“È una vergogna – dichiara il Consigliere Regionale della Toscana di Sinistra Ecologia e Libertà Mauro Romanelli – che Trenitalia, senza alcun confronto, decida di dare il colpo di grazia ai pendolari toscani e italiani”. “La decisione di tagliare da dicembre dodici treni Intercity colpisce i cittadini da Nord a Sud: tali treni, infatti, pur se a lunga percorrenza, sono uno strumento fondamentale di trasporto per tanti lavoratori e studenti che li utilizzano per le brevi e medie percorrenze”.
“Per la Toscana la soppressione dell’Intercity “598 – Trieste/Napoli” priverebbe di un collegamento veloce tra Arezzo, Firenze e Prato”, così come deviare sulla linea dell’Alta velocità il Freccia Bianca “9762” significa eliminare l’unico collegamento veloce fra Roma e Genova rimasto per chi vive sulla costa tirrenica”. “Voglio ricordare, insieme ai rappresentanti di SEL in Maremma, che le potenzialità della dorsale tirrenica sono enormi, e la linea attuale è all’avanguardia nel panorama delle ferrovie europee: con una politica della mobilità integrata e sostenibile, si potrebbe rendere superflua la realizzazione di un’autostrada impattante come quella proposta da Sat nell’ultima stesura del tracciato e puntare finalmente sul trasporto su ferro”.
“Ma ormai il gioco di Trenitalia è chiaro, si punta tutto e solo sull’Alta Velocità e così il malfunzionamento dei treni IC fino ad oggi, con ritardi, cattiva manutenzione e sporcizia, sembrerebbe quasi una scelta voluta per dirottare i passeggeri su treni più remunerativi”. “E finora tutto ciò è avvallato dal Governo che regala sconti agli operatori dell'alta velocità, a scapito della Rete ferroviaria”. “Trenitalia esercita un servizio di rilevanza pubblica, sfruttando una rete pubblica, e la Politica e le Istituzioni devono richiamarla a questi indirizzi, decidendo una volta per tutte di abbandonare progetti come il sotto attraversamento Alta Velocità di Firenze, la cui pericolosità e inutilità sono sotto gli occhi di tutti, indagini della Magistratura comprese”.
“Non posso che condividere l’impegno della Giunta della Regione Toscana nel chiedere al Governo non solo il blocco di questi tagli sciagurati ai treni Intercity, ma anche di impiegare gli ingenti utili di Ferrovie dello Stato per provvedimenti urgenti a difesa dei servizi essenziali e irrinunciabili per la mobilità dei cittadini”. "Con una mozione chiedo al Consiglio Regionale nella sua interezza di sostenere e ribadire queste volontà".
Mozione. Oggetto: “Difesa del sistema ferroviario nazionale e regionale”
IL CONSIGLIO REGIONALE
Ricordato che:
- Trenitalia intende, dal cambio orario di dicembre, tagliare ben dodici treni interregionali (Intercity) che collegano Nord e Sud dell’Italia, passando dalla Toscana, e deviare sulla linea dell’Alta velocità il Freccia Bianca “9762 Roma – Genova”;
- Il Freccia Bianca ”9762” (che parte da Roma alle 6.57, in transito a Grosseto alle 8,22, a Livorno alle 9,15, a Pisa alle 9.29 e a Massa alle ore 9.51) sarebbe dirottato dalla dorsale Tirrenica sulla linea Pisa - Firenze;
- L’Intercity “598” Trieste - Napoli, che transita da Chiusi – Chianciano, Arezzo, Firenze e Prato, prima di andare verso Bologna e poi verso il Friuli è tra i treni destinati a essere soppressi;
- I tagli degli Intercity, dunque, riguardano otto regioni oltre alla Toscana: Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Liguria, Umbria e Campania;
- Il Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi e l'Assessore Ceccarelli sono intervenuti presso il Governo chiedendo una sospensione delle decisioni per quanto riguarda gli Intercity e la Freccia Bianca della Tirrenica, in attesa di un vero e proprio tavolo di confronto tra Regioni, Governo e Trenitalia, e sollecitando l’applicazione di quanto già previsto dal Decreto Legge 6 luglio 2011 n.98, ovvero l’applicazione applicare di una sovrattassa sui servizi ad alta velocità per finanziare il resto del servizio ferroviario, nazionale e regionale.
Considerato che:
- Con lo spostamento del Freccia Bianca sarebbe così eliminato il treno dei pendolari della costa, l’unico collegamento veloce fra Roma e Genova rimasto per chi vive fra la Maremma e Livorno;
- Tali treni, pur se a lunga percorrenza, sono uno strumento fondamentale di trasporto per pendolari a breve/media percorrenza e che la politica di Trenitalia altresì confermerebbe la scelta aziendale di puntare tutto sull’Alta Velocità, minando i collegamenti essenziali per il Sistema Paese;
- Trenitalia esercita un servizio di rilevanza pubblica, sfruttando una rete pubblica;
- Trenitalia sulle recenti decisioni non fornisce ufficialmente motivazioni, così come in passato si è spesso negata al confronto con le Istituzioni, non fornendo pure dati essenziali quali le cifre sui passeggeri, sui passivi dei treni da tagliare e sul proprio, nascondendosi dietro la “motivazione” della riservatezza per questioni di politiche industriali e concorrenza;
- Recentemente e contraddittoriamente il Governo ha emanato un decreto per fare sconti agli operatori dell'Alta Velocità, che genereranno minori introiti per settanta milioni a Rete ferroviaria Italiana e risparmi per cinquanta e venti milioni a Trenitalia e al gestore privato, mentre poco o niente è stanziato per la mobilità dei pendolari regionali e interregionali;
- Ferrovie dello Stato ha realizzato nell’esercizio 2012 utili pari a 380 milioni di euro;
- sul fronte degli investimenti riguardanti nuovi mezzi vi è il rischio che essi, di fatto, siano tutti a carico delle Regioni, che già da anni devono ricorrere in quota sempre maggiore a fondi propri anche per quanto riguarda il materiale rotabile;
- Il trasporto regionale su rotaia rappresenta una grande questione nazionale di ammodernamento e un diritto sociale alla mobilità ineludibile.
SOSTIENE
Le posizioni e le proposte esternate dal Presidente Rossi e dall'Assessore Ceccarelli
IMPEGNA LA GIUNTA REGIONALE
- A proseguire il lavoro di vigilanza e opposizione fin qui svolto affinché tali ipotesi di soppressioni e spostamenti siano definitivamente accantonate da Trenitalia, chiedendo provvedimenti urgenti a difesa dei servizi essenziali e irrinunciabili per la mobilità dei cittadini.
Mauro Romanelli