Lo spacchettamento di Ataf non rientra nelle competenze della Regione. Risposta della giunta a Palazzo Panciatichi

foto d'archivio

L’assessore ai trasporti Vincenzo Ceccarelli interviene in merito a un’interrogazione presentata da Monica Sgherri (FdS-Verdi). “La nostra azione volta a garantire certezza risorse e mantenimento del livello di servizio”


Lo “spacchettamento” di Ataf Gestioni in tre aziende non rientra tra gli ambiti di incidenza della legge regionale 42/98. A sostenerlo è l’assessore regionale ai trasporti Vincenzo Ceccarelli, il quale ha risposto in aula a un’interrogazione, presentata da Monica Sgherri (capogruppo FdS-Verdi), in merito alla “verifica di congruità, rispetto agli obiettivi della Regione per la procedura di gara unica per il trasporto pubblico locale, dello spacchettamento di Ataf Gestioni in tre aziende”.

Ceccarelli ha precisato che “l’azione regionale è volta a garantire condizioni di certezza per quanto attiene le risorse destinate al Tpl e il mantenimento del livello di servizio fin qui garantito anche con la gara su ambito unico. È in questo contesto, che non comporta riduzioni di servizio, che i rapporti tra impresa e lavoratori possono esplicarsi in totale autonomia”. L’assessore ha ricordato che nel settembre scorso è stato concluso un accordo con Api, Uncem, Anci e sindacati che prevede garanzie su risorse, livello di servizio, sulle procedure di gara, anche con riferimento al piano occupazionale, alla sub-concessione e alla formazione del personale. Quanto alla preoccupazione, espressa dalla consigliera Sgherri, che lo spacchettamento possa “fare da apripista per quanto riguarda il bando di gara unica per il trasporto regionale, con la creazione ad hoc di un raggruppamento temporaneo d’impresa poi spacchettato dopo l’aggiudicazione”, l’assessore ha spiegato che la Giunta regionale ha stabilito l’obbligo per il soggetto aggiudicatario della gara “di gestire in modo unitario il contratto di servizio con la Regione, indicando le prestazioni che il soggetto stesso dovrà assumere” e stabilendo una serie precisa di obblighi minimi.

Sgherri ha ringraziato per la risposta “molto tecnica, mentre sarebbe stata preferibile una risposta politica” e ha confermato di “mantenere molte preoccupazioni”. “Sarà anche stato sottoscritto un protocollo – ha detto la capogruppo FdS-Verdi – ma i risultati dello spacchettamento sono tutti sulla pelle dei lavoratori, perché sono stati disdettati tutti i contratti e le condizioni economiche sono peggiorate. Mi pare – ha aggiunto Sgherri – che sia fallito l’obiettivo della società unica e che a questo sia sostituito il concetto dell’unitarietà, che non può garantire risparmio per la compensazione fra linee forti e deboli”.

IL GRUPPO CONSILIARE “FEDERAZIONE DELLA SINISTRA – VERDI”

 Una risposta puntuale,  che mi riservo di analizzare con attenzione, ma che non mi pare abbia sciolto i nodi politici di fondo che ponevo. Così Monica Sgherri – Capogruppo di “Federazione della Sinistra – Verdi” in Consiglio Regionale in merito alla risposta – oggi in aula da parte dell’assessore regionale ai trasporti – sull’interrogazione relativa alla vicenda dello “spacchettamento” in tre società di Ataf Gestioni e alle conseguenze che questo potrebbe avere anche a livello regionale. Il dato più importante  - prosegue Sgherri – che ponevo era il fatto che la creazione di un raggruppamento temporaneo d’imprese per vincere la gara di vendita di Ataf e poi immediato ri spacchettamento delle società vincitrici fosse una procedura che potesse fare da apripista a quanto potrebbe succedere a livello di gara regionale per l’aggiudicazione del tpl: nell’operazione Ataf, tutto il peso dell’operazione va di fatto a pesare sui lavoratori (disdetta contratti integrativi, peggiori  condizioni di lavoro, rischi per l’occupazione ecc). Dalla risposta dell’assessore i dubbi sulla possibile replica a livello regionale non sono fugati ma anzi rafforzati. A noi sembra che la Regione di fatto rinunci all’obbiettivo della “gara unica per società unica”: l’obbiettivo di superare la frammentazione societaria, con il criterio “dell’unitarietà” – come riferito in aula -, non è assolutamente garantito. I benefici di una società unica andrebbero persi, come i risparmi derivanti dalla riduzione ai consigli di amministrazione e gli unici effetti sarebbero per i lavoratori (occupazione, sugli stipendi e sulle condizioni di lavoro) e per gli utenti (taglio delle linee deboli). Insomma le perplessità che avevamo non paiono fugate dalla risposta, e rimangono – come minimo – tutte in piedi, a cominciare dall’impossibilità di avere una effettiva cabina di  regia regionale se si realizzasse anche a livello regionale la frantumazione che la vicenda Ataf ci mostra in pieno!

Fonte: Toscana Consiglio Regionale

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