato “parzialmente soddisfatto”.

Piano regionale, adozione entro l’anno

Suddivisione delle osservazioni pervenute per argomenti, predisposizione di una griglia per la conseguente espressione di accoglimento, non accoglimento o rinvio alla successiva fase (quella cioè che intercorre tra l’adozione e l’approvazione), trasmissione al Consiglio regionale per il voto entro l’anno. La commissione Ambiente presieduta da Gianfranco Venturi (Pd), ha fissato il calendario dei lavori sul Piano regionale di gestione dei rifiuti e di bonifica dei siti inquinati.

Nella seduta di oggi, giovedì 28 novembre, in accordo anche con l’assessore Anna Bramerini presente ai lavori, si è convenuto di stringere i tempi ed avviare l’esame delle numerose osservazioni fino ad oggi presentate da diversi soggetti. “Snellire le procedure e restare nei tempi che ci eravamo fissati – ha detto Venturi – è la nostra priorità. Per facilitare il lavoro e rientrare nel calendario già programmato delle sedute di Aula, la prossima settimana esprimeremo le valutazioni alle osservazioni che stanno ancora arrivando”. “Valuteremo le proposte che appaiono condivisibili e che possono già essere inserite nel testo che verrà portato all’adozione in Consiglio” ha chiarito il presidente. “Laddove si tratti di questioni più complesse e che necessitano di un più ampio approfondimento, si tratterà di riprenderle successivamente, allorquando, dopo l’adozione del Piano, si aprirà una fase ulteriore di osservazioni alle quali dovremo comunque dare risposte prima della sua approvazione definitiva”.

Nel corso della stessa seduta, la commissione ha espresso anche il parere secondario alla Finanziaria 2014, al Bilancio di previsione per l’anno 2014 e pluriennale 2014-2016 e al Documento di programmazione economica e finanziaria 2014. Per tutti e tre gli atti, la maggioranza (Pd e Idv) ha votato a favore. Ha votato contro il Nuovo Centrodestra mentre il PdL si è astenuto sul Dpef e ha votato contro Finanziaria e Bilancio.

LA NOTA DI PT-NUOVO CENTRODESTRA

«Il Piano di gestione dei Rifiuti e Bonifica è pieno di buone intenzioni, ma come al solito sarà un miraggio raggiungere gli obiettivi prefissati. E questo perché mancano una politica di incentivi verso chi fa la raccolta differenziata e una seria campagna culturale». È quanto afferma il capogruppo in Regione Toscana di PT/Nuovo Centrodestra, Antonio Gambetta Vianna, commentando la risposta dell’assessore all’Ambiente e Energia, Anna Rita Bramerini, all’interrogazione presentata “in merito al Piano Regionale di gestione dei Rifiuti e Bonifica dei siti inquinati (PRB).

«Sono parzialmente soddisfatto – afferma il consigliere regionale del Nuovo Centrodestra – della risposta dell’assessore Bramerini. Infatti, capisco la voglia da parte della Toscana di raggiungere obiettivi importanti per affermarsi a livello europeo, anche se giudico propagandistico il limite del 70% per la raccolta differenziata quando la normativa nazionale indica il 65%, ma per farlo dobbiamo anche andare incontro ai cittadini, incentivandoli a fare la differenziata e mettendo loro a disposizione anche gli strumenti idonei per farla. In Svizzera, uno dei pochi Paesi in cui la differenziata viene fatta e smaltita bene, per esempio, non si pagano le tasse dei rifiuti, ma i cittadini contribuiscono acquistando i sacchetti. Una piccola spesa che incentiva a tenere la Svizzera pulita, anche se è chiaro che per queste cose gli elvetici hanno una cultura ben diversa dalla nostra».

Per Gambetta Vianna, «senza una qualificazione delle industrie che riciclano, però, diventa inutile differenziare i rifiuti».

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