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'Braccetto', è già polemica: la lista civica 'Cittadini in Comune' denuncia ritardi, errori e spese lievitate

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La lista civica Cittadini in Comune interviene dopo l'inaugurazione del braccetto di collegamento tra la Bretella del Cuoio e la zona industriale di Santa Croce sull'Arno

Stiamo parlando di un'infrastruttura non inutile ma nata tardi  inaugurata in piena crisi  economica piuttosto che  quandoil lavoro c'era e le aziende aprivano investendo sul territorio, mentre oggi  chiudono attanagliate da una recessione economica che pare non finire.  Tipico esempio di promesse da partito,vanno per  comodo e per le lunghe.  E'un' opera  poco pensata sin dall'inizio, i braccetti di raccordo avrebbero dovuto essere progettati ed eseguiti contemporaneamente alla Bretella del Cuoio che è  l'arteria principale di un insieme di infrastrutture  per Santa Croce sostanzialmente utili a far lavorare meglio la nostra  zona industriale collegandola anche a quella di  Castelfranco . Eppure dopo venti anni che se ne parla  la connessione tra queste due zone non c'è. Sono  contigue in linea d'aria ma  ancora sempre e solo collegate  dalla vecchia viabilità, nonostante  i milioni di euro investiti. 

Guardando ai fatti, il  progetto delle opere di viabilità di raccordo “Bretella del Cuoio” di Santa Croce sull’Arno è stato approvato dalla giunta di maggioranza solo nel 2012 : allora fu prevista  l'ultimazione dei lavori entro il Febbraio 2013, mentre sono stati terminati in questo mese di Novembre con un ulteriore slittamento di oltre otto mesi. 
Ritardi su ritardi, nel frattempo gli operatori della zona industriale hanno dovuto attendere  perché l'amministrazione rimediasse non solo alla propria mancanza di  capacità previsionale, ma  agli errori di valutazione in fase progettuale che hanno richiesto a lavori iniziati varianti sostanziali.

Infatti  dalla rappresentazione grafica  riportata sul tabellone si vede che il raccordo della Bretella del Cuoio in prima progettazione sarebbe dovuto finire  all’altezza di via S. Andrea formando una  pericolosa intersezione a T la quale, inserita in una zona di maggior flusso veicolare ed a maggior velocità, rischiava  di provocare  grosse difficoltà di transito per gli autotreni, che arrivano a lunghezze di ben 18,75 metri , con gli annessi problemi di scorrimento.
Com'è possibile che in fase di progettazione nessuno si sia accorto di questo problema ? 

A  Santa Croce sull'Arno  siamo abituati a vedere progetti variati in corso d'opera e questo sistematicamente implica aumenti di costo che ricadono nelle tasche dei cittadini. Per il braccetto si è assistito oltre al danno la beffa:  per rimediare a quella intersezione non solo è stata deliberata  una prima spesa di trentottomila euro (oltre oneri di sicurezza ed imposte), ma i nostri amministratori hanno aggiunto un' ulteriore spesa imprevista  che supera del 40% l'importo deliberato,  tra l'altro inserendo a giustificativo voci quali segnaletica orizzontale e verticale  già  precedentemente computate.  

Viene da chiedersi: ma un contribuente che già ha subito un  danno economico indiretto determinato per la consegna in ritardo di un'opera pubblica di importanza strategica, quante volte  ha pagato i  medesimi lavori per la sua realizzazione? Non c'è niente da gioire. La cosa più drammatica è  che come accade da trent'anni a questa parte puntualmente a sei mesi dalle elezioni, dopo quattro anni e mezzo di nulla , tutto viene apparentemente aggiustato. 

Fonte: Ufficio stampa Lista civica Cittadini in comune

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