La CIR Food Eudania chiude dopo 43 anni lo stabilimento della mensa e trasferisce i 26 dipendenti a Sambuca

La CIR FOOD Eudania di Certaldo in via Carlo Marx (foto d'archivio)

A partire da gennaio 2014 l'attività si sposta a Tavarnelle Val di Pesa in un immobile appositamente realizzato nel 2012. Adesso per il futuro dei locali, di proprietà della cooperativa, si muovono le associazioni di volontariato


Si chiude un’epoca a Certaldo, quella della cooperativa Eudania, che in Valdelsa si è unita con la CO.GE.MA. per lo stabilimento di produzione pasti in via Carlo Marx. Dopo 43 anni chiude il punto del paese di Boccaccio, resta aperto invece il self service.  A partire da gennaio 2014 i 26 dipendenti saranno trasferiti totalmente in blocco a Sambuca, località di Tavarnelle Val di Pesa, in un immobile appositamente acquistato nel 2012 dalla Cooperativa  che si presenta come uno dei centri “tra i più moderni e all’avanguardia di tutta l’azienda” e grazie alla collaborazione dei dipendenti di Bottai, località di Impruneta, saranno prodotti circa 3500 pasti al giorno che saranno a disposizione degli oltre 200 clienti che si collocano fra le province di Firenze e Siena. La decisione è stata ufficializzata dal vicepresidente della CIR – Food Senesi che ha motivato questo passaggio come “un investimento importante che ha come scopo principale quello di salvaguardare l’occupazione, sviluppare l’attività sulla dorsale Firenze Siena e offrire un prodotto qualitativamente migliore di quanto non sia già quello attuale”.

La struttura inoltre, situata in via Carlo Marx, viene considerata obsoleta sia nelle strutture che nelle attrezzature.  Intanto a Certaldo ci si interroga sul futuro di questo immobile che appartiene alla Eudania CIR Food che negli scorsi mesi ha riscattato il diritto di superficie, diventando a pieno titolo proprietaria dell’immobile. Le associazioni di volontariato si stanno muovendo per capire se vi possono essere gli spiragli per un interessamento oppure se il futuro di questo immobile è già stato deciso. La Prociv Arci di Fabio Mangani spiega: “Gli spazi che abbiamo a disposizione sono congeniali per i nostri bilanci ma insufficienti per la realtà che siamo, anche perché dobbiamo ricordarci che la nostra forza è il volontariato”. La Croce Rossa invece esce allo scoperto: “Il vero problema è la collocazione dei mezzi di soccorso, una volta che avremo acquisito l’ambulanza dopo i fatti del piromane. I locali dove ci troviamo sono di nostra proprietà, prima occorrerebbe venderli e poi affacciarci a nuove realtà. Quattrocento metri quadri potrebbero essere sufficienti, anche se dobbiamo ancora capire quale sarà il futuro dell’ex Aeronautica come possibile opzione per una nuova sede”.

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