Nuova legge di Governo del territorio, Cosimi e Gheri: "Semplificare le procedure"

Alessandro Cosimi

"Abbiamo costruito uno strumento che difende il suolo e facilita il recupero di ciò che è abbandonato"


"Questa legge è frutto di una collaborazione profonda in questi mesi tra Regione e Comuni, ognuno attento a difendere le proprie prerogative, con i comuni che non intendono cedere sul terreno della pianificazione territoriale e la Regione che rivendica una legge di comparto, che è il suo compito. Un percorso in cui tutti abbiamo lasciato qualcosa della nostra potestà, ma abbiamo costruito uno strumento che difende il suolo,  consente lo sviluppo della relazione pubblico-privato, porta al riuso e al recupero di ciò che è abbandonato e al non consumo di territorio. A questo punto dobbiamo creare condizioni per intercettare i finanziamenti della programmazione europea, 56 miliardi per il periodo 2014-2020, unici veri fondi che si possono andare a prendere per migliorare i servizi urbani".

Lo ha affermato il presidente di Anci Toscana Alessandro Cosimi, sindaco di Livorno, che ha preso la parola nel corso della prima occasione pubblica di presentazione  e discussione sulla nuova proposta di legge sul governo del territorio licenziata dalla Giunta regionale e che andrà ora all'esame del Consiglio. All'iniziativa, che si è svolta a Dire e Fare moderata dal giornalista del Corriere Fiorentino Mauro Bonciani e a cui è intervenuta l'assessore regionale Anna Marson, hanno preso parte un centinaio di persone tra assessori, dirigenti e funzionari dei comuni toscani.

"Partivamo da posizioni molto diverse tra Regione e Comuni - ha ricordato il responsabile urbanistica di Anci Toscana Simone Gheri, sindaco di Scandicci ripercorrendo  l'iter che ha portato alla messa a punto della proposta di legge - e siamo arrivati ad un testo condiviso, per quanto perfettibile, da portare all'attenzione del Consiglio  regionale. La sfida che abbiamo colto è quella del contrasto al consumo di suolo in territorio aperto da un lato e dall'altro una semplificazione delle procedure e degli iter burocratici in territorio urbanizzato, per incentivare il recupero del già costruito". Altro punto su cui Gheri pone l'accento è quello del principio di collaborazione: "Non ci piaceva l'idea del controllo ferreo da parte della Regione, preferiamo una collaborazione fin dall'inizio di tutte le istituzioni, con il comune che si muove dentro la cornice del PIT e dei Piani provinciali. Spetta al Comune  definire e mettere nei propri piani quella linea di demarcazione tra territorio aperto e urbanizzato, mentre la conferenza di copianificazione consentirà di avere una visione di insieme e di definire meglio il concetto di perequazione in termini di oneri urbanistici".

Altro elemento presente nella legge visto con favore da Anci, aggiunge Gheri, è "la formalizzazione dei piani strutturali intercomunali, volontari e incentivati", mentre l'impegno politico tra Regione e Comuni è quello di tornare su alcune questioni non affrontate nella legge e che necessitano in parte anche di un confronto con il governo: "il vincolo paesaggistico, da alleggerire in alcune realtà dove non ha più senso che ci sia, la maggiore semplificazione possibile rispetto a VIA e VAS, la questione delle norme idrauliche, troppo ferree in talune situazioni", oltre all'esigenza di "rafforzare la collaborazione interistituzionale non solo tra soggetti politicamente eletti ma anche con soprintendenze, genio civile etc". Infine, ribadisce Gheri, per aiutare chi vuole investire sul territorio e rilanciare lo sviluppo la parola d'ordine deve essere semplificazione: "Nessuno vuole saccheggiare il territorio, ne tantomeno creare mostri - afferma con forza il sfidando di Scandicci - ma dobbiamo dare una mano a chi vuole investire sul territorio, altrimenti il Paese non riparte".

Tra i punti che secondo Anci Toscana, potrebbero essere migliorati nell'iter che attende la legge ci sono la questione dell'obbligatorietà della perequazione, che dovrebbe invece secondo Anci godere di una maggiore flessibilità, le norme relative all'edilizia residenziale sociale, mentre rispetto alla grande distribuzione si ritiene eccessivo il ricorso alla conferenza di copianificazione nel caso ad esempio di insiediamento di strutture di 2500-3000 metri quadri nelle grandi città.

Fonte: ANCI Toscana

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