Acque trattate provenienti da San Piero a Grado, i limiti per tutti i radionuclidi sono rispettati

Il Comune intanto sollecita Arpat a realizzazione una scheda comprensibile per i cittadini, evitando allarmismi e strumentalizzazioni


L’assessore all’Ambiente Massimo Gulì, insieme al Dirigente Strategie Ambientali Leonardo Gonnelli e alla responsabile ufficio Ambiente Gloria Canessa, ha tenuto una conferenza stampa per informare sull’andamento e attuazione del Progetto di decontaminazione e scarico controllato delle acque trattate provenienti dal Cisam ed i relativi controlli attuati.

“Abbiamo chiesto ad Arpat – ha esordito l’assessore Gulì – che ci fornisse una scheda che spiegasse, in maniera semplice e comprensibile anche per il cittadino non “tecnico” i risultati delle analisi eseguite da ENEA sull’acqua trattata. Questo, per rispettare l’impegno di continuare a informare la popolazione su un argomento molto importante, ed evitare allarmismi e strumentalizzazioni”. I dati e i chiarimenti forniti da Arpat saranno pubblicati sulla rete civica del Comune.

Come è stato illustrato in conferenza stampa i 7 novembre sono state trasmesse dal Direttore del Cisam al Comune ed agli altri Enti interessati i risultati delle analisi eseguite da ENEA sull'acqua trattata mediante un processo di distillazione finalizzato all'abbattimento della concentrazione dei radionuclidi presenti, e un aggiornamento dei tempi di realizzazione del progetto.

Il 15 novembre il Cisam ha dato avvio allo scarico della suddetta acqua attraverso il depuratore biologico di Pisa Sud, fino all’immissione nel canale dei Navicelli, con le modalità indicate nell'autorizzazione di riferimento, rilasciata dalla Provincia di Pisa.

Con cadenza settimanale il Cisam effettuerà le successive operazioni di scarico sempre previa ricezione dall’ENEA delle misure radiometriche attestanti il rispetto dei parametri previsti.

“Anche se il Direttore del Cisam nella nota trasmessa ha evidenziato il rispetto, con ampi margini, dei valori previsti dalla normativa – ha sottolineato l’assessore - il Comune ha richiesto ad ARPAT una ulteriore valutazione dei risultati per acquisire una corretta e chiara informazione in materia di sicurezza ambientale”.

ARPAT nella nota inviata conclude che le analisi effettuate da ENEA dimostrano il rispetto dei limiti di rilascio per tutti i radionuclidi; tali limiti sono stabiliti in modo da garantire che la popolazione circostante sia soggetta ad una dose inferiore ad un valore che la normativa europea e italiana definiscono non rilevante da un punto di vista radiologico, ovvero trascurabile per quanto riguarda gli effetti sulla salute dell’uomo.

Nella nota, ARPAT comunica che effettuerà un piano straordinario di monitoraggio nell’area a valle dello scarico del depuratore di Pisa Sud che va dal fosso dove sono convogliate le acque del depuratore al Canale dei Navicelli fino alla foce dello scolmatore dell’Arno.
Nella nota allegata evidenzia i punti di monitoraggio e le matrici previste su cui verranno effettuate le analisi (acque comprese quelle potabili, suolo, sedimenti, pesce).

La richiesta del Comune di Livorno

Fonte: Comune di Livorno - Ufficio Stampa

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