Per Vittorio Bugli a Cascine di Tavola il primo esempio di fattoria moderna

La fattoria di Cascine di Tavola

L’assessore regionale alla presidenza ha risposto in aula ad un’interrogazione del capogruppo Pdl. Magnolfi: “Sia d'interesse valorizzare questo patrimonio e inserirlo nel circuito turistico ed economico”


Rendere accessibile e fruibile il complesso delle Cascine di Tavola in relazione al progetto di Parco agricolo della Piana, integrarlo con il sito di Gonfienti e metterli entrambi in rete. Questi alcuni degli obiettivi prioritari della Giunta regionale nei confronti della fattoria medicea delle Cascine di Tavola, che l’assessore regionale alla presidenza Vittorio Bugli ha elencato nella risposta all’interrogazione del capogruppo Pdl Alberto Magnolfi sulla riqualificazione e valorizzazione di questa realtà.

L’assessore ha ripercorso la storia di questa realtà considerata “primo esempio di fattoria moderna e primo esempio di struttura per la ricerca e l’uso razionale della risorsa agricola”. Bugli ha ricordato che l’ultimo proprietario aveva acquistato il nucleo storico per 17 milioni e che il progetto di riconversione ad uso residenziale ed alberghiero era stato bloccato e che adesso ci sarà un’asta pubblica per la vendita dell’immobile.

“Mi ritengo molto parzialmente soddisfatto – ha detto Magnolfi – solo perché la Giunta ha preso atto del problema, ma senza dare risposte concrete”. “Siamo nel Parco della Piana – ha aggiunto il capogruppo Pdl – e siamo di fronte ad un patrimonio di valore storico e ambientale; è interesse della comunità toscana valorizzarlo, metterlo in condizione di essere fruibile ed inserirlo nel circuito turistico ed economico”.

Sulla partecipazione o meno della Regione all’asta pubblica, l’assessore ha risposto che “qualora questa fosse bandita nel 2013, la Regione non sarebbe tecnicamente in grado di parteciparvi, perché la legge di stabilità 2013 vieta espressamente alle pubbliche amministrazioni di acquisire per l’anno in corso immobili a titolo oneroso. Se l’asta dovesse tenersi nel 2014 la Regione potrebbe valutare insieme al comune di Prato la possibilità di un intervento diretto”.

“C’è stato anche un tentativo di speculazione poi bloccato”, ha osservato ancora Magnolfi nella replica.

LA NOTA DEL PDL

«Se l’asta pubblica per l’acquisto della Fattoria di Tavola verrà bandita nel 2013, la Regione non sarà materialmente in grado di partecipare per i vincoli imposti dal patto di stabilità. Qualora, invece, l’asta pubblica di acquisto fosse bandita nel 2014 la Regione potrebbe valutare una sua partecipazione assieme, ovviamente, al Comune di Prato e agli altri Enti Locali interessati. Detta partecipazione dovrebbe comunque essere collegata ad una specifica progettualità e alla ricerca di partner interessati alla gestione.»

Questa in estrema sintesi la risposta offerta dall’Assessore Bugli a nome della Giunta regionale all’interrogazione question-time presentata dal Presidente del Gruppo regionale PdL Alberto Magnolfi relativa alla “riqualificazione e valorizzazione della Fattoria medicea delle Cascine di Tavola all’interno del Parco agricolo della Piana anche attraverso l’istituzione di un centro regionale di eccellenza agro-alimentare”.

“Bugli ha, quindi, escluso ogni possibilità di intervento nel 2013 e per l’anno prossimo in sostanza si è limitato ad un laconico «si vedrà». Davvero troppo poco! –  attacca Magnolfi - Invece di impegnare stanziamenti sul futuribile parco agricolo al centro della Piana, la Regione dovrebbe concentrare le risorse su questa realtà che ci proviene dai secoli e che, tra l’altro, rientra nei confini del parco ipotizzato. Sarebbe anche un modo per dare finalmente a Prato un segnale di attenzione non fatta solo di parole e di promesse, fin qui tutte puntualmente disattese.

La Fattoria delle Cascine di Tavola, una volta recuperata e valorizzata, avrebbe potenzialità multiformi sia come polo di ricerca scientifica nell’agroalimentare, anche secondo l’ipotesi formulata dal Comune di Prato, sia come risorsa degna di inserirsi in un circuito turistico nazionale ed internazionale recuperando la valenza da riconoscersi a quello che è stato il primo esempio di fattoria moderna e di esercizio su basi scientifiche della pratica agricola.

Il tema per noi rimane prioritario e per questo non smetteremmo di pungolare la Regione affinchè, in un dialogo costruttivo con il Comune di Prato, possa essere fugata ogni ambiguità e, finalmente, si proceda all’acquisto e al recupero di un patrimonio che sarebbe imperdonabile dissolvere.” – ha concluso Alberto Magnolfi.

L'interrogazione del PdL

Fonte: Toscana Consiglio Regionale

Tutte le notizie di Prato

<< Indietro
torna a inizio pagina