Salumificio Rosi, 13 mesi dopo il grande incendio si prova a ripartire

I fratelli Silvio e Riccardo Rosi con sullo sfondo quanto resta del salumificio devastato dalle fiamme nell'ottobre 2012 (foto gonews.it)

Concesso dall'amministrazione comunale il permesso per la ricostruzione dello stabilimento che fu distrutto dalle fiamme nell'ottobre del 2012. "Nonostante le difficoltà non abbiamo licenziato nessuno e non abbiamo mai interrotto completamente la produzione". L'obiettivo è quello di inaugurare la nuova struttura entro la fine della prossima estate


Tredici mesi dopo il grande incendio il salumificio Rosi di via Cerretti a Santa Maria a Monte prova a ripartire.  L'11 novembre scorso l'amministrazione comunale ha concesso all'azienda il permesso di ricostruzione dello stabilimento, andato completamente distrutto. Silvio e Riccardo Rosi, i due fratelli che gestiscono il salumificio, contano di poter riprendere la produzione a Santa Maria a Monte entro la fine della prossima estate.

Il grande incendio non ha fermato l'azienda. Era il 7 ottobre del 2012 quando le fiamme, provocate da un cortocircuito, distrussero completamente il salumificio Rosi, una delle più importanti aziende per la produzioni di salumi e carne fresca di maiale della zona, con clienti importanti come per esempio la Coop. "La produzione comunque non si è mai fermata - dice con orgoglio Silvio Rosi - visto che dopo i primi momenti di sconforto siamo riusciti a riprendere spostandoci provvisoriamente in dei locali a San Miniato Basso. Non abbiamo licenziato nessuno e ora finalmente cominciamo a vedere concretamente la possibilità di ricostruire il nostro stabilimento a Santa Maria a Monte".

Rosi, una realtà storica. Silvio e Riccardo sono gli 'eredi' di una tradizione iniziata dai genitori sul finire degli anni settanta, da prima con la macellazione dei maiali e dopo con la trasformazione della carne già macellata in prosciutti, salami e carne fresca, sempre e rigorosamente di maiale. Il loro marchio 'I salumi delle Cerbaie' è sicuramente uno dei più conosciuti a livello locale e non solo.

Un nuovo inizio. Il progetto per il nuovo stabilimento, che sorgerà nell'area dove si trovava quello nuovo, è già pronto. Si svilupperà due due piani per un totale di circa 1.300 metri quadri. Il 40% in più rispetto a quello distrutto dalle fiamme, che invece si sviluppava tutto al piano terreno per un totale di 850 metri quadri. Un investimento per il rilancio quindi, visto che il progetto prevede che il nuovo stabilimento sia dotato di tutte le più aggiornate tecnologie di lavorazione delle carni. "Per noi questo rappresenta una sorta di nuovo inizio - spiega ancora Silvio Rosi - visto che dobbiamo ricostruire i rapporti con i clienti che abbiamo perduto e cercarne altri, anche in fasce di mercato diversa da quella che avevamo precedentemente. Punteremo su un prodotto di qualità medio-alta".

I ringraziamenti. "Per noi è stata molto dura - dicono i fratelli Rosi - e per questo vorremmo ringraziare quanti ci hanno supportato a cominciare dal liquidatore dell'assicurazione Roberto Scacchet, che in tempi rapidi ci ha permesso di essere liquidati e quindi di gettare le basi per ripartire e poi l'amministrazione comunale per il permesso di ricostruire e lo studio tecnico Rosi per la progettazione del nuovo stabilimento".

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