Illustrata in commissione Agricoltura, presieduta da Loris Rossetti, Pd, la delibera di Giunta sull’articolo 5 della legge regionale che ha trasformato l’azienda agricola di Alberese nell’ente Terre regionali toscane. Si tratta di un provvedimento che reintroduce nell’ordinamento regionale la disciplina del riutilizzo dei terreni abbandonati o incolti, già contenuta in una precedente legge del 1979, abrogata nel 2009.
Ad illustrare in commissione la proposta di regolamento è stato il dirigente del settore Forestazione della Giunta toscana, Carlo Chiostri, accompagnato dal direttore dell’ente Terre toscane, Claudio Del Re, che ha coadiuvato Chiostri nel fornire chiarimenti ai consiglieri.
“La modifica risponde all’esigenza di inserire nel più ampio progetto della Banca della Terra anche i terreni che saranno censiti come abbandonati o incolti, che assieme a quelli del patrimonio agricolo e forestale regionale o ai terreni resi disponibili da altri soggetti pubblici e privati, potranno essere messi a disposizione dell’imprenditoria privata o di cooperative”, ha affermato il presidente Rossetti in avvio di seduta.
“Per raggiungere tale scopo”, ha subito chiarito Chiostri, “la proposta attribuisce all’ente Terre regionali toscane il compito di istruire, valutare ed approvare i piani per la rimessa a coltura che devono essere presentati da coloro che intendono chiedere l’assegnazione dei terreni”.
Chiostri, entrando nel merito dell’articolato, ha sottolineato che “scopo del regolamento è creare le condizioni per nuova occupazione” e “in via prioritaria favorire i giovani con età inferiore ai quarant’anni”.
La proposta di regolamento, su cui la commissione Agricoltura svolgerà delle consultazioni, detta le tecniche e le procedure per l’effettuazione del censimento dei terreni abbandonati o incolti, indica le modalità di presentazione delle domande per l’assegnazione di tali terreni, disciplina i criteri per l’ammissibilità e la selezione dei richiedenti, afferma che sarà Terre toscane a determinare il canone dovuto ai proprietari dei terreni assegnati, disciplina gli interventi effettuati dai Comuni, precisa il ruolo di Province, Unioni di comuni e Comunità montane, contiene infine una norma transitoria in base alla quale i Comuni potranno identificare le aree più idonee per la rimessa a coltura.
Tutti questi aspetti sono stati chiariti da Chiostri e Del Re, anche in risposta a sollecitazioni ed osservazioni avanzate dai consiglieri regionali presenti in commissione. In particolare Claudio Marignani del Pdl ha sottolineato la necessità di creare nuove opportunità di lavoro per i più giovani, mentre Aldo Morelli del Pd ha evidenziato la difficoltà, per molti piccoli Comuni, di svolgere autonomamente i censimenti richiesti dalla proposta di regolamento. In funzione di quest’ultima osservazione, su suggerimento di Rossetti, la Giunta ha preso impegno affinché il futuro censimento, là dove esistono le Unioni di comuni, possa essere svolto in forma associata.