
L’associazione Italiana per il Consiglio dei Comuni e delle regioni d’Europa al lavoro sulla costituzione dell’area metropolitana fiorentina e al suo funzionamento
Nel mese di novembre l’Aiccre (Associazione Italiana per il Consiglio dei Comuni e delle regioni d’Europa) convocherà un’assemblea straordinaria dei soci per fare il punto sulle ipotesi di riforme istituzionali in atto. Lo ha stabilito la direzione regionale dell’Aiccre, svoltasi stamani nella sala delle Feste di palazzo Bastogi, al termine dei lavori dedicati alla costituzione dell’area metropolitana fiorentina e al suo funzionamento.
“In realtà, anche senza attendere l’esito delle proposte di legge in discussione”, ha precisato la segretaria regionale dell’Aiccre Patrizia Dini, “per effetto delle leggi in essere e per effetto delle ricadute che esse avranno sulla Finanziaria, oltre 100 dei 287 Comuni toscani, a partire dal primo gennaio del 2014, non potranno più esercitare una serie di funzioni, il che, di fatto, li renderà incapaci di dare risposte ai cittadini”. Analogamente, anche le Province, che pure torneranno alle urne a meno di nuove disposizioni legislative, dall’inizio del prossimo anno vedranno rimesse in discussione alcune delle loro funzioni.
“In questo quadro, in cui sembra inevitabile l’approdo alle città metropolitane con tutte le conseguenze di redistribuzione delle funzioni e di ridesegno dei livelli istituzionale che ne discendono”, ha spiegato Patrizia Dini, “è necessario che l’assemblea nazionale dell’Aiccre possa dare un suo contributo al dibattito nazionale affinché la futura legge indichi alcune certezze. Il tema che abbiamo davanti, ed è quello che porremo al centro della discussione dell’assemblea straordinaria, è capire quali funzioni dovranno svolgere i Comuni, che restano organi elettivi, quali funzioni dovranno svolgere le Province, che non è ancora chiaro se saranno organi elettivi o organi di nomina, e quali funzioni e quali politiche istituzionali eserciteranno le Regioni”. Il passaggio, insomma, riguarda non solo la riorganizzazione istituzionale, ma anche i servizi che gli enti locali saranno in grado di offrire ai cittadini.
“La Regione”, ha spiegato il presidente della commissione Affari istituzionali del Consiglio regionale, Marco Manneschi (Idv), “per sopperire ai problemi che dal 2014 si apriranno per i piccoli Comuni, ha proposto, con la legge 68, il percorso delle Unioni e, soprattutto, delle fusioni dei Comuni. Ci sono stati risultati importanti, ma si sono perse anche molte occasioni”. Per quanto riguarda la costituzione dell’area metropoliatana, Manneschi ha aggiunto: “Dubito che giungerà in porto”.
“Sulla fusione dei Comuni”, ha spiegato il vicepresidente del Consiglio regionale, Giuliano Fedeli (Idv), che ricopre il ruolo di presidente regionale dell’Aiccre, “mi sono speso personalmente all’Isola d’Elba. Senza successo, purtroppo. I cittadini, con il referendum, hanno bocciato il progetto e quel che colpisce è che la politica, che ha operato per spingere i cittadini a quel voto, riversi la colpa dell’obiettivo mancato proprio sugli elettori”.
La riorganizzazione e la ridefinizione dei livelli istituzionali e delle loro funzioni “non hanno bisogno di tante leggi o tante alchimie”, ha detto il preidente della Provincia di Firenze Andrea Barducci (Pd). “La soluzione sta nel Codice delle autonomie locali che si è preferito abbandonare. Basterebbe riprendere quel modello”. Dello stesso avviso anche Marco Cordone, vicepresidente regionale dell’Aiccre, che, come Barducci, contesta lo spezzamento, e quindi la sovrapposizione, di alcune competenze, quali ad esempio quelle in materia di difesa del suolo.
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