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'Abitare solidale', il 14 novembre la firma del protocollo d’intesa per l’attuazione del progetto

foto d'archivio

Abitare Solidale” diventa realtà anche nel territorio del Valdarno Inferiore, in particolare nei comuni di San Miniato, Santa Croce sull’Arno, Montopoli in Val d’Arno e Castelfranco di Sotto. Giovedì 14 novembre prossimo, infatti, verrà sottoscritto il protocollo d’intesa tra Società della Salute Valdarno Inferiore e Associazione Auser Volontariato Territoriale di Firenze che sancisce l’avvio dei lavori del Gruppo tecnico di coordinamento e del Tavolo operativo per la realizzazione di forme innovative di coabitazione e per la costituzione di condomini solidali, fondati sui principi del mutuo aiuto e della reciproca solidarietà.

Un bene prezioso ed essenziale come la casa può divenire un problema sia per chi non è in grado di acquistarne o affittarne una, ma anche per chi, pur vivendo in un appartamento di proprietà o in locazione, non è più in grado di gestirne i costi di manutenzione. Il progetto mira a far incontrare le diverse esigenze di anziani soli (autosufficienti), proprietari o affittuari di alloggi non facilmente gestibili con l'avanzare degli anni e troppo grandi per le loro esigenze di vita; famiglie che non riescono a conciliare la cura dei figli e la gestione degli affetti con i tempi del lavoro e le esigenze di soggetti (singoli, genitori con figli, famiglie) in temporanea condizione di difficoltà economica e sociale oppure donne già inserite nei percorsi di sostegno antiviolenza e che necessitano di ulteriori e diverse soluzioni individualizzate per il recupero dell’autonomia oppure giovani studenti e lavoratori alla ricerca di soluzioni abitative economicamente sostenibili o, infine, donne sole o con figli e con un reddito insufficiente alla gestione di una condizione abitativa autonoma.

Per l’attuazione del progetto “Abitare Solidale” nel proprio territorio, la Società della Salute Valdarno Inferiore ha promosso la costituzione di un Gruppo tecnico di coordinamento in rete costituito da un rappresentante di ogni partner coinvolto ovvero Società della Salute stessa, Auser Volontariato territoriale di Firenze (soggetto gestore del progetto in grado di svolgere un ruolo di supporto e di facilitazione per l’avvio dell’intervento ed il monitoraggio dello stesso in itinere), Auser Volontariato territoriale del Valdarno Inferiore, Cooperativa “La Pietra d’Angolo”, Domus srl e Associazione Frida. Le funzioni del Gruppo tecnico di coordinamento saranno coordinare l'intero progetto, monitorare e valutare periodicamente i risultati, curare le relazioni tra i vari soggetti partner, apportare le eventuali modifiche migliorative alle varie fasi/azioni.

Sarà Domus srl a rendere operativo il progetto, garantendo il coordinamento progettuale, la sede operativa dello stesso e il rapporto diretto con i cittadini interessati alle esperienze di coabitazione, tramite i propri operatori di sportello.

Ecco come funziona concretamente il progetto “Abitare Solidale”.

- Ricezione richiesta e offerta abitativa: l’accesso al progetto può essere diretto telefonando al numero 3347822247 (il giovedì  dalle ore 14.00 alle ore 16.00 e il mercoledì mattina dalle ore 9.00 alle ore 13.00 ) oppure scrivendo una e-mail all’indirizzo: abitaresolidale.valdarnoinf@gmail.com.

L’operatore che risponde al telefono, oltre a fornire maggiori informazioni sulle caratteristiche dei possibili percorsi di coabitazione, raccoglierà le prime adesioni e richieste. Le persone interessate saranno poi  contattate per ulteriori approfondimenti.

L’accesso al progetto, inoltre, può avvenire su segnalazione da parte dei Servizi territoriali e delle associazioni partner del progetto.

- Compilazione “Profilo tipo generico”: strumento di valutazione in ingresso delle caratteristiche generiche dei potenziali fruitori del servizio, utile per valutare le eventuali affinità tra tutti i candidati e creare delle possibili connessioni.

- Colloqui individuali tra operatori dello sportello “Abitare Solidale” e i candidati.

- Abbinamenti tra eventuali coppie di coabitazione a fronte di compatibilità emerse.

- Conoscenza graduale pre-coabitazione tra i candidati mediata dagli operatori.

- Elaborazione e sottoscrizione da parte dei candidati del “Patto Abitativo”: il Patto rappresenta la diretta emanazione dei bisogni ed esigenze delle parti e la sintesi della concertazione tra le stesse, ed è il principale parametro per verificare la qualità della coabitazione in itinere, nonché il primo e più forte vincolo tra gli interessati. Vincola le parti al vicendevole rispetto delle esigenze di vita e a un mutuo scambio di servizi ed aiuto, e sancisce l'effettivo avvio della coabitazione.

- Periodo sperimentale (30 giorni circa) di coabitazione: fase di prova, nel corso della quale sperimentare dinamiche e modalità derivanti dal condividere uno stesso spazio di vita. La fase sperimentale vede un importante, ma non invasivo, lavoro di monitoraggio da parte dei volontari tutor (assegnati a ogni singola coppia di coabitazione) e degli operatori.

- Firma Comodato d'uso precario gratuito d'immobile:  strumento giuridico dalla forte caratterizzazione sociale (non si prevedono canoni di locazione; i tempi di preavviso per una eventuale interruzione del rapporto sono decise dalla parti e comunque sempre a tutela di entrambe).

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