
Il nostro ringraziamento va alle lavoratrici e ai lavoratori dei Comuni di Lari e Casciana Terme che con hanno coraggiosamente convocato un assemblea aperta costringendo i diversi attori politici e sindacali a dire un po’ di verità su come è stata gestita la questione “Progetto Prometeo”, fin dall’ inizio nata e pensata all’ interno del disegno di svendita dei servizi e dei lavoratori comunali ad un soggetto privato.
Sono stati palesi nell’ assemblea aperta le responsabilità e le omissioni dei soggetti sindacali confederali sempre più subalterni (chi più chi meno) alla politica e alle amministrazioni
E' giustificabile che a fronte di una informazione sulle privatizzazione di servizi pubblici i lavoratori ricevuta oltre un mese fa (l'11 Ottobre scorso, come ammesso dalla Cgil), non si sia sentita la necessità di mobilitare immediatamente il personale per dare un'efficace e immediata risposta alla politica liberista da “larghe intese” che persegue unitariamente un solo obiettivo: la diminuzione di diritti e tutele e la riduzione dei salari!
Ma forse, viene da pensare, che chiamare i lavoratori/lavoratrici alla lotta contro chi peggiora le loro condizioni, sia ormai una pratica dimenticata dal sindacato confederale ormai avvezzo al consociativismo nel gestire i servizi senza disturbare “ i politici” Certe 'folgorazioni tardive' di Cgil Cisl Uil, avvengono nella logica di chiudere la “stalla quando buoi sono scappati”, ovvero quando lavoratori e lavoratrici scoprono, da soli interessandosi direttamente dei loro problemi, che cosa sta avvenendo ai loro danni per scelta della politica e "distrazione" di certi dirigenti sindacali.
La conferma si trova nel procedimento di raffreddamento dei conflitti di fronte al Prefetto, gestito e vissuto in maniera 'burocratico-formale'! Al di la di come si sia svolto questo incontro nel giorno 15 novembre, è del tutto evidente che i segretari confederali abbiano accettato di non chiudere quel percorso perchè in quel caso avrebbero dovuto proclamare lo sciopero da estendere non solo ai comuni di Lari e Casciana Terme ma a tutte le realtà interessate dai processi di privatizzazione dei servizi o di fusione fra enti.
Tergiversare in Prefettura ha dato la possibilità a certi 'padroni pubblici' di portare avanti il loro disegno ovvero di “concludere definitivamente le procedure di appalto di servizi e persone ad un privato!”
E’ sindacalmente un suicidio andare ad un tavolo con il comune di Lari il giorno 21 Novembre quando il comune stesso ha già informato e proposto chiaramente cosa intende fare: privatizzare, esternalizzare, applicare il CCNL della multiservizi dal 1 Gennaio prossimo.
Se si va ad un tavolo di trattativa, questa si deve svolgere a parità di condizioni! E allora si doveva pretendere già dall’ incontro in Prefettura che il Comune di Lari ritirasse la proposta di esternalizzare e privatizzare ! Il ritiro avrebbe permesso un comune impegno a riaprire il confronto sulle delibere approvate, con la possibilità, a fronte della non motivazione delle scelte effettuate e della insussistenza giuridica delle ragioni portate, a sospenderne l’applicazione e di fatto le procedure di appalto!
Sarebbe stato quantomeno corretto e trasparente che questi argomenti fossero stati sottoposti al giudizio dell’elettorato facendoli divenire argomento di confronto anche per la prossima campagna elettorale per il rinnovo degli organi del nuovo comune Casciana Terme-Lari!
Per queste ragioni, il sindacato COBAS PUBBLICO IMPIEGO invita i lavoratori/lavoratrici del Comune di Lari e Casciana Terme a non fidarsi delle promesse pretendendo di essere presenti con propri delegati all’ incontro del 21 novembre prossimo, per controllare direttamente lo svolgimento dell’ incontro e affermare la volontà dei lavoratori\trici. In concomitanza con l'incontro è opportuna una mobilitazione generale organizzando momenti di protesta e di discussione pubblica.
Noi infatti avevamo denunciato da tempo che dietro i processi di fusione si nascondono altri intenti e interessi da parte degli amministratori locali che stanno creando le condizioni per liberarsi dei servizi gestiti direttamente, per diminuire l’ occupazione a partire dai profili esecutivi, per aumentare e mantenere i costosi apparati di vertice (dirigenti e posizioni organizzative) che sottraggono risorse al salario e sui quali non si farà alcuna razionalizzazione della spesa.
Questi metodi purtroppo non sono la prerogativa solo dei comuni di Lari e Casciana Terme. Certe notizie apparse sulla stampa che in altre realtà dove si farà la fusione si reinternalizzeranno i servizi ( Crespina Lorenzana), sono stati utilizzati palesemente come “fumo negli occhi” in forma comunicativa e strumentale, per nascondere la realtà e certi tipi di scelte da “inciucio” che sono state effettuate e si effettueranno solo al fine di mantenere nel tempo “potere e poltrone”.
E’ il vecchio sistema utilizzato dalla politica e da certi apparati dirigenziali (di nomina partitica) , per nascondere la propria incapacità di amministrare e organizzare i servizi, scaricandone le conseguenze sui lavoratori e sui cittadini!
Cobas pubblico impiego
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