
L’assessore Vincenzo Ceccarelli ha risposto a un’interpellanza presentata dal consigliere Ciucchi (Gruppo misto), che invoca “una seria riflessione”
La Regione, socia di Fidi Toscana con una partecipazione del 49,53%, concorre in modo importante alla patrimonializzazione della società. Lo ha spiegato l’assessore regionale Vincenzo Ceccarelli, rispondendo in aula a un’interpellanza presentata da Pieraldo Ciucchi (Gruppo misto), dal titolo “Stato della presenza della Regione Toscana in Fidi Toscana”.
Ceccarelli ha ricordato che Fidi Toscana è un intermediario finanziario vigilato da Banca d’Italia e che “le risorse pubbliche concesse servono principalmente a concedere garanzie alle piccole e medie imprese toscane, nell’ambito di interventi di sostegno all’accesso al credito che hanno sempre caratterizzato l’azione della Regione in economia”; ha precisato inoltre che “il patrimonio non va confuso con i fondi di terzi in gestione”. Nel 2012, dopo una verifica di Banca d’Italia, per Fidi “si è aperta una nuova stagione con l’adozione di uno statuto societario profondamente rivisto, che ha comportato un’importante ridefinizione delle missioni aziendali e una diversa governance”.
La Regione ha sostenuto la trasformazione per la ridefinizione delle funzioni incentrate sull’esercizio del credito di firma, perseguendo la dismissione delle funzioni non inerenti l’esercizio del credito. Ancora, ha spiegato Ceccarelli, il cda di Fidi Toscana è composto da 11 membri nominati dall’assemblea dei soci, che elegge anche il suo presidente, e 5 membri sono indicati dal Consiglio regionale. Fidi Toscana detiene attualmente 31 partecipazioni, di cui 11 durevoli e 20 temporanee, assunte nell’ambito di attività di merchant banking. Il nuovo piano industriale prevede la dismissione di circa il 70% delle partecipazioni temporanee entro il 2015.
Ciucchi si è detto “preoccupato” per la vicenda Fidi Toscana. “Noi non ci rassegniamo a dare per persa Fidi Toscana, e vorremmo che la Giunta regionale facesse altrettanto - ha detto il consigliere -. Avvertiamo un chiaro disagio nel rapporto tra il governo e quello che è un suo strumento di sostegno all’economia. Non si cerca di arrivare a un confronto con il Consiglio regionale e anche con la Giunta non mi pare ci siano percorsi di condivisione”. “Fidi Toscana – ha aggiunto Ciucchi – si è dileguata sui territori, si chiedono garanzie come una banca qualsiasi; è diventata una zattera per la Regione Toscana. Ci buttiamo 200 milioni di euro che se fossero disponibili potrebbero essere utilizzati meglio per un sostegno concreto a tante aziende in difficoltà. Chiedo che si apra una riflessione seria sulla società”.
Fonte: Toscana Consiglio Regionale
<< Indietro